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Volevano costringerla a tornare a prostituirsi. Arrestati

Due cittadini rumeni nell'area autostradale di Fabro

ORVIETO - Volevano costringerla a tornare a prostituirsi e per questo l'hanno sequestrata e violentata. Un incubo durato 48 ore per una ragazza rumena di ventidue anni che, da sola, è riuscita a liberarsi dai suoi aguzzini e li ha fatti arrestare. È accaduto nella serata di venerdì (ma la notizia si è appresa soltanto ieri) nell'area di servizio di Fabro. A finire in manette con l'accusa di tentata estorsione, sequestro di persona, violenza sessuale e porto abusivo di arma impropria due cittadini rumeni: I.G. di trentasei anni, incensurato, e A.D.I. di ventotto, ricercato per diversi alias e pregiudicato per sfruttamento della prostituzione. Proprio i due anni di carcere che aveva da poco finito di scontare non erano andati giù al ventottenne che aveva portato la ragazza in Italia quando questa aveva soli diciassette anni. Al solito: la promessa era quella di un lavoro, in realtà l'aveva messa per strada, in condizione di sfruttamento. Così appena uscito dal carcere, il rumeno avrebbe pensato bene di andarla a cercare e farsi "risarcire" dei due anni di attività mancata e soprattutto dell'arresto del quale riteneva responsabile la ragazza che nel frattempo, con un figlio di tre anni in Romania, aveva cambiato vita. "Ti ammazzo, ti taglio un orecchio e uccido tuo figlio": con questi argomenti la ventiduenne, intorno alla mezzanotte di tre giorni era stata segregata in un albergo nei pressi di Roma Termini, dove - come avrebbe poi denunciato - sarebbe stata violentata. Di qui poi la partenza con il complice verso Nord, probabile destinazione il marciapiede di una città veneta. Sempre sotto minaccia psicologica e fisica (la polizia ha ritrovato nel bagagliaio della vettura un coltello) la ragazza non sarebbe stato in grado di reagire. Fino a che, dietro mille insistenze e fingendo anche di sentirsi male, mentre il pregiudicato dormiva al posto del passeggero, ha convinto il complice a fermarsi nell'area di servizio di Fabro con la scusa di una necessità impellente di andare al bagno. È stata la salvezza: una volta dentro la giovane non si è recata ovviamente ai servizi igienici, ma ha puntato dritta al primo posto sicuro che si è trovata davanti, ovvero le cucine. E qui, nascosta sotto un tavolo, ha fatto in modo che altri per lei chiedessero aiuto. "Sono stata sequestrata, sono riuscita a liberarmi, quelli che mi hanno preso sono la fuori": sono le sconcertanti parole che avrebbe pronunciato di fronte al personale dell'autogrill che hanno chiamato immediatamente la stradale. Gli agenti, intervenuti sul posto, sono corsi in aiuto della giovane tempestivamente, provvedendo, senza perdere un attimo, a controllare le auto all'interno dell'area di servizio. Non potendo fuggire a gambe levate per non dare nell'occhio, i due uomini non sono riusciti a lasciare l'area di servizio. E sono stati immediatamente identificati dalla polstrada. A bordo di una Bmw nera con targa spagnola i due, entrambi di corporatura robusta, erano già stati notati dagli agenti ma soprattutto sono stati riconosciuti dalla ragazza. Per loro sono scattate immediatamente le manette e si trovano attualmente nel carcere di via Roma a disposizione del magistrato inquirente. A bordo dell'auto la stradale ha sequestrato anche alcuni utensili comunemente usati dalla bande criminali per scassinare le macchinette videpoker

Pubblicato il: 20/06/2010

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