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Visitare il pozzo di San Patrizio costa di più

Di 50 centesimi. E'visitato annualmente da oltre 100mila turisti

ORVIETO - Dal primo di giugno, visitare il pozzo di San Patrizio, monumento simbolo della città (alla stregua del Duomo e del vino), costerà 50 centesimi in più. Per il prezzo del biglietto che dà accesso al capolavoro del Sangallo visitato annualmente da oltre 100mila turisti la giunta comunale ha disposto un aumento del 15% che porterà il ticket da 4,5 a 5 euro. Il ritocco non riguarderà il prezzo del ridotto, gruppi, studenti, anziani, bambini, disabili, soci Tci che continueranno a pagare, come adesso, 3,5 euro. Il pozzo di San Patrizio resta gratuito per i bambini fino a sei anni. Attualmente il biglietto è valido per lo sconto al Museo Greco e al Pozzo della Cava e offre una formula vantaggiosa se acquistato in abbinamento ad un ingresso al museo Emilio Greco. Tutti particolari che andranno definiti e rinegoziati allo scadere - per giunta imminente - della convenzione per la gestione della struttura, attualmente affidata alla società Sistema Museo. L'amministrazione comunale, nel rendere noto l'aumento, parla di una "sperimentazione durante i mesi estivi che servirà a valutare il flusso". Un'affermazione dietro la quale si cela un rischio evidente, quello che il pozzo possa uscirne penalizzato. Già cinque anni fa la giunta Mocio aveva operato, infatti, un "adeguamento" del 30% sul prezzo del biglietto che venne giustificato con l'incremento dei costi di gestione di carattere ordinario e straordinario del complesso monumentale. Il biglietto allora passò da 3,50 euro a 4,50 euro. Negli ultimi anni, di pari passo, si è assistito ad una flessione di visite al pozzo, da 150mila all'anno a circa 135mila. Fermo restando che il decremento sia da ricollegarsi in parte alla crisi economica, non è escluso che ad incidere sul numeri dei visitatori sia stato anche il prezzo del biglietto piuttosto esoso. Da vedere, dunque, cosa accadrà con questo ulteriore aumento, in un momento per giunta in cui la crisi economica non sembra affatto dimenticata. "Si tratta di un piccolo ritocco finalizzato a generare nuove entrate, senza penalizzare i servizi ai cittadini", ammette l'assessore alla Cultura, Antonio Barberani. Se le visite dovessero mantenersi costanti, effettivamente, l'amministrazione potrebbe contare su un flusso annuale di entrate provenienti dal pozzo di San Patrizio pari a qualcosa come 675mila euro circa. Ossigeno per le disastrate casse comunali. Vita sempre più dura, dunque, per i turisti, già in calo sulla Rupe, che da un paio di settimane pagano anche un ticket di due euro per visitare il Duomo. Senza contare che tra le tante ipotesi in ballo nell'ambito del rinnovo delle convenzioni con l'Atc si sarebbe anche l'idea di far pagare una tariffa per la sosta ai pulmann turistici presso il parcheggio della stazione ferroviaria.

Pubblicato il: 18/04/2010

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