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Il tribunale di Orvieto è al centro della vita civile ed economica della città

Un tribunale piccolo che funziona raccontato dal presidente Edoardo Cofano e dal procuratore Francesco Novarese. Ne va difesa la permanenza attraverso tutte le azioni possibili. E' un presidio di legalità

foto di copertina

Il tribunale di Orvieto è un presidio essenziale per garantire la qualità della vita dell'Orvietano e ne va difesa la permanenza attraverso tutte le azioni utili a giustificarne ancora di più la strategicità geografica.

E' il messaggio che hanno inviato ad operatori e cittadini, giovedì scorso a palazzo Coeli, gli intervenuti al convegno organizzato dal Rotary  "L'amministrazione della giustizia sul territorio di pertinenza del Tribunale di Orvieto".
Il presidente del tribunale Edoardo Cofano ha presentato i suoi "numeri": 6 magistrati, 3 giudici onorari, 2 giudici di pace, 23 dipendenti. Pericolo pensionamenti che incombe e potrebbe causare la chiusura del tribunale perché "non in grado di funzionare" per mancanza di personale. In più i due giudici di pace sono al secondo mandato e non potranno essere rinnovati per legge, quindi tra qualche mese possibile chiusura dell'ufficio.
Il presidente ha fotografato un problema cronico della giustizia italiana, insieme ad altre disfunzioni tipiche della mancanza di mezzi e di attenzione organizzativa, ma gli obiettivi da pubblicare sul "biglietto da visita" di presentazione del tribunale di Orvieto li ritiene raggiunti.
Secondo Cofano il vantaggio competitivo di un tribunale piccolo è rendere effettiva la possibilità di decidere in tempi brevi, garantire la qualità delle decisioni, intrattenere un rapporto "informale" con avvocati ed ordine.  Fatto e consolidato. E allora da noi un processo civile dura mediamente 305 giorni, uno penale monocratico 435, un processo con collegio giudicante 247, insomma metà tempo o addirittura un terzo rispetto a Roma o Milano.
Il presidente ha poi sottolineato l'importanza di un rapporto virtuoso con i cittadini, già avviato con le giornate di "Educare alla legalità" , che va ulteriormente approfondito ed allargato.

Francesco Novarese , procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Orvieto, ha affrontato quindi la sua visione della vita giudiziaria orvietana ed ha manifestato grande preoccupazione per la legge presentata giovedì al Senato, che porterà a due anni i tempi per concludere il procedimento, tempi difficilissimi da osservare anche in tribunali come il nostro e a maggior ragione nelle grandi sedi giudiziarie.
Anche il procuratore ha offerto un'idea strategica del suo ruolo ad Orvieto,: salvare i cittadini da quanto potrebbe insidiare la "bellezza" del vivere in questa città.
Quindi, salvare i cittadini attraverso un lavoro di prevenzione ed educazione,  dalla droga e dai suoi effetti criminali, tentando di colpire soprattutto le fonti di approvvigionamento, che vengono prevalentemente da fuori zona. E poi i furti.  Anche i furti, ha ricordato il procuratore, sono compiuti spesso da soggetti che provengono da altre città, dove è maggiore l'allerta dei cittadini e perciò è più pericoloso delinquere.
Novarese ha infine lanciato un appello, quello di impedire che in quest'area sostanzialmente civile e tranquilla, il vuoto di criminalità sia riempito dalla malavita organizzata, attenta alla gestione dei rifiuti e alle attività  edilizie.

Il presidente dell'ordine degli avvocati, Sergio Finetti, ha successivamente sottolineato la centralità del tribunale nell'economia della città e nella sua sicurezza, perché senza tribunale verrebbero depotenziati sia carabinieri, che Finanza, che Polizia.  I tribunali piccoli, ha sostenuto Finetti, sono come il malato immaginario di Molière, "non sono malati", e per quello di Orvieto, dato atto dell'efficienza dei magistrati e del personale amministrativo, il merito è anche dei suoi avvocati.   Appassionato l'intervento dell'avvocato Francesco Cinti, una pietra d'angolo nella storia del foro orvietano. L'avvocato Guido Turreni ha quindi invitato colleghi e magistrati a lavorare sulla proposta di allargamento del territorio di pertinenza del tribunale di Orvieto, convinto che la semplice opposizione alla chiusura sia troppo debole per riuscire efficace.
Il sindaco Concina ha portato i saluti della città e assicurato il massimo impegno dell'amministrazione. Il convegno è stato coordinato dal presidente del Rotary  dott. Capini.

Pubblicato il: 14/11/2009

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