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NOTIZIE CORSIVI

Piave. Le due buste sono sempre chiuse. E Ranchino scalpita

di Dante Freddi  Il capo di Orvieto Libera esprime la sua opinione intorno alla Piave, pensa al superamento dell'attuale bando e ad un progetto nuovo, con altri contenuti. Auspica anche il commissariamento. E la rifunzionalizzazione della Piave è sempre più lontana

foto di copertina

di Dante Freddi

Per la Piave è evidente che non si può più attendere, Orvieto e l'Orvietano hanno bisogno di vedere un progetto per costruire il futuro del  territorio e la rifunzionalizzazione del Casermone e dell'ex ospedale sono pedine prioritarie, imprescindibili per sapere in quale direzione operare. 
Intanto, giusto sabato scorso, Angelo Ranchino, che non credo rappresenti soltanto se stesso, ha cominciato un accerchiamento alla Giunta Concina che è difficile capire razionalmente dove voglia parare, se non a rompere.
Nell'intervista pubblicata  esprime la sua opinione intorno alla Piave, auspica il superamento dell'attuale bando e un progetto nuovo, con altri contenuti, quelli che lui ha pensato, non sappiamo secondo quale criterio, quale studio del mercato, quale idea complessiva della città.
E' ovvio che tira a sfasciare, perché non aprire le buste comporterebbe, e lui lo sa, un'infinita controversia con chi ha partecipato e speso decine di migliaia di euro per presentare un progetto. Lasciamo da parte la responsabilità, per cui accade che chi arriva a comandare distrugge in qualche mese tutto quello che c'era prima senza neppure avere presentato un progetto alternativo, e accontentiamoci della realtà.
Ma il disegno di Ranchino, per ora soltanto suo, chi lo dovrebbe votare, la maggioranza di centrosinistra? la stessa che ha votato il precedente?  non è ovviamente possibile, perché al di là della farsa della partecipazione, il bando di Mocio ha dietro almeno un rapporto con il mercato, anni di discussioni, un voto del Consiglio.
Quali sarebbero questi contenuti straordinariamente nuovi e risolutivi che propone Ranchino e forse il centrodestra? basati su cosa, discussi dove, in quali àmbiti politici e luoghi fisici, quando?
Se ci fosse un commissariamento, come auspicato dal capo di Orvieto Libera, non si potrebbe certo decidere questioni di tal genere .
Quindi tutto fermo, forse per anni. Aspettative, idee, speranze.
Certamente, il fatto che l'ex ospedale non sia ancora nella disponibilità del Comune è un vulnus,  ma sarebbe stato inconcepibile sottoporre al mercato la caserma Piave da una parte e l'ospedale dall'altra, una offerta dal Comune l'altro dalla Regione.
Chi si sperticherebbe a sperperare quattrini in una qualsiasi attività turistico ricettiva alla Piave, magari in concorrenza con una simile all'ex ospedale?
E se la Regione vendesse quella struttura, lo farebbe senza il controllo della città, al di fuori di una complessiva strategia territoriale dell'Orvietano, ancora inesistente ma necessaria.

Leoni e Barbabella, nella loro rubrica "A destra e a manca", invocano progetti complessivi e intanto offrono idee brillanti. Ma ha senso disegnare qualcosa senza tratteggiare nel quadro la bozza della Piave e dell'ospedale?
Ormai le offerte sono state consegnate da mesi e attendere ancora non è possibile.
Il sindaco Còncina ha rassicurato tutti che l'apertura di queste buste è imminente, ma lo ha fatto già diverse volte e questa situazione crea equivoci e attiva i mestatori di mestiere, che non sono certo gli angeloranchino, che hanno la loro battaglia, ma quelli  che dicono e raccontano e guardano soltanto sotto  dietro a lato, mai davanti, funzionali soltanto alla maldicenza.
Adelante, Toni, con juicio.
Mettiti tra le braccia del nostro san Pietro Parenzo, che forse sono più accoglienti di quelle dei tuoi.
E che il santo venerato dagli amministratori ci protegga e non ci faccia rimpiangere Capoccia e Mocio.

Qui il commento di chiarimento di Angelo Ranchino.
Nessuna rottura con Concina


Nota bene.
Questo articolo è del 19 ottobre.  
Serve per avere più chiara tutta la storia.

di Dante Freddi

A settembre, 'come scorrono i giorni e passano le stagioni', il sindaco di Orvieto ha risposto ad una interrogazione di Evasio Gialletti sulla Piave e ha affermato "Anche noi vogliamo venirne a capo quanto prima. L'apertura delle buste avverrà e ci sarà una valutazione rapida della durata di pochi giorni".
Intanto, nel frattempo, rigiriamo ai lettori due documenti che avevamo in una cartella.
Ci dicono come' il tempo sia davvero galantuomo' e come, altra perla di saggezza popolare, 'le cose cambiano'.
Non inizio 'ab ovo', da Barbabella e dalla sua RPO, che sono tanto lontani, ma da un documento del dicembre 2007, neanche due anni fa.
Il Consiglio comunale approva in quella data l'Information Memorandum, roba seria, in inglese economico. Con questo documento si offrono indicazioni generali, si mettono paletti e dichiarano aspettative economiche. L'Information aveva fatto seguito al Teaser, termine altrettanto tosto, da cui erano scaturite 23 manifestazioni di interesse di altrettanti imprenditori.
Ma con l'information si entrava nel vivo prima della gara da cui sarebbe dovuta scaturita la crema dei progetti.
Nel 2008, ad agosto, viene poi pubblicato il bando di gara per produrre le offerte, scadenza a gennaio 2009, poi rimandato di qualche mese tra non poche polemiche.
Non so se i numeri durante l'Ammnistrazione Mocio fossero una variabile indipendente, ma tornavano raramente, certamente non tornano in questo caso.
Nel dicembre 2007, il memorandum approvato dal Consiglio comunale prevedeva con sicumera che la "cessione non sarebbe stata inferiore a 50 milioni e che  il corrispettivo per il regime concessorio sarebbe stato un maxi canone iniziale minimo 5 milioni e un canone annuale minimo 3,2 milioni".
A marzo di quest'anno il consulente di Mocio, Gianni Stella, mi dichiarava in un'intervista che il valore complessivo, ex ospedale compreso, nel frattempo aggregato alla rifunzionalizzazione della caserma, si aggirava intorno ai 27mila euro e che senza vendere  sarebbe stato difficile trovare un interlocutore. Rata annuale prevista 1milone settecentomila o giù di lì, ben lontano dai 3 richiesti.
Domani o dopodomani o tra qualche giorno, Concina aprirà le buste delle offerte, due. Mi dicono che una ha le dimensioni di una busta contenente un progetto, l'altra quella di una busta che contiene soltanto qualche foglio.
L'autunno è inoltrato, le ferie sono finite, sembra che la commissione che deve giudicare i progetti sia adeguatamente composta.
Oltre domani, non procedere sarebbe davvero un ritardo di difficile interpretazione. Sappiamo i dubbi di Còncina sul bando ma non ne conosciamo le ragioni, sappiamo che l'inserimento dell'ex ospedale, non entrato però nel patrimonio comunale, rappresenta un problema, sappiamo la volontà del sindaco di arrivare ad una soluzione ma non ne vediamo gli esiti.
Forse sappiamo troppo poco.

I documenti allegati documentano soltanto che la vicenda del "Progetto Vigna grande" è stata finora affrontata in modo tale da essere ancora lontani dal suo reinserimento urbanistico ed economico nella città.  

COMUNE DI ORVIETO

PROVINCIA DI TERNI

PROCEDURA APERTA

PER L'AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DI PARTE DEL COMPLESSO DELL'EX CASERMA PIAVE E DELL'EX OSPEDALE SITI IN ORVIETO, NONCHE' PER L'INDIVIDUAZIONE DEL SOCIO OPERATIVO PRIVATO DI MINORANZA DELLA SOCIETA' RPO SRL - CIG 0203147A32

 

1. Ente concedente

Comune di Orvieto, giusta delibere di C.C. n. 87, 88 e 89 del 09 luglio 2008 e D.D.  n. 1136 del 22.08.2008, C.F. 81001510551, via Garibaldi n.8, 05018 Orvieto, tel. 0763/3061 Fax. 0763/306383, sito internet: www.comune.orvieto.tr.it

Esperimento della gara :  La gara sarà esperita, in seduta pubblica, presso il Comune di Orvieto, Via Garibaldi n. 8, il giorno 02/02/2009  alle ore 10:00.

 

2. Oggetto della gara

A) Concessione e valorizzazione, conformemente a quanto indicato nel Capitolato speciale, allegato al Disciplinare di gara, che forma parte integrante del presente bando, ai cui obiettivi, prescrizioni e contenuti il concessionario dovrà attenersi, dei seguenti beni immobili:

a1) Parte del complesso dell'ex Caserma Piave, situato nella parte nord/est della rupe del centro storico di Orvieto, per un'estensione complessiva di circa 4,5 ha., limitrofo a Piazza Cahen, uno dei due ingressi principali della città storica dove è anche ubicata la stazione di monte della funicolare ed il Pozzo di S. Patrizio, distante appena 700 mt. dal Duomo.

Il complesso immobiliare ricade su un'area di 42.200 mq, di cui 11.270 coperti, è composto da n. 5 edifici (Edificio truppa avente una superficie lorda di mq. 31.200; palazzina comando con superficie lorda di mq. 3.610; edificio ufficiale di picchetto  con superficie lorda di mq. 320; ex infermeria ed ex mensa).

All'interno del complesso sono da escludere dalla concessione: le particelle n° 5 (ex infermieria) e n. 286 (ex mensa), che il Comune si riserva per la collocazione di alcuni servizi pubblici.

L'oggetto della concessione è individuato nella allegata planimetria (All. A) e sarà frazionato ed accatastato prima dell'aggiudicazione provvisoria della concessione in oggetto. 

a2) Complesso dell'ex Ospedale, situato sulla Piazza del Duomo, catastalmente identificato al Foglio 184, particelle 256,  262,  264 e 352 ed individuato nella allegata planimetria (All. B). Attualmente il complesso è di proprietà della Regione Umbria ed è inserito nell'elenco dei beni patrimoniali da dismettere. La Regione ha già  deliberato di procedere alla alienazione dell'ex complesso ospedaliero facendo salva l'applicazione dell'art. 15 bis della L.R. 14/1997 al fine di poter procedere alla cessione diretta del bene in argomento al comune interessato. Il comune di Orvieto ha già comunicato alla Regione l'opzione di acquisto prevista dalla L.R. n. 14/1997  art. 15 bis.

Il valore presunto dell'intervento di riqualificazione è stato stimato complessivamente in € 100.000.000 (cento milioni di euro), esclusa IVA.

Il concessionario, nell'utilizzo dei beni suddetti, dovrà attenersi, ai fini della corretta attuazione del Capitolato speciale, alle prescrizioni dettate dal Comune, sia in relazione alla destinazione dei beni sia con riferimento all'attività di progettazione ed esecuzione di lavori di ristrutturazione sugli immobili, i quali, essendo gravati da un vincolo storico-architettonico, potranno essere eseguiti direttamente dal soggetto concessionario, solo qualora sia in possesso dei requisiti richiesti dalla legislazione in materia di appalti pubblici di lavori; diversamente, dovranno essere eseguiti da soggetti idonei dotati dei suddetti requisiti, a norma della vigente legislazione.

Il Comune riconosce in capo al concessionario il diritto di superficie limitatamente alla superficie coperta derivante dall'ingombro e dall'ampliamento fino al 30% max del volume esistente, così come indicato negli atti allegati alla delibera di C.C. n.87/08, nonché nella delibera di C.C. n.89/08.

Nel caso di alienazione degli immobili pubblici ricadenti nei suddetti complessi, è previsto il diritto di prelazione in favore del concessionario.

B) Individuazione del socio operativo privato di minoranza, mediante la cessione del 49% della quota societaria, della società pubblica comunale "Risorse per Orvieto s.r.l." (d'ora in avanti RPO srl),  per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale di proprietà comunale e dei servizi culturali funzionali alle attività di promozione, sviluppo e sostegno di tutte le iniziative di carattere turistico, artistico e culturale,  finalizzate alla crescita dell'economia locale, conformemente a quanto indicato nel Contratto di servizio, nello Statuto della società e nei Patti parasociali, approvati con deliberazione di C.C. n. 87 del 09.07.08, allegati al Disciplinare di gara ed ai cui obiettivi, prescrizioni e contenuti il socio privato dovrà attenersi.

3. Condizioni essenziali

L'aggiudicazione definitiva è subordinata all'approvazione del Piano Attuativo relativo all'area dell'ex Caserma Piave,  all'approvazione del piano attuativo o del progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale, nonché all'acquisizione al patrimonio comunale di quest'ultimo bene, a seguito di accordo con la Regione Umbria.

L'aggiudicatario provvisorio dovrà presentare al Comune, entro e non oltre 30 giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione provvisoria, eventuale integrazione di documentazione che,  insieme agli elaborati tecnici già presentati in sede di gara, formerà il Piano Attuativo del complesso ex caserma Piave nonché il piano attuativo o il progetto preliminare di riqualificazione dell'ex Ospedale.

Successivamente all'approvazione del Piano Attuativo dell'ex caserma Piave e del piano attuativo o del progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale, nonché all'acquisizione al patrimonio comunale di quest'ultimo bene, si procederà all'aggiudicazione definitiva e l'aggiudicatario dovrà sottoscrivere la Convenzione di concessione entro 30 giorni dall'invito del Comune.

Inoltre, successivamente all'aggiudicazione definitiva, il socio operativo privato di RPO, individuato nell'ambito del raggruppamento che risulterà aggiudicatario, dovrà acquisire la quota societaria del 49 % entro 60 giorni dall'invito del Comune.

Nell'ipotesi in cui, entro il 28.02.2010, non si perfezioni l'indicata procedura di approvazione del Piano Attuativo e del progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale, ovvero quella di acquisizione al patrimonio comunale di quest'ultimo bene, non si darà luogo all'aggiudicazione definitiva e, pertanto, l'aggiudicatario provvisorio non potrà vantare, a qualsiasi titolo e per nessuna ragione,  alcun diritto, né interesse e/o aspettativa al riconoscimento di alcunché nei confronti del Comune di Orvieto e sarà libero da ogni vincolo giuridico.

L'aggiudicatario dovrà provvedere alla presentazione agli uffici comunali dei progetti definitivi dei due complessi entro 150 giorni dalla sottoscrizione della Convenzione di concessione.

Il concorrente è tenuto ad accettare espressamente le condizioni di cui ai precedenti commi del presente punto.

4. Obiettivi del Comune di Orvieto

Gli obiettivi del Comune sono i seguenti:

-          lo sviluppo socio-economico del Comune;

-          la massimizzazione del ritorno finanziario per il Comune e per l'investitore;

-          la qualità dell'intervento edilizio ed architettonico nel contesto della Città;

-          lo sviluppo del sistema dei servizi locali;

-          nuove funzioni attrattive per la Città;

-          la massima salvaguardia dell'ambiente;

-          la valorizzazione del ruolo della città nel contesto umbro e la sua proiezione in ambito nazionale e internazionale.

In relazione all'oggetto di gara di cui all'art. 2, lett. a1), è intendimento del Comune che il concessionario realizzi nel complesso un "Borgo della qualità" contenente offerta ricettivo turistica, residenziale, commerciale, per il tempo libero, culturale, artigianale, direzionale, esigenze pubbliche, altro (ricerca, formazione, ecc.).  In tal senso, l'offerta di funzioni (culturali, commerciali, ricreative, per la ristorazione, ecc.) dovrà essere strettamente connessa ad un'idea progettuale di elevato livello qualitativo, capace di coinvolgere sia il gestore dell'intero complesso sia i diversi utilizzatori finali delle varie aree recuperate, in un'ottica di apertura ed integrazione con la città.

In relazione all'oggetto di gara di cui all'art. 2, lett. a2), è intendimento del Comune che il concessionario realizzi una struttura di accoglienza di elevata qualità.

L'affidamento della Concessione, pertanto, sarà subordinato alla predisposizione di un progetto di riuso dei complessi, che sarà valutato in base sia al valore tecnico ed estetico delle soluzioni proposte ed alla loro rispondenza alle prescrizioni progettuali previste dal Capitolato speciale, sia in relazione alla proposta ideativa, sia in relazione al programma gestionale, sia alla capacità di coinvolgimento e sia alla qualità dell'offerta culturale e ricreativa.

La durata della concessione è uno degli elementi di valutazione dell'offerta, ma non potrà, comunque, essere superiore a 90 anni.

I complessi immobiliari dovranno essere messi in funzione ed aperti entro il termine massimo di 48 (quarantotto) mesi consecutivi, decorrenti dal rilascio del necessario permesso di costruire.

In relazione all'oggetto di gara di cui all'art. 2, lett. B), il Comune di Orvieto intende selezionare il socio privato che, mediante l'acquisto in denaro del 49% delle quote della società RPO srl, rappresenti la componente privata della società a capitale misto e che, mediante l'assunzione di specifici obblighi nei confronti della società stessa, rappresenti il partner operativo che, in quanto  adeguatamente qualificato, apporti le idonee competenze e collabori efficacemente alla gestione dei beni e dei servizi indicati nel  contratto di servizio.

Il prezzo per le quote sociali correlate alla misura partecipativa del 49% alla società RPO srl è pari ad Euro 49.000,00 (quarantanovemila euro), quantificato sulla base del valore nominale delle quote (il capitale sociale di RPO srl è attualmente pari ad € 100.000,00 (centomila euro), con impegno dell'Amministrazione Comunale a coprire eventuali perdite maturate  fino al mese prima della acquisizione delle quote societarie.

La controprestazione a favore del gestore consiste unicamente nel diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente, tramite la società mista, tutti i beni ed i servizi di cui all'oggetto sociale della stessa, per le finalità previste nello Statuto e secondo quando indicato dal Contratto di Servizio vigente fra RPO ed il Comune di Orvieto.

Il socio operativo privato verrà scelto tra i soggetti del raggruppamento, che risultera' aggiudicatario della presente gara, in possesso dei necessari requisiti per la gestione delle attivita' e dei beni culturali del Comune, così come verrà espressamente indicato dal concorrente in sede di offerta.

La società ha durata fino al 31.12.2030.

5. Procedura e criterio di aggiudicazione

Procedura aperta, mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

Il verbale di gara non avrà valore di contratto. Non saranno ammesse offerte parziali.

L'aggiudicazione avverrà, anche in presenza di una sola offerta valida e regolare, a favore del concorrente che avrà presentato la migliore offerta, ferma restando, in ogni caso, la facoltà del Comune di non procedere all'aggiudicazione qualora, a suo insindacabile giudizio, non ravvisasse alcuna offerta adeguata, conveniente e/o idonea a soddisfare i pubblici interessi e gli obiettivi prefissati.

6. Informazioni relative alla gara

Tutta la documentazione posta a base di gara, tra cui lo Statuto della società RPO srl, il Contratto di Servizio, i Patti parasociali, il Disciplinare di gara ed il Capitolato speciale, costituente parte integrante del presente bando di gara, potrà essere visionata dagli interessati - o, previe intese, rilasciata in copia a pagamento - presso gli uffici del Comune di Orvieto, via Garibaldi n. 8  05018 Orvieto, tel. 0763 3061  Fax. 0763 306383, in tutti i giorni feriali, escluso il sabato, dalle ore 9,00 alle ore 13,00; la documentazione di gara è altresì pubblicata sul sito internet del Comune: www.Comune.orvieto.tr.it  nel link dedicato al  Progetto Vigna Grande.

 

7. Modalità di partecipazione e termine per la presentazione delle offerte

Gli interessati dovranno far pervenire, secondo le modalità e con i contenuti indicati al successivo punto 12 e meglio specificati nel Disciplinare di gara, all'indirizzo del Comune di Orvieto indicato al precedente punto 1, mediante consegna a mano, o a mezzo posta con racc. r.r., o a mezzo agenzia di recapito autorizzata, improrogabilmente entro e non oltre le ore 13:00 del giorno 31.01.2009, a pena di esclusione, un plico chiuso e sigillato con ceralacca sui lembi di chiusura, recante all'esterno, oltre all'indicazione del Comune committente e del mittente, la seguente dicitura: "OFFERTA PER L'AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DI PARTE DELL'EX CASERMA PIAVE E DELL'EX OSPEDALE SITI IN ORVIETO, NONCHE' PER L'INDIVIDUAZIONE DEL SOCIO OPERATIVO PRIVATO DI MINORANZA DELLA SOCIETA' RPO SRL".

L'ente procedente è esonerato da qualsiasi responsabilità per ritardi nel recapito o per invio ad ufficio diverso da quello indicato.

Le offerte pervenute oltre il termine perentorio suindicato o predisposte senza le prescritte formalità comporteranno l'esclusione dalla gara.

8. Soggetti ammessi

Possono presentare offerta soggetti singoli, ovvero associati o associandi in RTI, o Consorzi, e quelli di cui all'art. 34 del D.Lgs. n.163/06, che non si trovino in una delle situazioni previste dall'art. 38 del D.Lgs. n. 163/06. Sono ammesse anche società di gestione immobiliare e/o finanziaria.

I concorrenti dovranno avvalersi di un gruppo di progettazione: - i cui componenti dovranno dichiarare di non trovarsi in una delle situazioni di cui all'art. 38  del D. Lgs. n. 163/06 e s.m.i. - che abbia come capo progetto un progettista che dimostri di essere esperto nelle attività di recupero di immobili storici e di aver progettato almeno tre opere di notevole pregio architettonico, effettivamente realizzate.

9. Requisiti di partecipazione e documentazione a corredo dell'offerta

L'offerta dovrà essere corredata, oltre che dalla domanda di partecipazione, redatta in lingua italiana e sottoscritta dal titolare o dal legale rappresentante del concorrente, dalle seguenti documentazioni e dichiarazioni, richieste a pena di esclusione, redatte in lingua italiana, ovvero da idonee autocertificazioni, validamente sottoscritte dal titolare o dal legale rappresentante o da procuratore munito di comprovati poteri, con allegata fotocopia del documento di identità del sottoscrittore in corso di validità, ai sensi del combinato disposto degli artt.38 e 47 del d.P.R. 28.12.00, n.445 e s.m.i.:

A) - Documentazioni:

I. Certificato di iscrizione alla CCIAA, di data non anteriore a sei mesi alla pubblicazione del bando, completo della dicitura antimafia, ai sensi dell'art. 9 del D.P.R. 03.06.98 n. 252 e s.m.i, ovvero, copia dello stesso conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00 (dichiarazione di conformità all'originale inserita in calce alla copia e rilasciata dal legale rappresentante dell'impresa, con allegata fotocopia di valido documento di identità del sottoscrittore). Da detto certificato dovrà, altresì, risultare:

a) la regolare costituzione ed iscrizione della società, la data dell'atto costitutivo, la composizione ed i poteri degli organi deliberanti in ordine all'assunzione degli impegni contrattuali ed alla partecipazione alle gare ed il soggetto cui spetti la firma sociale;

b) che la società non si trovi in stato di liquidazione, fallimento, cessazione di attività; che non abbia presentato domanda di concordato; che non si siano verificate procedure di fallimento o concordato nel quinquennio anteriore alla data di ricevimento delle offerte stabilita dal presente bando;

c) per il socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl: un oggetto sociale che preveda esplicitamente attività analoghe e/o connesse a quelle previste dall'oggetto dello Statuto della società pubblica.

Nel caso di cooperative e consorzi di cooperative, dovrà essere presentato il certificato di iscrizione all'Albo delle Società Cooperative, di data non anteriore a sei mesi alla pubblicazione del bando, ovvero, copia dello stesso conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00.

II. Certificato Generale del Casellario Giudiziale di data non anteriore a sei mesi dalla pubblicazione del bando, ovvero, copia dello stesso conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00, riferito:

-       al firmatario dell'offerta;

-       al titolare dell'impresa, nel caso di impresa individuale;

-       a tutti i componenti, se si tratta di società in nome collettivo;

-       a tutti i soci accomandatari, se si tratta di società in accomandita semplice;

-       a chi ha la rappresentanza legale nonché agli imprenditori o società consorziate, se si tratta di consorzi;

-       agli amministratori ed ai procuratori muniti di rappresentanza, per ogni altro tipo di società;

-       al direttore o direttori tecnici dell'impresa.

Si precisa che nel caso siano intervenute variazioni soggettive inerenti l'assenza delle cause di esclusione o la rappresentanza dell'impresa, questa dovrà presentare il certificato di cui sopra con i dati aggiornati o, in alternativa, dichiarazione aggiuntiva al certificato non aggiornato, debitamente sottoscritta dal legale rappresentante, riportante i dati aggiornati.

III. Per il socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl: idonee referenze bancarie rilasciate da un istituto di credito che dichiari che il concorrente opera correttamente con l'istituto dichiarante, onorando i propri impegni con regolarità e puntualità e che può ricorrere a fidi.

IV. Per il socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl: copia autentica degli ultimi tre bilanci approvati alla data di pubblicazione del bando, ovvero, copia degli stessi conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00.

V. Per il socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl: copia autentica notarile dell'atto costitutivo e dello statuto vigente, ovvero, copia degli stessi conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00.

VI. Fidejussioni e garanzie di cui al successivo punto 10 del presente bando.

VII. Ricevuta in originale del versamento di €. 100,00 (cento/00), ovvero copia della stessa conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n. 445/00, ovvero copia stampata dell'e-mail di conferma, trasmessa dal sistema di riscossione, quale contributo a favore dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, ai sensi e per gli effetti della Deliberazioni A.V.L.P. del 26/01/06.

B) - Dichiarazioni:

I concorrenti dovranno presentare, a pena di esclusione, le seguenti dichiarazioni, successivamente verificabili, siglate in ogni pagina e sottoscritte dal legale rappresentante o da procuratore munito di comprovati poteri, con allegata fotocopia del documento di identità del sottoscrittore in corso di validità, con cui attestano:

I. di non trovarsi nelle situazioni di cui all'art. 38 del D. Lgs. n. 163/06 e s.m.i., e che non ricorre a carico di tutti gli amministratori, legali rappresentanti, direttori tecnici e progettisti dell'impresa nemmeno alcuna delle cause ostative all'assunzione del contratto previste dalla vigente legislazione antimafia;

II. di essere in regola con gli obblighi fiscali, contributivi ed assistenziali previsti dalla vigente legislazione;

III. di accettare espressamente le condizioni essenziali di cui al punto 3 del presente bando, ovvero, che l'aggiudicazione definitiva è subordinata all'approvazione del Piano Attuativo dell'ex caserma Piave e del piano attuativo o del progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale, nonché all'acquisizione di quest'ultimo bene al patrimonio comunale e, pertanto, di impegnarsi a mantenere irrevocabile l'offerta fino al 28.02.2010, termine ultimo per l'aggiudicazione definitiva.

IV. di autorizzare, ai sensi del D. Lgs. n.196/03 e s.m.i., il trattamento dei dati personali ai fini connessi all'espletamento delle procedure della presente gara;

V. di possedere i seguenti requisiti economico-finanziari e tecnico - organizzativi:

a)        fatturato complessivo relativo alle attività svolte negli ultimi 5 anni, antecedenti la pubblicazione del presente bando, non inferiore a € 100.000.000,00 (centomilioni/00 di euro).

b)        capitale sociale non inferiore a € 5.000.000,00 (cinquemilioni/00 di euro).

c)        svolgimento negli ultimi 5 anni di attività gestionali rientranti in quelle previste dalla destinazione d'uso del complesso, per un importo complessivo non inferiore a € 10.000.000,00 (diecimilioni/00 di euro).

d)       presenza nel gruppo di progettazione, come capo-progetto, di un progettista che dimostri di essere esperto nelle attività di recupero di immobili storici e che abbia progettato almeno tre opere di notevole pregio, effettivamente realizzate.

V/bis. Relativamente al socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl, di possedere i seguenti requisiti economico-finanziari e tecnico - organizzativi:

a)      fatturato complessivo relativo alle attività svolte negli ultimi 3 esercizi, antecedenti la pubblicazione del presente bando, non inferiore a € 1.000.000,00 (unmilione/00 di euro);

b)      capitale sociale non inferiore a € 100.000,00 (centomila/00 euro).

c)      Svolgimento, per il socio operativo ed in ambienti storico-culturali significativi, negli ultimi 3 anni di attività gestionali nel settore turistico e culturale e, comunque, analoghe a quelle di cui all'oggetto sociale di RPO srl, per un importo complessivo non inferiore a € 1.000.000,00 (unmilione/00 di euro).

d)     elenco dei principali servizi prestati negli ultimi 3 anni, con l'indicazione degli importi, delle date e dei destinatari, pubblici o privati, dei servizi o forniture stessi; se trattasi di servizi prestati a favore di amministrazioni o enti pubblici, esse sono provate da certificati rilasciati e vistati dalle amministrazioni o dagli enti medesimi; se trattasi di servizi prestati a privati, l'effettuazione della prestazione è dichiarata da questi o, in mancanza, dallo stesso concorrente.

VI. Per i concorrenti che provvedono all'esecuzione diretta dei lavori e nel limite dei lavori eseguiti direttamente: dichiarazione che eseguirà i lavori nei limiti della qualificazione posseduta ed in conformità all'art. 40 del D. Lgs. n. 163/06 ed alle disposizioni contenute nel d.P.R. 25.1.2000, n. 34.

VII. Per i concorrenti che non provvedono all'esecuzione diretta dei lavori e nel limite dei lavori non eseguiti direttamente: dichiarazione di impegno ad avvalersi, in conformità alla normativa comunitaria, di soggetti che eseguiranno i lavori nei limiti della qualificazione posseduta ed in conformità all'art. 40 del D. Lgs. n. 163/06 ed alle disposizioni contenute nel d.P.R. 25.1.2000, n. 34.

VIII. I concorrenti dovranno dichiarare che non si trovano in una delle situazioni di controllo di cui all'art. 2359 c.c. con altre imprese partecipanti alla gara, nonché allegare l'elenco delle imprese collegate ed indicare la compagine societaria del soggetto concorrente, corredata dell'indicazione delle rispettive quote di partecipazione.

IX. I concorrenti dovranno dichiarare che si impegnano, in caso di aggiudicazione, a consegnare, in sede di sottoscrizione della Convenzione, idonea polizza assicurativa per la copertura dei rischi derivanti dal perimento del bene e per la responsabilità civile verso terzi.

X. I concorrenti dovranno, infine, dichiarare di aver preso visione dello schema di Convenzione, che dovranno restituire siglato in ogni pagina in segno di accettazione.

E' fatto divieto di presentare contemporaneamente offerte individualmente e in RTI, ovvero in diversi Raggruppamenti o Consorzi, pena la esclusione di tutte le offerte presentate, sia in proprio, che dal Consorzio o Raggruppamento partecipato.

Nel caso di RTI e di Consorzi i requisiti di ordine generale dovranno essere posseduti da ogni componente, nonché dal Consorzio stesso per i soggetti di cui all'articolo 34, comma 1, lettere b) e c), del D.Lgs. n. 163/2006; i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi dovranno essere posseduti dalla mandataria o da un'impresa consorziata in misura almeno del 40%, la restante percentuale è posseduta cumulativamente dalle mandanti o dalle altre consorziate, purché il valore complessivo posseduto dal raggruppamento copra l'intero importo/requisito richiesto.

Resta inteso che per la progettazione e l'esecuzione delle opere le imprese dovranno essere qualificate secondo la normativa vigente.

Relativamente al socio privato gestore che dovrà entrare a far parte della società RPO srl, fermo restando il possesso dei requisiti di ordine generale, i requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi di cui al punto 9. B) V/bis del presente bando dovranno essere posseduti per intero dal soggetto componente dell'RTI o del consorzio che rivestirà tale ruolo, così come espressamente indicato dall'RTI o dal consorzio.

Qualora i candidati concessionari intendano affidare a terzi una parte dei lavori, essi dovranno indicare, in sede di offerta, la percentuale del valore globale dei lavori che saranno affidati a terzi, mediante procedure ad evidenza pubblica. Anche in tal caso, si applicano le norme sulla qualificazione degli esecutori di lavori pubblici.

Ferme restando le ipotesi espressamente previste dalla legge, non è ammessa la possibilità di modificazione alla composizione degli RTI e dei Consorzi rispetto a quella risultante dall'impegno presentato in sede di offerta, pena l'annullamento dell'aggiudicazione o la nullità del contratto.

Per le imprese aventi sede in altro Stato membro della UE, vale l'equivalente documentazione in vigore nel Paese di residenza; la domanda di partecipazione, l'offerta e tutta la documentazione dovranno essere presentate con traduzione giurata.

Nel caso di procuratore munito di apposita delega, questa dovrà essere allegata in copia conforme all'originale, anche con le modalità di cui al combinato disposto degli artt. 19 e 47 del d.P.R. n.445/00; dovranno essere anche indicati  i nominativi degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza e/o la precisazione che non vi sono altri amministratori con poteri di rappresentanza oltre al dichiarante.

10. Garanzie e coperture assicurative in sede di gara: in sede di offerta, il concorrente dovrà consegnare una cauzione provvisoria, come meglio specificato nel Disciplinare di gara, pari € 500.000,00 (cinquecentomila/00  euro), rilasciata tramite fidejussione bancaria o assicurativa, con la previsione espressa della rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'art. 1957, comma 2, c.c., l'operatività della garanzia entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della stazione appaltante, nonché l'impegno del fideiussore a costituire, in caso di aggiudicazione, una garanzia, a titolo di cauzione definitiva, pari a € 10.000.000,00 (diecimilioni/00 di euro), mediante fidejussione bancaria o assicurativa, con la previsione espressa della rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'art. 1957, comma 2, c.c., l'operatività della garanzia entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della stazione appaltante.

La cauzione definitiva opererà, con detto importo, dal momento della sottoscrizione del contratto e fino al completamento delle opere, previsto entro quarantotto mesi decorrenti dal rilascio da parte del Comune del permesso di costruzione;

Sarà successivamente ridotta per tutta la durata della convenzione ad €. 2.000.000,00 (Duemilioni di euro).

La cauzione provvisoria, prestata in favore del Comune di Orvieto, dovrà contenere le clausole di cui sopra, a pena di esclusione del concorrente dalla gara. La cauzione provvisoria è posta a garanzia della corretta partecipazione alla gara, garantisce anche la mancata sottoscrizione della Convenzione di concessione per fatto dell'aggiudicatario ed è  svincolata automaticamente al momento della sottoscrizione della Convenzione di concessione; essa deve avere validità per almeno 24 mesi dalla data di scadenza del termine di presentazione dell'offerta e, comunque, deve essere rinnovabile fino alla comunicazione dell'avvenuta sottoscrizione della Convenzione. Tale condizione deve risultare espressamente tra quelle riportate in polizza.

Ai non aggiudicatari la cauzione provvisoria è restituita subito dopo l'aggiudicazione definitiva.

11. Offerta.

L'offerta dovrà essere formulata sulla base dei seguenti elementi di valutazione, cui saranno attribuiti gli indicati punteggi:

A.  QUALITÀ DELL'IDEA-PROGETTO (PUNTI 40/100), ovvero la descrizione della trasformazione dei due complessi immobiliari, in relazione alle attività gestionali di "animazione" della ex Caserma Piave e dell'ex ospedale e di promozione, integrata con le prime, del sistema turistico-culturale di Orvieto  coerentemente con finalità e obiettivi del Comune, in particolare  articolata secondo i seguenti punti:

a1)       obiettivi e contenuti generali dell'idea progetto, specificando il ruolo e le ricadute sulla città, in termini di crescita, sviluppo e posizionamento strategico e creazione di nuovi posti di lavoro, conseguenti alla realizzazione del progetto (punti 10/100);

a2)       individuazione delle nuove funzioni insediate, coerentemente con le destinazioni d'uso,  entro i seguenti limiti:

Ricettivo turistico

   non oltre il

40%

del totale SUL

Residenziale

   non oltre il

10%

del totale SUL

Commerciale

   non oltre il

20%

del totale SUL

Tempo libero

   non oltre il

35%

del totale SUL

Culturale

   non meno del

10%

del totale SUL

Artigianale

   non oltre il

10%

del totale SUL

Direzionale

   non oltre il

20%

del totale SUL

Esigenze pubbliche

   non meno del

10%

del totale SUL

Altro (ricerca, formazione, ecc.)

   non oltre il

30%

del totale SUL

 

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

indicando, inoltre, le sinergie fra gli usi e i livelli di compatibilità, anche in relazione al loro ruolo rispetto a quelle presenti già nel centro storico. Contestuale individuazione della capacità di dette nuove funzioni, localizzate sia nei beni esistenti che nelle eventuali nuove edificazioni previste dalla proposta, di generare flussi di pubblico/utilizzatori, tenuto conto anche della possibilità di ampliare  la volumetria esistente fino ad un massimo del 30% , in variante alla attuale normativa urbanistica ed edilizia vigente, per le proposte di intervento che rivestano particolare valore architettonico, funzionale e gestionale, subordinatamente al parere favorevole delle Soprintendenze competenti, nonché degli altri uffici ed Enti interessati (punti 10/100);

a3)    sinergie e opportunità di valorizzazione di Orvieto e del suo centro storico, prodotti dagli interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione dei due complessi anche correlate alla gestione della attività turistico culturali della città attraverso la partecipazione alla società RPO srl (punti 10/100);

a4)       qualità del progetto presentato (valore tecnico ed estetico delle soluzioni proposte, in relazione all'inserimento del progetto nel contesto locale, ai criteri indicati nel Capitolato speciale, nonché alla salvaguardia dell'ambiente ed all'utilizzo di tecnologie per il risparmio energetico) per la rifunzionalizzazione dei due complessi edilizi, ivi incluse le eventuali nuove edificazioni, che verrà valutata sulla base di un Piano Attuativo per la ex Caserma Piave e di un Piano Attuativo o del Progetto Preliminare per l'ex Ospedale (punti 10/100).

B.  QUALITA' E CARATTERISTICHE DEL MODELLO DI GESTIONE (PUNTI 25/100):

-          dei beni e dei servizi culturali, affidati mediante la partecipazione del socio operativo privato ad RPO srl, proposti in relazione sia alla qualità del programma gestionale complessivo, sia al piano delle attività (strumenti di promozione, comunicazione, marketing e pubblicizzazione delle attività culturali finalizzate alla più efficace fruizione dei beni e dei servizi culturali del Comune di Orvieto), sia alla qualità dei servizi proposti (organizzazione dei servizi culturali), sia alla capacità di creare nuova occupazione (punti 15/100);

-          dei complessi immobiliari in concessione, proposti sia in relazione alle soluzioni tecniche, sia ai programmi manutentivi adottati, sia con riferimento all'effettiva ed adeguata risposta fornita alle esigenze della collettività (punti 10/100).

C.  CORRISPETTIVO (PUNTI 35/100), che dovrà essere proposto secondo due  parametri: in forma monetaria; in base al periodo di durata della concessione.

-       In forma monetaria, dovrà essere articolato sulla base dei seguenti due indicatori:

o  percentuale di incremento sulla base d'asta pari a € 2.000.000,00 (duemilioni/00 di euro), a titolo di importo "una tantum" che il concorrente si impegna a corrispondere al Comune all'atto dell'aggiudicazione definitiva (punti 15/100);

o  percentuale di incremento sulla base d'asta pari a € 2.000.000,00 (duemilioni/00 di euro), a titolo di canone annuo che il concorrente si impegna a corrispondere al Comune nell'arco temporale della concessione (punti 15/100);

-       In base ai parametri temporali, dovrà essere specificata la riduzione della durata temporale della concessione rispetto al previsto termine massimo di 90 anni a partire dalla stipula del contratto di concessione e la data di inizio della corresponsione del predetto canone annuo (punti 5/100).

Detto corrispettivo dovrà essere comprovato da un adeguato piano economico-finanziario asseverato dal soggetto finanziatore.

Il Comune di Orvieto si riserva il diritto di verificare l'affidabilità del soggetto finanziatore qualora non sia un Istituto Bancario. L'aggiudicatario dovrà produrre, a pena di decadenza, entro 45 giorni dall'aggiudicazione provvisoria, dichiarazione con la quale il medesimo soggetto finanziatore si impegna ad obbligarsi incondizionatamente a concedere i finanziamenti richiesti dal concorrente sulla base del piano economico-finanziario asseverato all'atto della stipula della convenzione di concessione.

Resta ferma, in ogni caso, la facoltà del Comune di non procedere all'aggiudicazione, qualora, a suo insindacabile giudizio, non ravvisasse alcuna offerta adeguata, conveniente e/o idonea a soddisfare i pubblici interessi e gli obiettivi prefissati.

12. Modalità di presentazione dell'offerta: Il plico di cui al precedente punto 7 dovrà contenere, a pena di esclusione, 3 (tre) buste, anch'esse sigillate con ceralacca, rispettivamente recanti le seguenti diciture:

La prima (busta A), con la dicitura "Documentazione amministrativa";

La seconda (busta B), con la dicitura "Offerta tecnica";

La terza (busta C) con la dicitura "Offerta economica".

Nella busta "A" devono essere inserite, oltre alla Domanda di partecipazione, tutte le Dichiarazioni e la Documentazione di cui al precedente punto 9, richieste a pena di esclusione.

Nella busta "B" deve essere inserita, a pena di esclusione, tutta la Documentazione a corredo dell'offerta tecnica per la concessione dei beni e quella relativa alla gestione dei beni e dei servizi culturali e per la partecipazione alla società RPO srl, relativa agli elementi di cui al precedente punto 11, lett. A e  B.

Nella busta "C" deve essere inserita, a pena di esclusione, esclusivamente l'offerta economica, relativa agli elementi di cui al precedente punto 11, lett. C.

13. Modalità di aggiudicazione

Non sono ammesse offerte per telegramma o offerte condizionate, indeterminate o riferite ad altra offerta propria o di altri. Non sarà ritenuta valida l'offerta pervenuta o presentata oltre il termine sopra indicato, anche se sostitutiva o aggiuntiva rispetto ad altra precedente e non sarà consentita, in sede di gara, la presentazione di alcuna offerta.

La Commissione giudicatrice sarà formata da un numero dispari di componenti esperti nei settori di intervento.

Le modalità di presentazione dell'offerta, la documentazione, le modalità di apertura delle buste e quelle di valutazione dell'offerta sono meglio specificate nel Disciplinare di gara, che forma parte integrante del presente bando.

14. Spese di gara

Tutte le spese, i diritti di segreteria, le imposte e tasse saranno a carico dell'aggiudicatario.

15. Obblighi conseguenti all'aggiudicazione

Il socio operativo privato di RPO srl, che verrà individuato nell'ambito del raggruppamento che risulterà aggiudicatario, dovrà acquisire le quote societarie entro 60 giorni dall'invito del Comune, che avverrà successivamente al perfezionamento del procedimento di acquisizione al patrimonio comunale dell'immobile ex Ospedale.

L'aggiudicatario, al momento della sottoscrizione della Convenzione di concessione, dovrà consegnare la fidejussione assicurativa/bancaria, di cui al punto 10, pari a € 10.000.000,00 (diecimilioni/00 di euro) a garanzia della corretta gestione ed uso dei complessi immobiliari concessi e della restituzione degli stessi.

La cauzione definitiva opererà, con detto importo, dal momento della sottoscrizione del contratto e fino al completamento delle opere, previsto entro quarantotto mesi decorrenti dal rilascio da parte del Comune del permesso di costruzione;

Sarà successivamente ridotta per tutta la durata della convenzione ad €. 2.000.000,00 (Duemilioni di euro).

Detta garanzia verrà svincolata alla data della restituzione del bene al Comune, previa sottoscrizione di apposito verbale redatto dal Comune concedente a seguito di sopralluogo congiunto effettuato dalle parti.

L'aggiudicatario, al momento della sottoscrizione della Convenzione di concessione, dovrà altresì consegnare idonea polizza assicurativa per la copertura dei rischi derivanti dal perimento del bene e per la responsabilità civile verso terzi, così come da impegno assunto in sede di offerta, ai sensi del precedente punto 10 del presente bando.

16. Responsabile del Procedimento

Il Responsabile del Procedimento è il Dott. Claudio Pollini, Comune di Orvieto, Tel. 0763306202  Fax. 0763306383. E-mail: segretario.comunale@comune.orvieto.tr.it

17. Pubblicazione del bando

Il bando sarà pubblicato, per estratto, sui quotidiani nazionali "Il sole 24h", "La Repubblica", "Il Corriere della Sera", "Il giornale dell'Umbria" ed "Il corriere dell'Umbria", sul quotidiano internazionale "Financial Times", nonché sul sito Internet del Comune di Orvieto: www.comune.orvieto.tr.it.

18. Data di spedizione

Il bando è stato spedito e ricevuto dall'Ufficio Pubblicazioni Ufficiali della Unione Europea in data 22.08.2008.

Orvieto, 22.08.2008

Il Dirigente          
dott. Claudio Pollini

 


Dicembre 2007

PROGETTO "VIGNA GRANDE": il Consiglio Comunale ha approvato l'Information Memorandum relativo alla rifunzionalizzazione della Ex Caserma Piave.

· I contenuti dell'Information Memorandum.

Nella seduta di ieri e dopo ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato (14 favorevoli, 4 contrari: Conticelli, Imbastoni, Zazzaretta, Olimpieri) il documento dell'Information Memorandum relativo alla rifunzionalizzazione della Ex Caserma Piave.

Come è noto il Consiglio Comunale ha approvato il documento di aggiornamento delle linee programmatiche e di governo del Sindaco in merito alla riqualificazione dell'area Vigna Grande che prevede la procedura necessaria alla selezione dell'operatore che dovrà poi redigere il progetto di rifunzionalizzazione del Complesso ex Caserma Piave. A tale scopo, è già stata attuata la prima parte di questo processo ed è stato redatto il Teaser che è stato pubblicizzato sui maggiori quotidiani nazionali ed internazionali.

Ne sono scaturite 23 manifestazioni di interesse pervenute da parte di altrettanti operatori ai quali verrà ora inviato l'Information Memorandum messo a punto dal gruppo di lavoro facente capo al Comune e ad RPO, contenente tutte le notizie utili sul complesso ex Caserma Piave nonché notizie sulla localizzazione geografica, l'economia del territorio, gli indirizzi per la rifunzionalizzazione e le destinazioni comprensive dei range di utilizzo;

 

· I contenuti dell'Information Memorandum.

Le informazioni contenute nell'Information Memorandum permettono di redigere una ipotesi di trasformazione dell'immobile (Concept) e che dovrà contenere:

1. l'idea-progetto, ovvero la descrizione del complesso immobiliare una volta trasformato con indicazione: del ruolo dell'area rispetto al centro storico  e delle destinazioni d'uso, tenuto conto che il Piano Regolatore già in vigore prevede tutti gli usi, ad eccezione di quello residenziale, commerciale e artigianale per i quali, prima del Bando di Gara (Bando) per l'affidamento del bene (Affidamento), verrà approvata una apposita variante, entro i seguenti limiti:

- Ricettivo turistico non oltre il 40% del totale della superficie utile lorda 

- Residenziale non oltre il 10% del totale sul

- Commerciale non oltre il 20% del totale sul

- Tempo libero non oltre 35% il del totale sul

- Culturale non meno del 10% del totale sul

- Artigianale non oltre il 10% del totale sul

- Direzionale non oltre il 20% del totale sul

- Esigenze pubbliche non meno del 10% del totale sul

- Altro (ricerca, formazione etc) non oltre il 30% del totale sul

indicando, inoltre, le sinergie fra gli usi e i livelli di compatibilità.

Tali percentuali sono puramente indicative per definire le proposte degli operatori e saranno precisate nel bando di gara ed in base alla normativa vigente di settore.

Le destinazioni d'uso di cui sopra rappresentano i possibili assi di sviluppo della Città come delineati dal lungo lavoro preparatorio portato avanti dal Consiglio Comunale fin dall'anno 2003, dall'attività di R.P.O. S.p.A., nonché dal Gruppo di esperti costituito appositamente dal Sindaco.

 

2. i flussi di pubblico/utilizzatori attesi ed il lay-out funzionale di uso dei beni esistenti e delle eventuali nuove edificazioni (scala 1:200), tenuto conto della possibilità di ampliare la superficie utile lorda già a disposizione, del 5%, concordemente alla normativa urbanistica ed edilizia vigente. In caso di proposte di intervento con particolare valore architettonico, funzionale e gestionale, saranno ammessi incrementi di SUL e/o cubatura, subordinatamente al parere favorevole delle Soprintendenze competenti, nonché degli altri uffici ed Enti interessati;

 

3. la preferenza tra il regime concessorio ed il regime di trasferimento della proprietà, tenuto conto che:

- il corrispettivo della cessione non sarà inferiore a 50 milioni di Euro;

- il corrispettivo per il regime concessorio sarà così strutturato:

- maxi canone iniziale minimo: 5 milioni

- canone annuale minimo: 3,2 milioni

- periodo di concessione massimo di anni 90

 

4.   la descrizione degli interventi di ristrutturazione;

- il piano degli investimenti previsti e le caratteristiche del modello di gestione del complesso che dovrà essere unico (un solo interlocutore dell'Amministrazione Comunale per un periodo di tempo predefinito);

- altre osservazioni, notazioni, richieste, aspettative etc.

 

L'Information Memorandum fornisce, inoltre, tutta una serie di schede tecniche riferite alla localizzazione geografica strategica di Orvieto rispetto al Centro Italia e a Roma e Milano in un importante centro di vie di comunicazioni e ed infrastrutturali.

Orvieto è situata, infatti, a 120 Km da Roma e 450 Km da Milano. Facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, per quanto riguarda le comunicazioni ferroviarie e su strada  (casello sull'autostrada A1 Roma, Firenze e Milano, superstrada S.S. 448 Todi-Orvieto che collega la città alla Superstrada E 45 Orte-Cesena, e quindi con Perugia, infine la S.S. 71 che la collega con Viterbo. A livello aeroportuale i maggiori collegamenti sono con il Leonardo da Vinci di Roma, da Orvieto è facilmente raggiungibile l'aeroporto regionale di Sant'Egidio di Perugia e a breve sarà realizzato a Viterbo, che dista solo 40 Km, il terzo aeroporto della Regione Lazio. Il centro storico di Orvieto verrà dotato, inoltre, di rete a fibre ottiche. Orvieto è sede un polo ospedaliero ed un polo scolastico che forniscono servizi ad una utenza molto più estesa del territorio del comprensorio orvietano ed è dotata di una discarica all'avanguardia per lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi con annesso impianto di selezione e compostaggio.

Il documento dell'Information Memorandum è completato dalle principali notizie relative all'economia del territorio (agricoltura, turismo, terziario), alle attività economiche  (polo congressuale, industria, artigianato, commercio) e alle attività universitarie e culturali, contiene le caratteristiche del complesso immobiliare dell'ex Caserma oggetto dell'intervento e gli indirizzi per la rifunzionalizzazione nonché le previsioni del Piano Regolatore Generale e i vincoli.

In sede di dibattito a cui è seguita l'approvazione dell'atto da parte del Consiglio Comunale su proposta del Sindaco, è stato approvato (14 favorevoli, 4 contrari: Conticelli, Imbastoni, Zazzaretta, Olimpieri) l'emendamento al dispositivo finale con il quale si "da atto che i valori indicati per la vendita o la concessione non sono definitivi, potranno subire delle variazioni in base al concept e in base alle valutazioni che farà la commissione tecnica al momento della predisposizione del bando di gara".

 

Il dibattito del Consiglio Comunale sull'Information Memorandun del Progetto Vigna Grande.

L'approvazione dell'Information Memorandum riferito al progetto di rifunzionalizzazione dell'ex caserma Piave è stato preceduto da un articolato dibattito subito dopo che il Sindaco, Stefano Mocio ha svolto la relazione introduttiva. Di seguito si riportano ampi passaggi della discussione:

 

Sindaco, Stefano Mocio: "si chiede al Consiglio Comunale di esaminare l'Information Memorandum ed approvarlo per continuare l'iter relativo alla riqualificazione dell'ex caserma Piave. Iter iniziato l'estate scorsa con l'approvazione dell'aggiornamento delle linee di indirizzo del programma di governo riferito al centro storico, dove si precisava che tutte le fasi rilevanti sarebbero state sottoposte all'attenzione del Consiglio Comunale. Questo è il primo vero atto importante: la lettera/teaser chiedeva la manifestazione di interesse per questa procedura la quale in questa seconda fase, si compone di due momenti importanti: il marketing territoriale e i Laboratori di partecipazione. Entrambe ci permetteranno di far partecipare attivamente il mercato e la città in questo processo di riqualificazione dell'area. Sono cioè, due aspetti che corrono in parallelo. Il 19 dicembre u.s., durante la seconda riunione plenaria del Laboratorio di Partecipazione, è stata presentata la bozza dell'Information Memorandum ed è stato possibile conoscere le modalità precise previste per attivare la partecipazione; è una metodologia nuova rispetto a quella tradizionale, nel senso che richiede una attenzione sostanziale. Già in queste prima due riunioni c'è stata grande partecipazione e grande interesse, sono iniziate le audizioni di soggetti singoli e di portatori di interesse, che hanno cominciato ad esprimere le loro idee. Questo processo si rafforzerà man mano che l'Information Memorandum prenderà forma e che l'Amministrazione Comunale scioglierà i vari nodi. Al teaser hanno risposto 23 società di livello nazionale e internazionale che hanno detto di essere interessate a seguire la procedure che porremo in essere. Preciso che le risposte all'Information Memorandum saranno onerose per i soggetti stessi. In tal senso, le 23 risposte oggi hanno un significato in quanto dimostrano l'appetibilità dell'area in oggetto".

"L'Information Memorandum - ha proseguito - è composto di due parti. La premessa e le informazioni che servono complessivamente a fornire le prime indicazioni necessarie a chi vorrà rispondere ad esso. Il valore amministrativo di questo documento nei modi con cui è stato concepito ispirati ad una grande flessibilità, è che esso deve servire per cercare di attrarre interesse nella riqualificazione dell'ex caserma. Gli elementi politici del documento sono: le funzioni che potranno essere previste all'interno della caserma Piave che devono essere ricompresse nel contesto generale del centro storico (la mobilità e la sosta ad esempio) e quindi in uno scenario di integrazione. Le funzioni sono indicate con dei range per far esprimere il mercato, nell'ambito di paletti chiari che diverranno cogenti nel momento in cui il Consiglio li avrà approvati. Sin da subito c'è  la disponibilità della Soprintendenza a lavorare. La somma delle funzioni è oltre il 100%. Non pensiamo al mono-investimento ma vogliamo dare al mercato la possibilità di usare tutta la creatività per articolare proposte imprenditoriali. Nel commerciale ci sono regole sovraordinate ad esempio i flussi generati e indotti. Nel documento è contenuta una ipotesi di previsione per la funzione residenziale (10%) per assicurare il presenziamento umano, a mio avviso, infatti, non si può scartare questa ipotesi in termini anche di presidio sociale con un'alta valenza dal punto di vista della sicurezza. Altra questione importante è la cubatura della struttura. Riteniamo che sia più corretto fare esprimere il mercato senza prevedere in questo caso aumenti di cubatura. Questo perché in prima battuta è più interessante far esprimere il mercato su un piano di massima. Il regime concessorio o di trasferimento di proprietà non riguarda la fase del marketing in quanto di deve verificare la disponibilità del mercato rispetto alle ipotesi, su questo aspetto abbiamo discusso a fondo anche rispetto all'introduzione di un meccanismo premiale del 10% in favore dell'eventuale concessionario che si sentirebbe più stimolato rispetto alla concessione piuttosto che alla vendita. In entrambe i casi, per il bilancio non cambia nulla. 

Quanto al modello di gestione, vogliamo un soggetto unico, non una situazione di condominio che sarebbe difficilmente gestibile. Diciamo non allo 'spezzatino dei gestori' che sarebbe deleterio e pericoloso portando alla ingestibilità della struttura per i decenni a venire, questo è possibile per tutte le diverse funzioni. Ci aspettiamo che sui vari aspetti che abbiamo individuato, risponda almeno una parte delle 23 società che hanno manifestato interesse. A quel punto avremo a disposizione le risposte del mercato e attraverso i Laboratori di Partecipazione, anche quelle dei cittadini. Solo allora il Consiglio Comunale potrà discutere di come costruire il capitolato tecnico di appalto per arrivare alla gara vera e propria della trasformazione del bene. In conclusione è un documento che non va sovraccaricato di significati politici, chi risponderà potrà misurarsi con una progettazione di massima che sarà valutata da una commissione di esperti. Dalla selezione delle idee, la commissione proporrà all'Amministrazione Comunale come procedere per arrivare alla gara europea. L'Amministrazione Comunale da tempo fino a metà marzo per rispondere all'Information Memorandum, subito dopo si attiverà la commissione per la valutazione. C'è la possibilità concreta di concludere le procedure fra fine 2008 e inizi 2009".

Dibattito:

Cons. Felice Zazzaretta (AN): "Ho letto attentamente il documento, la stragrande maggioranza delle pagine contiene aspetti che già conosciamo. Da parte mia direi di rivedere alcune percentualizzazioni per incrementare l'incentivazione, concordo sull'inserimento della residenzialità facendo attenzione che vi siano ben calibrate le attività che prolungano l'attività di vita. Il documento, a mio giudizio, poteva contenere alcune altre linee più programmatiche; è d'altra parte comprensibile che sia ancora nebuloso. Nel complesso lo giudico insufficiente per poter prendere seriamente delle decisioni, aspettavo qualcosa di più concreto. Sicuramente scriveremo il nostro parere".

Cons. Franco Picchialepri (PD): "Il lavoro dell'Information Memorandum risponde alla necessità di trovare soluzioni rispondenti a diverse esigenze, si pongono dei range indicativi entro i quali individuare le diverse destinazioni d'uso. L'ex caserma dovrà continuare ad essere una parte integrante della città e non qualcosa di slegato. Le azioni per la rifunzionalizzazione di quello spazio, perciò, devono assumere un ruolo strategico per lo sviluppo della città. E' fondamentale che vi sia un dialogo continuo con i e cittadini in un dare e un ricevere reciproco di informazioni sul processo intrapreso. Il documento fornisce, dunque, delle indicazioni al mercato che dovrà rispondere. In questo momento non si decide né la concessione, né la vendita; bisognerà fare il possibile, piuttosto, per indurre il mercato a scegliere la concessione. Sono certo che le scelte che saranno fatte andranno nella direzione dello sviluppo urbano di qualità".

Cons. Massimo Morcella (PD): "per valutare un documento del genere si devono affrontare il metodo e il merito della vicenda. Tempo addietro si parlò di un concorso di idee come soluzione possibile per la vicenda caserma; oggi non posso che trovare soddisfazione, in questa formula, perché si va ad un concorso di idee anche più raffinato trattandosi di un concorso non tecnico ma del mercato. 'Nulla questio', quindi per il metodo. Nel merito, il documento pone i temi della destinazione d'uso, indicando dei range flessibili per permettere agli operatori finanziari di muoversi più adeguatamente. Vigna Grande è ¼ del Centro storico, quindi è gioco forza la scelta di rispettare le percentuali già esistenti, altrimenti ogni soluzione sarebbe un mostro. Quanto al tema della concessione e/o vendita, l'Amministrazione Comunale farà di tutto per arrivare ad una concessione. Già in passato, io dissi che non ci sarebbe nessuna tragedia se si arrivasse ad una soluzione che prevedesse anche l'eventuale vendita; in questa fase è giusto lasciare aperta la questione. Se dovessimo trovarci di fronte ad una scelta, non farei grandi tragedie, ma soprattutto mi preoccuperei che ci fosse una serietà di progetto nel segno dell'unitarietà della proposta e della certezza di tempi". 

Cons. Giancarlo Imbastoni (Sinistra Critica): "sono cosciente della complessità di trovare una destinazione a questo sito militare, ma in Italia, peraltro, vi sono molti esempi analoghi, perciò  pur augurando la migliore fortuna all'Amministrazione Comunale che tenta di collocare questobene, resta la pregiudiziale su tutta l'operazione. In questa fase, finché sarà presente l'opzione della vendita, vi sarà da parte nostra una posizione contraria; non è secondario a mio giudizio, infatti, il fatto della vendita in luogo della concessione. C'è una valutazione di 38 milioni di Banca Opi di due anni fa (che riguardava anche l'ex infermeria e l'ex mensa) che oggi diventano 50 milioni di euro per la base d'asta; mi chiedo allora: quale delle due stime è sbagliata? E al riguardo, torno a sollecitare la veridicità delle stime, dico questo perché un soggetto che ha manifestato interesse è lo stesso che già due anni fa si era fatto avanti.  C'è poi il problema dell'Ici da approfondire".

Cons. Secondo Federici (PD): "le strutture di Vigna Grande furono realizzare per rispondere ad una specifica richiesta del Ministero della Guerra per dare collocazione negli Anni Trenta alla sistemazione di un reparto dell'Aeronautica Militare nell'Italia Centrale. Così come negli anni Trenta, oggi l'Amministrazione Comunale per rivitalizzare questa parte di città, ha ritenuto giusto avviare un processo nuovo che coinvolge tutti non solo all'interno del palazzo comunale. Solo attraverso una decisione costruita in un tempo ragionevolmente adeguato si potrà arrivare ad una sintesi comprensibile e condivisibile. Anche negli anni Trenta il maggiore riferimento furono i cittadini chiamati a partecipare direttamente alla costruzione della cassa per affrontare la spesa della caserma. Oggi dobbiamo preoccuparci che la scelta finale possa andare bene per l'economia del presente e per quella del futuro, evitando di stravolgere anche gli aspetti strutturali, ambientali e di territorio. Come portatore di sentimenti ed esigenze sociali sento di ricevere soddisfazione per quello che il recupero di quel complesso andrà a significare per l'intera città, e mi riferisco alla indicazione di una quota minimale a fini residenziali. In questa fase l'Amministrazione Comunale non si impegna definitivamente, coinvolgendo invece le parti interessate alla proposta aperta della vendita e della concessione, e richiama il PRG per le destinazioni d'uso. In conclusione, il documento proposto permette all'operatore di capire bene l'entità dell'intervento e le potenzialità della città, e che cosa questa vuole ottenere. C'è chiarezza negli indirizzi, nel metodo e nel ruolo dell'Amministrazione Comunale nelle diverse fasi".

Cons. Marco Frizza (PD): "quello attuale è un passo importante del percorso che vedrà cantierata quell'area del centro storico. Ci sono tre aspetti da realizzare che sono: il recupero, la riqualificazione e la funzionalizzazione del sito oggi dismesso, partendo dal sistema di città che oggi abbiamo. Le caserme insomma, possono fare da traino per qualificare e trainare lo sviluppo. Il documento va nella direzione indicata: dalla manifestazioni di interesse, si passa alle precisazioni del mercato e dei laboratori di partecipazione. Data la specificità del sito storico che è la caserma Piave inserito in un sito di grande pregio quale è la Rupe, vorrei sottolineare la necessità che si realizzino dei segni moderni della città nuova nella città vecchia, magari individuando una lista di architetti di fama mondiale a cui gli operatori possano affidarsi per realizzare il loro intervento. Il documento è un altro punto a vantaggio del lavoro che è stato iniziato. A questo punto è opportuno fare bene e fare presto".

Cons. Maurizio Conticelli (Altra Città): "voglio soffermarmi sulla metodologia seguita: togliemmo la caserma ad RPO per coinvolgere il Consiglio, ma questo coinvolgimento mi pare poco praticato, avrei gradito interloquire con il gruppo di esperti, con RPO su come si è arrivati alla definizione dei valori di stima e alle percentuali indicative delle destinazioni d'uso (ricordo che a suo tempo, in sede di discussione del documento sulla caserma, si votò un documento per il coinvolgimento delle commissioni consiliari o per l'istituzione di una commissione di studio sulla caserma). Nel metodo ci sono anche degli aspetti interessanti come la distinzione del momento partecipativo. La sensazione, però, è che c'è un rito che poco risponde alla pratica che si porta avanti, ad esempio nessuno ha contattato la nostra associazione o il nostro gruppo consiliare, come invece è stato fatto con altri portatori di interesse. Quale è il significato di tutto questo, quando poi chi decide è il mercato? A che titolo il presidente di RPO svolge gratuitamente quel ruolo? E' un ruolo professionale? E' un dubbio che ho e che chiederò con lo stesso presidente. Anche gli esperti che lavorano e fanno consulenze, svolgono gratuitamente questi incarichi?

Vorrei che ci si soffermasse, poi, sul concetto di vendita: noi non siamo contrari ad una vendita in quanto tale, ma dovrebbe avvenire sulla base di un progetto di sviluppo. Il documento sulle linee di indirizzo sul centro storico è mancante di alcune parti, non tiene conto del DDL della Regione sui piano strategici per la riqualificazione e rivitalizzazione dei centri storici. Tutto questo manca nel documento, così come il riferimento alla risoluzione di questioni come la destinazione del Centro Studi. Quale è il piano strategico? Nella città ci sono troppi aspetti irrisolti. Siamo d'accordo di coinvolgere i manager capaci di pilotare la questione, ma la direzione la deve dare il Comune e non far indirizzare a loro, la marcia. Noi vorremmo che il patrimonio pubblico restasse tale, siamo contrari alla vendita e alla metodologia con cui si procede. Il canone di concessione deve essere indicizzato. L'Amministrazione Comunale si deve tutelare e favorire attività nuove".

Cons. Donatella Belcapo (PD): "la rifunzionalizzazione dell'ex caserma è una grande scommessa per la città, forse l'ultima possibilità. L'importanza del momento è talmente delicata che tutte le realtà cittadine devono essere rese partecipi. Bene ha fatto l'Amministrazione Comunale a lanciare questo primo approccio di partecipazione. Condivido la sollecitazione giunta nel corso del Laboratorio di Partecipazione di allargare verso realtà internazionali, non solo nel campo immobiliare. Auspicio che l'attuale classe dirigente sia in grado di guidare la città per il futuro. Il mercato dobbiamo ascoltarlo, ma non subirlo. La classe dirigente deve saper prendere decisioni. Escludo personalmente la vendita dell'immobile che sarebbe un danno culturale, economico e sociale. Si deve creare occupazione per il nostro territorio. Non dovremo aver paura di ipotesi opposte alla vendita, come la concessione di un bene a titolo gratuito anche per i primi anni per favorire la nascita di nuove attività che portino anche ad un 'pendolarismo occupazionale' all'inverso".

Cons. Fausto Vergari (PD): "questo documento è interlocutorio in quanto è il primo passo vero nella direzione auspicata. Per come è costruito è elemento di grande trasparenza. Mi preme sottolineare che è importante andare ad una rifunzionalizzazione della caserma Piave il più possibile contestualizzata con il resto del centro storico. La flessibilità è determinante. Ulteriori aumenti della cubatura vanno visti attentamente. In merito alla concessione o alla vendita, io non sono contrario alla vendita in linea di principio, ma di gran lunga preferisco la concessione e quindi invito l'Amministrazione ad attivare tutte le possibilità per ottenere questo risultato. Va tenuto conto della questione del Centro Studi perché orami sappiamo che, l'ex Ospedale non sarà più del Comune e quindi andrà fatta una riflessione all'interno della caserma".

Cons. Gianpietro Piccini (PDCI): "il business plan di RPO che approvammo era ambizioso ed era dentro i sentimenti di prospettiva e del sentire culturale della nostra città, dei cittadini e del Consiglio Comunale. Oggi prendiamo atto che non si sono realizzate le condizioni economiche per realizzare quel progetto. Di qui la scelta metodologica che si è maturata fino ad oggi in cui approviamo l'Information Memorandum nell'ambito del quale le prime due cose da analizzare sono la concessione o la vendita. In sostanza, la proposta andava fatta esattamente nei termini in cui è stata formulata. Tutti preferiamo la concessione, ma rivolgersi al mercato significa scandagliare ogni possibile ipotesti o offerta che da esso emerga. I cittadini vivono la città come una cosa propria, quindi è importante saper valutare le migliori convenienze per la città tutta. Si tratta di scegliere il progetto in base al ritorno economico (nell'immediato e in prospettiva). Nell'ipotesi in cui il CSCO non potesse trovare spazio nella caserma, dove sta scritto che il Comune non potrebbe acquistare l'ex Ospedale per il Centro Studi? Dalla caserma potrebbero derivare, infatti, le somme necessarie. Dunque, non precludiamo nulla e guardiamo con fiducia anche al lavoro positivo che è stato fatto nel recente passato da quegli Amministratori del passato che hanno pensato e realizzato il Progetto Orvieto. oggi è una fase nuova".

Cons. Franco Raimondo Barbabella (SDI): "in ogni dibattito sulla rifunzionalizzazione della caserma Piave c'è sempre stato un punto che incontra una larghissima condivisione: l'idea che quel complesso debba essere rifunzionalizzato per lo sviluppo della città e del territorio. Che ci sia, cioè, una occasione importante in termini di sviluppo possibile. Ci sono idee che sono sottese alla scala urbana e alla esigenza di fare il massimo possibile della qualità. Lo sviluppo è l'idea guida, tutto il resto in termini di dettaglio viene dopo. Un'idea seria dello sviluppo della Piave non può prescindere dal ruolo della città in Umbria e nel Centro Italia. Essa, se non contestualizzata nel centro storico, non ha senso, è una operazione centro storico, una operazione città. Sarebbe grave sottovalutare questo. Condivido chi chiede di discutere contestualmente della destinazione dell'ex Ospedale, ad esempio: se qualcuno presentasse una proposta per la realizzazione di alberghi di grande qualità o per diverse fette di mercato, e poi se la Regione vendesse l'ex Ospedale e se lì vi fosse realizzato un albergo. Discutere dell'insieme è importante perché in questo caso, il discorso sul mercato andrebbe a farsi benedire! Questo è il taglio al lavoro che andrà dato nei prossimi mesi. La metodologia di RPO spa prevedeva la prevalenza di un controllo pubblico, lo spostamento di RPO srl è uno spostamento verso il mercato, il che non è scandaloso perché il mercato va rispettato, ma il controllo pubblico ci deve essere. Non possiamo avere dubbi, non è un fatto ideologico ma di governo delle cose. Riguardo alla vendita e concessione: io resto contrario alla vendita per diverse ragioni, perché temo che nel momento in cui si vende sembra una operazione ottima che produce entrate, ma poi si perde il controllo e si blocca tutto per anni con contenziosi incredibili; mi fido di più della concessione. Ne faccio una questione di successo dell'operazione. Avere un canone indicizzato produce entrate fresche. Va fatto anche un sacrificio per favorire la convenzione, non per ideologia ma per strategia. Ancora alcune perplessità sulla questione delle abitazioni che sarebbero dei piccoli ghetti dentro la caserma Piave, al massimo sarebbe una delle ultimissime cose per invogliare il mercato. Siamo soddisfatti del fatto che è stata accettata la nostra posizione che non si doveva cedere sulla cubatura (se necessaria va legata al progetto). Qualità dello sviluppo e qualità dell'intervento devono andare di pari passo. Auspichiamo un ampio dibattito che faccia chiarezza sulle idee che abbiamo per la riqualificazione del centro storico prima di arrivare al capitolato d'appalto".

Cons. Massimo Gambetta (PD): "ogni consigliere avrebbe su questo tema importante la sua ricetta. Il documento ha tre aspetti distinti: la forma giuridica, la volumetria e le destinazioni d'uso. Questa discussione è partita nel 2003 ed il lavoro di RPO non è stato buttato via ma ha permesso di andare avanti. Dobbiamo partire dall'analisi della realtà del centro storico in cui caserma rappresenta la locomotiva che aggancia tutti i valori. Dobbiamo ricordarci che si aprono altri scenari nel centro storico. Si mettono dei paletti, si esclude la monofunzionalità, ma si predilige il mix di interventi. I 23 gruppi che si sono fati avanti sono di grande interesse. Sul tema dell'alienazione e/o concessione, la seconda opzione è preferibile perché chi investe risparmia un 10%. Quanto agli indirizzi, penso che dobbiamo dare una panoramica della realtà ma non dobbiamo tarpare le idee. Il documento nella sua importanza è anche semplice. C'è chiarezza negli indirizzi e la partecipazione sta dando dei frutti. L'Amministrazione Comunale non si fa da parte. Questo bene è sempre il volano dello sviluppo della città. Apprezziamo il lavoro fatto fino ad ora".

Sindaco per replica: "ringrazio la maggioranza per gli interventi di alto valore non infarciti da sollecitazioni né tendenze ideologiche: sulle varie materie che sono il succo dell'Information Memorandum ci sono posizioni dialettiche che denotano una grande disponibilità al dialogo per costruire il capitolato. Il documento che approviamo ha una linea che è quella della sintesi, nel senso che non è stato appesantito per parlare il linguaggio di chi deve ricevere il documento. Non un trattato, dunque, ma uno strumento agile che deve parlare il linguaggio del mercato. Le articolazioni e gli approfondimenti li avremo quando avremo avuto questi ulteriori elementi che dovremo utilizzare per decidere. Oggi la scelta minimale è profondamente meditata. La stima non è uguale se all'interno di un immobile ci si mette una cosa piuttosto che un'altra, non deve cioè preoccupare che ci siano differenze e nella valutazione che si propone al mercato è meglio cercare di essere un po' più alti che il contrario".

Dichiarazioni di voto:

Conticelli: "si sta marciando senza un chiaro progetto di città. Lo dimostra la vicenda del CSCO nell'ex Ospedale. La decisione è già presa, evidente dietro a questa discussione c'è una mira di vendita per l'acquisto dell'ex Ospedale ma anche per ridurre l'esposizione debitoria del Comune impegnato in una navigazione a vista. Se l'operazione caserma fosse ridotta ad una mera operazione di ripiano del bilancio, la città sarebbe condannata ad una fine inesorabile. Non possiamo sostenere il documento che è troppo ambiguo più che snello, anche se siamo disponili a dare il nostro contributo. In questo caso conferiamo al privato oltre la possibilità di realizzare un'opera anche quella di idearla il che equivale a scavalcare il ruolo di programmazione di un ente pubblico. Siamo per cancellare l'ipotesi della vendita non come fatto ideologico, ma ribadiamo l'opportunità che sia previsto un canone indicizzato per la concessione. Voteremo contro".

Gambetta: "nel ventennio fascista Orvieto tramite il sacrificio di molti cittadini pensò di realizzare le caserme per dare sviluppo, poi negli anni '80 la legge speciale ha mantenuto la speranza di una crescita per la collettività. Quell'aspettativa si chiama ancora sviluppo e oggi si chiama caserma. Oggi portiamo in Consiglio Comunale un documento che non è calato dall'alto ma che nasce dal lavoro di RPO, con il quale mettiamo in atto due fasi: marketing e laboratori di partecipazione". 

Barbabella: "sarebbe stato più opportuno se fossimo stati in grado di indicare al mercato delle scelte forti, dei grandi canali dello sviluppo (turistico, congressistica, cultura, quella produttiva di reddito che fa economia, attività commerciali che diamo tono, attività direzionali). Avrei preferito che avessimo avuto il coraggio di dire che quelle sono cose preponderanti, sono convinto che la vendita è un errore, anche per l'ex Ospedale. Questa città avrebbe problemi di tenuta se si alienassero i beni principali, che hanno anche un significato identitario della città stessa. Se si vende un pezzo di città, questo pesa molto di più dell'aspetto economico. Non voglio tornare sulle superficialità inaccettabili riferite al lavoro di RPO, se non si fosse fatto quel lavoro oggi non ci sarebbero stati 23 soggetti interessati all'operazione. E' ridicolo paragonare la Spa ed Srl. Non mi convince molto chi non percepisce compensi. Voteremo a favore perché il documento contiene degli elementi che comunque daranno la possibilità di ragionare dello sviluppo".

Piccini: "i laboratori di partecipazione dimostrano che c'è un coinvolgimento serio della città al quale i cittadini stanno rispondendo e che deve essere tenuto in conto. Non saranno solo gli architetti che progetteranno, terminato il processo dei laboratori di partecipazione e della audizioni, queste proposte dovranno essere documentate. Dovremo augurarci buon lavoro e di avere fiducia. Credo che sia stata imboccata la strada giusta. Mentre parlavo sull'ex Ospedale non ho anticipato alcuna né presunta decisione già presa".

Olimpieri: "rispetto al dibattito in se io non ho ben compreso né il documento né quello che andremo a fare da qui a qualche mese. Un fatto oggettivo, è che negli anni '30 in appena cinque anni sono entrati i militari, oggi negli anni 2000, con le lungaggini della politica contemporanea non è stato ancora prodotto nulla di concreto, in quattro anni di attività. RPO Spa ha prodotto un documento nel giugno 2005 che noi criticammo ma che era una base di lavoro, poi le fratture nel centro-sinistra hanno fatto si che quel lavoro fosse gettato via, per non dire dei costi prodotti. La Spa diventa Srl, si modificano le compagini, dal giugno 2006 dopo la trasformazione, è passato un altro anno e mezzo e la produzione di risultati è stata pari a zero. Anche oggi abbiamo discusso per tre ore se vendere o alienare, e la discussione da parte della maggioranza è stata in termini finanziari ma non economici per lo sviluppo della città. Stigmatizzo questo aspetto negativo del documento che non contiene alcun elemento di concretezza. Al di la della vendita e della concessione la realtà è che gruppi privati vengano a fare affari, in forma legittima, ma pur sempre affari sui patrimoni pubblici. Ci sono grandi responsabilità verso il futuro dei nostri giovani. Votiamo contro".

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                

Pubblicato il: 23/11/2009

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