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Palazzo del Gusto. Per Santelli 'alcune cose che Sciarra pone all'interno del suo ragionamento, non sono vere'

Il presidente dell'Assemblea dei sindaci dell'Orvietano reagisce alla supposizione che la Provincia non abbia le idee chiare sul futuro del Palazzo del Gusto e incalza l'assessore Sciarra

foto di copertina

di Giorgio Santelli, consigliere provinciale e presidente Associazione comuni dell'Orvietano

La vicenda di Orvieto con Gusto e il futuro del Palazzo del Gusto. Risposte all'assessore al turismo Marco Sciarra del consigliere delegato alla Presidenza dell'assemblea dei sindaci del Circondario Santelli

Se su Orvieto con Gusto l'assessore Sciarra sta lavorando seriamente, avremo tutti tempo e modo di ringraziarlo. Purtroppo l'anno prossimo e non quest'anno. Farne una questione di "tempi" a disposizione per lanciare l'iniziativa mi sembra pretestuoso. Da giugno ad ottobre di mesi ne passano 4 e da lanciare era una iniziativa già conosciuta a livello locale e nazionale, grazie anche alla presenza dei media che ad Orvieto non sono mai mancati in occasione delle passeggiate. 

Il tema dei costi non è invece secondario! Perché se il problema principale è quello dei "debiti del comune" - e su questo siamo d'accordo - maggiore attenzione si dovrebbe concentrare sulle iniziative che portano promozione a costi zero.  Infine alcune cose che Sciarra pone all'interno del suo ragionamento, non sono vere.

Per prima cosa, da parte della Provincia, non c'è alcuna incertezza sul futuro del Palazzo del Gusto. Per la Provincia il Palazzo del Gusto è così importante che è diventato Istituzione della Provincia.

Per il funzionamento del Palazzo del Gusto contribuiscono tre diversi enti.

La Provincia (che "mette" la struttura che è stata completamente ristrutturata e dotata di tutto il necessario per funzionare al meglio ed un contributo economico); la Comunità montana (che contribuisce con un finanziamento); il Comune di Orvieto (cui spetta l'onere e l'onore della direzione del Palazzo del Gusto, indicando e retribuendo il direttore. Unica spesa, nemmeno particolarmente eccessiva, di competenza comunale). Le scelte fatte nel passato permisero al Palazzo del Gusto e alla città di avere ad Orvieto anche la segreteria e la sede dell'associazione internazionale delle città slow, con grandi benefici di promozione territoriale.

I dati di fatto ci dicono che la Provincia il suo lavoro lo ha fatto e lo fa. Si stanno addirittura rintracciando ulteriori finanziamenti per chiudere definitivamente la ristrutturazione dell'ultima piccola ala e procedere alla ristrutturazione della facciata.

La Comunità montana vive una situazione di difficoltà dettata dalla fase di trasformazione dell'ente. Un'assemblea drammaticamente pletorica ha di per sé grande difficoltà a funzionare.

Il Comune di Orvieto non mi risulta che al momento abbia rinnovato la convenzione con il direttore del Palazzo del Gusto, scaduta un paio di mesi fa. Direttore che, in ogni caso, mi risulta stia ancora lavorando - a questo punto gratis - per concludere una serie di progetti che potrebbero attrarre ulteriori finanziamenti a beneficio del Palazzo del Gusto.

Mi sembra dunque chiaro che se confusione o incertezza c'è, questa non dipenda assolutamente dalla Provincia.

L'interesse mio per il Palazzo del Gusto è legato alla necessità di conservare ad Orvieto e nell'Orvietano un elemento fondamentale per la promozione del territorio, di tutto il territorio. Anche per questo, fin dalla nomina a presidente dell'Assemblea dei sindaci del circondario, ho chiesto un incontro al sindaco Còncina che a causa dei suoi fitti impegni ancora non si è potuto svolgere. In assenza di un confronto schietto e chiaro sulle reciproche volontà, in assenza dell'individuazione di obiettivi comuni raggiungibili, il rischio che il Palazzo del Gusto perda il suo ruolo e la sua funzione utile alla promozione del territorio, diventa evidente.

Pubblicato il: 26/08/2009

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