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Non farò il vice a Parretti

Maurizio Conticelli, indicato come vice di Parretti, dice la sua e smentisce. 'Lo SDI approfittò della sua 'Roma vetus' e prese voti di Parretti'. Io sto nella Margherita. Per vincere ci vuole unità d'intenti

Cronaca

In un articolo apparso in un quotidiano sulla candidatura di Gian Carlo Parretti a sindaco di Orvieto, iln nostro ha dichiarato che avrebbe voluto Conticelli come suo vice sindaco, per sbrigare l'amministrazione quotidiana.

L'articolista sostiene anche che Conticelli, richiesto sulla questione, non abbia smentito questa "appetitosa" possibilità.

Abbiamo ritenuto di rivolgere qualche domanda a Conticelli, per ottenere affermazioni a presa diretta.

Irrompe sulla scena politica il fenomeno Parretti : cosa ne pensa Conticelli?

È difficile pensare che un personaggio impegnato nella scalata della finanza internazionale possa un giorno decidere di rintanarsi nel suo paese natio e qui tentare l'ascesa alla poltrona di primo cittadino. A ben guardare Parretti è stato già presente alle altre elezioni, allorché, seppure indirettamente, favorì con "Roma Vetus" l'exploit di alcune formazioni politiche (lo SDI sorpassò il 12%) determinando di fatto l'affermazione di Cimicchi.

Evidentemente gli accordi siglati non sono stati di sua soddisfazione.

La sua ipotesi è tutta da dimostrare

Le mie sono valutazioni del tutto personali, che inducono comunque ad una serie di riflessioni sul fatto che il fenomeno Parretti non possa essere sottovalutato, per le capacità ed i mezzi di cui dispone e che solo un centrosinistra unito e coeso e dotato di un programma largamente condiviso possa arginare gli avversari, Parretti compreso.

Per il resto, "totovicesindaco" incluso, è fuori luogo fare affermazioni.

Lei però non esclude un suo possibile coinvolgimento?

Conticelli, parola dell'interessato, è parte organica di una formazione del centrosinistra, la Margherita, ove riveste incarichi sia a livello locale che provinciale ed all'interno della quale ha avviato un serio dibattito che, a partire dal confronto programmatico sulle attività ed i programmi svolti, dovrà giungere ad una sintesi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Si tratta evidentemente di una fase in cui prevale l'aspetto metodologico prima ancora che contenutistico, che in ogni caso rifiuta il ricorso a scoop propagandistici, come invece appare la campagna estiva sulle prossime candidature.

Mi permetta a questo punto di chiudere con una domanda: per quale motivo un vicesindaco collaudato (dal 1992 al 1996), poi candidato per la poltrona di primo cittadino (nel 1999), dovrebbe di punto in bianco azzerare il proprio percorso politico per abbracciare una meteora, seppur curiosa, ma incontrollabile e sconosciuta?.

Pubblicato il: 10/09/2003

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