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Via i sigilli dal bar Duomo

Un cambio di gestione ha consentito di ottenere il dissequestro del locale chiuso dai carabinieri del nucleo radio mobile della compagnia di Orvieto

ORVIETO - Via i sigilli dal bar Duomo. Un cambio di gestione ha consentito di ottenere il dissequestro del locale chiuso dai carabinieri del nucleo radio mobile della compagnia di Orvieto lo scorso 4 luglio nell'ambito dell'inchiesta antidroga "Tabula rasa". Da ieri il bar ha riaperto i battenti. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Orvieto ha ritenuto evidentemente che, con la nuova gestione, siano venuti meno i presupposti per ricollegale il locale al consumo e all'approvvigionamento di droga, motivo per il quale erano scattati i sigilli. Intanto, il comproprietario del locale, arrestato i primi di luglio su ordinanza di custodia cautelare per spaccio continuato di stupefacenti, dalla scorsa settimana è ai domiciliari. Daniele Cavalloro, ventisette anni, già implicato giovanissimo nell'Operazione Cahos (dalla quale è uscito con un patteggiamento) è ritenuto dagli investigatori il punto di riferimento di un vasto giro di droga sulla Rupe che coinvolgerebbe in tutto una quarantina di persone. Cocaina, haschich, anfetamine che sarebbero giunti con frequenza regolare sulla Rupe, per un giro settimanale da diverse migliaia di euro. La clientela sarebbe stata molto variegata: dallo studente al professionista. È per questo che l'arresto di Cavalloro avrebbe seminato il panico tra gli amici e i conoscenti, consumatori abituali che temono adesso un coinvolgimento nell'inchiesta. Ufficialmente gli iscritti al registro degli indagati della procura sarebbero una quindicina, alcuni ci sono finiti per reticenza per aver negato il proprio contributo alle indagini.

 

Pubblicato il: 17/07/2009

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