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Salvo il Tevere, i pendolari restano sul piede di guerra

Sembra certo tuttavia che il treno sia stato recuperato "in zona cesarini", grazie all'interessamento del Ministro Matteoli

ORVIETO - Salvo il Tevere, i pendolari restano sul piede di guerra. L'IC "Tevere" 578 non figura ancora nell'orario che entrerà in vigore domenica prossima, 14 giugno. Sembra certo tuttavia che il treno sia stato recuperato "in zona cesarini", grazie all'interessamento del Ministro Matteoli. Confermati anche tutti gli altri IC. "La garanzia però è solo fino a dicembre" fanno sapere dal comitato pendolari RomaFirenze. Poi? "Si vedrà, tutto da discutere e contrattare", dice il comitato. "In questi mesi - aggiungono - sarà quindi fondamentale che i pendolari continuino a far sentire la loro voce, tramite i comitati, nei tavoli di discussioni, ma anche con azioni visibili, di protesta, agendo in maniera integrata con tutte le città interessate all'utilizzo della Direttissima (Arezzo, Chiusi, Orvieto, Terni, Orte e relativi hinterland) e chiedendo il supporto concreto delle istituzioni, centrali e locali. Perchè ormai l'unica cosa certa è questa: Trenitalia non è e non può più essere il nostro interlocutore". I treni, infatti, restano a rischio e Trenitalia ha già indicato chiaramente dove i pendolari devono andare battere i pugni. "Il Tevere, come l'Arno - aveva detto Giuseppe Angelini dalla Relazioni esterne di Trenitalia - fanno parte fanno parte di un pacchetto di treni "delicati", che non si mantengono da soli. Sono servizi a mercato che perdono molto e che, dunque, se si vogliono mantenere, devono essere contribuiti dallo Stato che ne riconosce una valenza sociale".

Pubblicato il: 12/06/2009

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