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Zummata sul PD

di Dante Freddi Foto di gruppo del partito democratico orvietano. Stamattina Mocio e Stella firmeranno il "patto" del buon candidato sindaco. Si impegneranno a comportamenti civili ed affideranno al Partito programma, idee, giudizi, scelte di coalizione. Intanto Trappolino ricorda di stare attenti a Còncina, avversario "insidioso"

foto di copertina

di Dante Freddi

Non serve qui un racconto della riunione del coordinamento comunale del PD di venerdì scorso intervento per intervento, molti e vivaci, qualcuno con spunti interessanti per ragionare. Importante mi sembra la vista d'insieme del PD orvietano, una foto da lontano, con qualche zummata emblematica.
Fatto nuovo, nuovissimo e positivo, è stato l'apertura della riunione alla stampa. I dirigenti hanno mostrato di avere grande rispetto per la gente e hanno ritenuto di garantire che la riunione fosse riportata a presa diretta. Qualcuno degli intervenuti ha notato che tanta vis polemica era soltanto dovuta alla presenza della stampa, ma non è stato così: non c'era RTU Aquesio, per cui vengono normalmente allestite alcune sceneggiate a sfondo politico, e l'atmosfera era genuinamente esuberante.

La solida relazione del coordinatore Carlo Emanuele Trappolino è stata ripresa dalla discussione soltanto in qualche parte, quelle riferite alla situazione del partito e alle primarie. Il seme del ragionamento lanciato dal coordinatore è andato sulla pietra e i dirigenti del Pd, sala piena, forse una sessantina di persone e più, hanno raccolto soprattutto le provocazioni uno dell'altro.
Qualcuno voleva votare subito e andare a casa e il presidente del partito Picchialepri ha letto il documento che sottoponeva al voto dell'assemblea. Dodici righe lanciate contro la Stella e quelli di 'Orvieto capace di futuro', a cui seguivano le regole di comportamento del "buon candidato sindaco", che stamattina 29 marzo, alle 10,45, firmeranno Mocio e Stella sul terreno del centro sociale di Sferracavallo.
Dopo tre ore di discussione tra chi affermava la giustezza di "stigmatizzare" certi comportamenti contrari all'Amministrazione e chi invece no, Trappolino prendeva il microfono e sottoponeva al voto la sua intera relazione e non il documento della discordia. Sembra che il compromesso sia stato raggiunto, per non rompere il "giocattolo", con telefonate incrociate tra dirigenti orvietani  e ternani. Un po' di confusione, poi un voto bulgaro, con qualche astensione e forse un voto contrario. Qualcuno non ha capito bene la differenza tra relazione di Trappolino e documento di Picchielepri, ma la fede non si discute. Un drappello di "stelliani" mogi mogi, strettii in un angolo, discuteva il voto. Grande soddisfazione tra i "mociani" e tutti a casa. Tutti a casa quelli che non spettavano altro che evadere l'obbligo della presenza e andarsene, perché il dibattito è continuato sulle corde auliche e teatrali di Prosperini e sulle ragionevoli considerazioni dell'assessore Giovannetti, che ha evidenziato come la riunione non fosse servita a niente per battere il centrodestra.
Evidente il clima teso, e questo è normale nella gestione di una fase complessa, sregolata, di passaggio. Preoccupante che i dirigenti del PD orvietano nella grande maggioranza non abbiano mostrato il minimo spirito critico nei confronti dell'Amministrazione comunale.
Perché se non si vede non si provvede.

Note. Sono intervenute quattro donne, con aria decisa e ragionamenti apprezzabili. Dimostrazione che non c'è bisogno di quote rose e che sono i "maschietti" del PD che vanno tutelati.

Ricordo ai lettori questi stralci della relazione di Trappolino. Non so se siano i più intensi, ma mi sono piaciuti: "dobbiamo fare molto attenzione a quella che ritengo una candidatura insidiosa(Tony Còncina n.d.r.), che potrebbe diventare anche efficace - e che si è già mostrata con un profilo sobrio e intelligente.".
E poi:" E' necessario affermare il valore della "bellezza" come misura del nostro pensiero, come qualità intrinseca di un nuovo mondo, di una nuova qualità dell'essere, dell'abitare, del vivere e del lavorare. Mettiamo in campo, infine, la gioia delle nostre passioni e la lucidità delle nostre intelligenze per fare un Partito Democratico autorevole, forte e libero. Perché la democrazia fa bella la città".

Pubblicato il: 30/03/2009

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