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Società in movimento tra pari opportunità

Gli spunti di riflessione emersi dai lavori del seminario

Consentire alle donne di poter disporre di servizi di supporto alla maternità e alla famiglia, per non privarle delle opportunità connesse allo sviluppo della carriera lavorativa, e garantire
loro una adeguata protezione dalle forme di violenza, fisica e psicologica, che sempre più sembrano colpire l'universo femminile. Sono queste alcuni degli spunti di riflessione emersi dai lavori del seminario  "Società in movimento tra pari opportunità", organizzato dalla dalla Commissione per le Riforme statutarie e regolamentari del Consiglio regionale e svoltosi questa mattina a Palazzo Cesaroni.

Nei suoi saluti, la presidente della Giunta, MARIA RITA LORENZETTI, si è soffermata sul rischio che i tagli negli stanziamenti governativi per sanità e welfare, combinandosi con gli effetti della crisi economica sul
sistema produttivo nazionale e regionali, possano portare le donne a patire uno stato di particolare sofferenza, trasformandole nei terminali ultimi su cui si scaricheranno le conseguenze negative legate alla
riduzione del reddito ed alla gestione della famiglia. "Quando si combatte per i diritti delle donne - ha detto - non lo si fa per una corporazione particolare, una lobby, ma per i diritti di tutti, per rendere questo mondo più civile ed accogliente".

Aprendo i lavori, la presidente della Commissione, ADA GIROLAMINI, ha spiegato che il seminario è stato promosso "in vista dell'imminente discussione in Consiglio regionale della proposta di legge 'Istituzione del Centro per le pari opportunità e attuazione delle politiche di genere nella Regione Umbria'. Inoltre l'approssimarsi della ricorrenza dell'8 marzo rappresenta un utile spunto per una riflessione che merita di essere affrontata e che non riguarda soltanto il mondo delle donne in astratto quanto piuttosto il loro ruolo nell'economia e nella politica, le ripercussioni della crisi economica e della globalizzazione sui loro diritti e sul loro processo di affermazione ed emancipazione".

La prima sessione del seminario, intitolata "Donne, impresa e lavoro", è stata coordinata da FIAMMETTA MODENA (capogruppo FI - Pdl), che ha evidenziato come l'attenzione di iniziative come quella odierna deve essere puntata soprattutto verso coloro i quali ancora aspirano ad una giusta conciliazione fra quello che è il percorso personale e le esigenze della famiglia. Su questo, secondo Modena, c'è ancora molta strada da fare, e il Governo ha intrapreso un percorso importante attraverso l'operato del ministro Carfagna e del "libro verde" del ministro Sacconi, contenente importanti passi avanti per quanto riguarda, ad esempio, gli asili nido.

NICOLETTA PICCHIO (giornalista Il Sole 24 Ore) ha parlato delle difficoltà che incontrano le donne nel mondo del lavoro, "dovendo spesso affrontare la scelta tra lavoro, maternità e cura della famiglia, a causa della mancanza di servizi ragionati ed adeguati. La crisi economica rischia di rimettere in discussione lo spazio conquistato dalle donne nel mondo del lavoro, facendo regredire la loro posizione a causa delle difficoltà economiche e relegando di nuovo il loro ruolo alla esclusiva gestione della famiglia".

MARIA CARMELA COLAIACOVO (componente del Comitato interministeriale per le Pari opportunità, Federturismo-Confindustria nazionale) ha riportato la sua esperienza legata al settore del turismo, dove c'è una forte presenza di donne, anche tra i laureati e tra chi consegue il master. Un numero che però si assottiglia quando si guarda ai ruoli dirigenziali nelle grandi catene internazionali. Le difficoltà per le donne che vogliono lavorare senza rinunciare alla carriera (e che hanno anche il dovere di dare il 'buon esempio' al mondo maschile) sono legate soprattutto ai servizi per la maternità e la famiglia".

Aprendo la seconda sessione, dedicata a "Donne, cultura, sicurezza e giustizia", la coordinatrice da MARA GILIONI (vicepresidente del Consiglio regionale) ha affermato che l'incontro odierno ha posto al centro dell'attenzione anche una riflessione sui problemi ai quali i media stanno dando grande risonanza, come la violenza sulle donne e le politiche per la sicurezza.
Sula questione delle pari opportunità Gilioni ha rilevato che rimane indispensabile un'adeguata rappresentanza per portare avanti le politiche per le donne. Inoltre è necessario garantire l'indipendenza della donna, perché possa avere un ruolo importante nella società e non soltanto all'interno della famiglia.

NICLA RESTIVO (Gip-Tribunale di Perugia), ha sottolineato l'importanza del decreto legge del 23 febbraio scorso che impone disposizioni più severe riguardo la tutela delle parti offese nei reati di violenza sessuale, a cominciare dall'ergastolo che adesso viene previsto anche nel nostro Paese quando la conseguenza di atti persecutori ("stalking"), è l'omicidio della persona vittima di quegli atti. La vera novità è quella del cosiddetto "ammonimento", in base al quale la persona può rivolgersi al questore anche prima di una denuncia-querela per chiedere di far intimare di smettere l'azione di minaccia o persecuzione. E' una novità di non poco conto, perché prevede che il questore possa arrivare al sequestro di armi e munizioni, e può avere forte azione deterrente se pensiamo, ad esempio, che uno potrebbe desistere nel caso di un paventato ritiro della licenza di caccia. Inoltre, se dopo l'ammonimento si dovesse verificare "stalking", verrebbe considerata l'aggravante. Con queste misure, che mirano a "stanare" il soggetto, il giudice potrà intervenire anche se non richiesto dalla parte offesa.

FRANCESCA BARONE (direttrice Consultorio diocesano familiare) ha evidenziato come sia cambiata la donna e con essa la famiglia, il modo di rapportarsi con l'uomo. Il rapporto donna-famiglia non si esaurisce più con la maternità, c'è molto altro. Il nuovo diritto di famiglia inquadra questo nucleo come una "comunità" di persone con diritti e doveri reciproci, nella quale tutti sono responsabili. Con l'uomo che diventa "mammo" è importante anche la novità dei ruoli, il fare le stesse cose con sensibilità diverse, e bisogna salvaguardare tanto l'uguaglianza come anche le diversità. La famiglia è un'opera comune, una comunità con un progetto di vita.

GAIA GROSSI (componente della Giunta di Ateneo dell'Università di Perugia) è partita dalla considerazione del fatto di essere l'unico professore donna di un dipartimento universitario grande qual è quello di Chimica. Prima erano in due. Non è normale, ha sottolineato, perché vuol dire che i processi di cambiamento non solo sono lenti, ma vanno rallentando. E' un rallentamento culturale. Ciò che dobbiamo dire alle giovani di oggi è che le realizzazioni, i risultati raggiunti dalle donne, non sono mai per sempre. E la questione femminile non riguarda solo le donne ma tutto il Paese che, in un momento di crisi non soltanto economica ma anche di valori, ha bisogno della capacità delle donne.

Pubblicato il: 08/03/2009

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