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A Terni salta l'accordo per la comunità montana

Rischia un nuovo rinvio il consiglio convocato per martedì prossimo

ORVIETO - A Terni salta l'accordo per la comunità montana, rischia un nuovo rinvio il consiglio convocato per martedì prossimo. Orvieto non molla sulla presidenza della comunità montana Orvietano - Narnese - Tuderte - Amerino e venerdì sera a Terni, nell'incontro fissato tra i segretari comunali del Pd, è stata bocciata la soluzione proposta dai narnesi: Stefano Bigaroni alla presidenza, Giorgio Posti vice e in giunta Socialisti e Adriano Di Giovenale. Con la Sinistra fuori dalla porta. La quadratura non si traova. E adesso il rischio è un nuovo slittamento per la convocazione dell'assemblea di martedì già rinviata una prima volta dal presidente Stefano Mocio, ufficialmente per il concomitante incontro sul piano sanitario regionale. Intanto, ieri i sindaci dell'Orvietano sono tornati a vedersi sulla questione che sembra portare con sé sempre più ampie implicazioni: dal prossimo scioglimento dell'Ato, alle primarie, all'assetto del Sii.

Insomma, molta la carne al fuoco, soprattutto perché sullo sfondo ci sono le tensioni per l'imminente rinnovo amministrativo.

Intanto, mentre venerdì sera a Terni si parlava di Comunità montana, ad Orvieto si teneva il secondo incontro di coalizione. Stavolta, oltre a Socialisti, Comunisti italiani, Idv e Sinistra, c'erano anche Verdi e Rifondazione. A tenere banco tra gli altri argomenti l'assenza di AltraCittà. Il mancato allargamento del tavolo è giudicato anomalo, nella sponda a sostegno della Stella. AltraCittà non è un partito, ma siede in consiglio comunale e d'altro canto se la sua esclusione è dettata dalla sua attuale collocazione in minoranza, non dovrebbero sedere al tavolo neanche Rifondazione, Sinistra, Idv e Verdi. Insomma, un bel pastrocchio, di quelli tutti orvietani. Il tutto in un clima in cui continuano le tensioni sulle primarie che ad un mese dalla loro celebrazione ancora qulcuno mette in dubbio.   

Pubblicato il: 08/02/2009

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