Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Cimicchi in piazza contro la finanziaria 2003.

Si annunciano tagli consistenti al bilancio comunale. E qualche servizio ne pagherà le conseguenze. Giunta e sindaco sono scesi in piazza il giorno della vigilia per dire no alla manovra del Governo.

Cronaca

Il Sindaco, gli Assessori e i gruppi di maggioranza del Comune di Orvieto si sono trovati in piazza la Vigilia di Natale per un volantinaggio di protesta contro i contenuti della Legge finanziaria 2003, approvati ieri dal Governo.

«Il Governo Berlusconi - sostengono il Sindaco e gli Assessori di Orvieto - si è prima preoccupato di sistemare gli affari del presidente del consiglio (rientro dei capitali, gratuità delle successioni per i grandi patrimoni, legge sulle rogatorie, legge Cirami), poi si sta preoccupando di pagare la cambiale alla Lega (che ha voluto tutte quelle leggi) attraverso una devolution scriteriata e disgregatrice dello Stato unitario. Al resto sta pensando il ministro del tesoro Tremonti che può vantare il peggioramento del debito pubblico, l'aumento dell'inflazione, il calo della produzione industriale, la diminuzione degli introiti fiscali, la fine del risanamento dei conti avviato con successo dai precedenti governi, il crollo del ritmo di crescita dell'economia. Per ovviare a tutto questo il governo ha scelto due strade convergenti: la sanatoria per tutti gli illeciti possibili e immaginabili, stravolgendo ogni idea di diritto e di giustizia e il taglio irrazionale del bilancio colpendo soprattutto la politica sociale delle amministrazioni comunali.
«La sola Città di Orvieto - aggiungono gli amministratori di maggioranza - viene privata di oltre 140 milioni delle vecchie lire per minori trasferimenti e soprattutto di quasi quindici miliardi sempre delle vecchie lire, che sarebbero derivati dalla compartecipazione Irpef destinati a rendere migliore la vita dei meno fortunati della nostra città.

E tutto questo in poco più di un anno di governo: distrutto tutto il lavoro di risanamento che aveva permesso all'Italia di fare parte dell'area dell'Euro, mentre ferve l'attività per disgregare l'unità nazionale, principio di solidarietà, Con la scusa di tagliare i bilanci si taglia soprattutto il futuro».



Pubblicato il: 27/12/2002

Torna alle notizie...