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Umbria jazz winter. Sponsor il 'consorzio Trento doc'

Un autentico affronto, per la città rupestre famosa nel mondo per il Duomo, il pozzo e il vino

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Tanto un anno ve lo faccio lo scherzo di portarvi la birra, oppure: come la vedreste una bella notte di Capodanno col Berlucchi?". La provocazione - metà minaccia, metà sfida - lanciata due anni fa dal direttore artistico di Umbria jazz, Carlo Pagnotta alla vigilia della manifestazione, nell'edizione 2008 della rassegna jazzistica invernale (sulla Rupe dal 30 dicembre al 4 gennaio) diventa realtà. Anche se non sarà il famoso spumante della Francia Corta a sponsorizzare la XVI edizione di Umbria jazz winter, con l'arrivo del "consorzio Trento Doc" nella rosa dei main sponsor della manifestazione, infatti, l'effetto è pressoché lo stesso: un autentico affronto, per la città rupestre famosa nel mondo per il Duomo, il pozzo e il vino. Eppure, così vanno le cose.

A sollevare il Comune dai problemi che affronta ogni anno per sostenere la manifestazione sono arrivati, infatti, tre grandi nomi, ufficializzati ieri mattina a Roma, in occasione della presentazione nazionale della kermesse: Telecom Italia, Aria e Trentino Doc. I tre marchi, insieme, alleggeriscono la quota di spettanza del Comune di Orvieto per l'organizzazione della manifestazione  - costo complessivo quest'anno 1,4 milioni di euro - di circa 150mila euro.

Un buon risultato, visto che per il 2008, per effetto del giorno in più messo in cartellone, l'impegno dell'amministrazione locale per Ujw è cresciuto da 250 a 400mila euro. La caccia agli sponsor privati è ovviamente ancora aperta, per limitare al massimo la spesa. Soldi benedetti, dunque. Ma, da un altro punto di vista, per gli imprenditori locali del vino, si tratta di uno schiaffo di quelli pesanti. Pagnotta da anni ha il dente avvelenato con le cantine locali. E, nelle ultime edizioni, non ha perso occasione per pungolarle: con la birra, con lo spumante, con appelli e sfrecciatine tra l'ironico e il provocatorio, come lui sa fare. Ed è così che quest'anno assumono tutto un altro sapore le dichiarazioni, datate 2007, con cui il guru di Umbria jazz si congratulava con il consorzio tutela dei vini di Orvieto per la partecipazione alla manifestazione. 

"Ricordo che lo scorso anno - disse Pagnotta - espressi il rammarico per l'assenza dei produttori del vino di Orvieto al fianco di Umbria Jazz Winter e minacciai che, prima o poi, avrei fatto lo scherzo di portare in questa città del vino la birra, o addirittura altre etichette di vini! Non sarebbe stato bello - aggiunse Pagnotta - per una manifestazione che porta tanto ad una città turistica come Orvieto".

Che dire? C'è poco altro da aggiungere. Se non che, ad Orvieto, si fa un gran parlare dell'importanza dell'immagine, per il rilancio della Doc Orvieto e poi, di fronte ad una vetrina internazionale come Umbria jazz winter, l'imprenditoria locale si defila. Il consorzio tutela del vino di Orvieto, tuttavia, frena le polemiche. La partecipazione del consorzio alla manifestazione non sarebbe ancora da escludersi. Una proposta dovrebbe essere vagliata proprio in questo fine settimana, a detta del direttore Gianni Chiasso.

(in alto: le bollicine degli spumanti Trento Doc che accompagneranno la XVI edizione di Umbria Jazz Winter)

Pubblicato il: 30/10/2008

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