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Così raccontano la discussione Fabrizio Cortoni e Giancarlo Imbastoni

di Fabrizio Cortoni e Giancarlo Imbastoni

 

Nel corso della seduta di Consiglio Comunale del 6 u.s., è stato discusso il punto all'O.d.G. che prevede interventi per la realizzazione di edilizia popolare nell'immobile dell'ex INAPLI, sito nei pressi di Piazza Angelo da Orvieto.

 

 Il Consigliere Cortoni ha richiesto immediatamente una sospensione per ottenere chiarimenti in merito al fatto che si stavano deliberando atti di intervento su un immobile sulla cui disponibilità la Legge Regionale riconosceva diritti prioritari dell'Ente concessionario (Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana).

 

I due Assessori intervenuti (Marino Capoccia per i LL.PP e Nazzareno Desideri con delega all'Urbanistica) hanno assicurato la disponibilità dell'immobile a favore del Comune di Orvieto formalmente riconosciuta da accordi trilaterali (Regione, Comune, Comunità).

 

Il dibattito è ripreso con il riconoscimento quasi unanime (fatto salvo il Consigliere Giardini) dell'importanza di un atto che coniuga interesse sociale alla necessità di rivitalizzazione del Centro Storico.

 

A questo punto il gruppo Misto, nelle persone dei Consiglieri Cortoni ed Imbastoni, presentavano la seguente risoluzione:

 

Il Consiglio Comunale

riconosce

l'importanza della sede operativa della Comunità Montana nella Città di Orvieto, tenuto conto anche della maggior centralità che verrà ad occupare in previsione della ridefinizione degli Ambiti Territoriali delle Comunità Montane in Umbria;

impegna

la Giunta Comunale alla individuazione di idonea sede alternativa per la Comunità Montana.

   

      Fabrizio Cortoni                                                                         Giancarlo Imbastoni

 

 

 Il Consigliere Gambetta prendeva la parola e con inusitata veemenza spiegava che la risoluzione presentata era assolutamente non condivisibile dal momento che preciso impegno prioritario della Giunta era dichiaratamente il reperimento di una valida Sede alternativa per la Comunità Montana.

 

 Il Consigliere Cortoni gli rispondeva facendo osservare quanto diverso fosse tra loro il concetto di funzionamento democratico della Città. Le parole del capogruppo del PD tradivano la concezione di un Consiglio Comunale meramente necessario alla ratifica di decisioni prese in sedi diverse, il Consigliere Cortoni ricordava che la funzione di indirizzo doveva appartenere al Consiglio Comunale e che questo giustificava pienamente la decisione di conferire incarico alla Giunta per la realizzazione di un mandato specifico.

 

 Il consigliere Gialletti d'accordo con questa lettura proponeva immediatamente a tutti i gruppi di sottoscrivere la risoluzione.

 

I Consiglieri Barbabella e Piccini dichiaravano la loro disponibilità, riconoscendo l'utilità (e la non pericolosità) dell'atto, ma soprattutto il principio di sovranità del Consiglio Comunale.

 

 Ciò nonostante il Consigliere Gambetta decideva di perseguire caparbiamente nella sua avversa determinazione.

 

 E per quei "miracoli" che solo i meccanismi della maggioranza fanno accadere, il Consigliere Piccini decideva di esprimere voto contrario, il Consigliere Gialletti si asteneva e il Consigliere Barbabella usciva dall'aula.

 

 Il dubbio che rimane in noi è che una volta effettuata la cessione di immobili oggi disponibili (vedi ex-Caserma Piave o ex-Mattatoio), "paradossalmente" si renda necessario riaffittare porzione degli stessi immobili nella misura di circa 3000 mq per la collocazione di uffici pubblici (Comunità Montana, Provincia, I.N.P.S., Regione, Forestale, Archivi Comunali, ecc.), come abbiamo visto fare per le cartolarizzazioni patrimoniali del passato governo Berlusconi.

 

Pubblicato il: 09/10/2008

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