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Corona patteggia la pena a 18 mesi e torna libero

Se l'è cavata così il fotografo dei vip, arrestato lunedì mattina dalla polizia stradale di Orvieto

 

di Stefania Tomba

ORVIETO - Corona patteggia la pena a 18 mesi (pena sospesa, 400 euro di ammenda) e torna libero. Se l'è cavata così il fotografo dei vip, arrestato lunedì mattina dalla polizia stradale di Orvieto - insieme al suo autista Tiziano Bruno, 25 anni, di Firenze e ad un amico, Fabio Frassinelli, di 23, di Udine, anch'essi in manette - per possesso e spendita di denaro contraffatto.

"Mi hanno fregato, mi sono fatto fregare come un cretino", ha detto Corona all'uscita dal carcere, un'ora dopo l'udienza fiume (di convalida prima e di direttissima poi) che si è svolta ieri di fronte al collegio del tribunale di Orvieto.

Corona - T-shirt Corona's a maniche corte (sotto una pioggia ghiacciata) e, in spalla, un sacco nero della spazzatura con dentro le sue cose - parla a ruota libera, all'uscita dal carcere. E' convinto di essere stato incastrato. "Corona - ha detto - è diventato un personaggio troppo scomodo e per certa gente, dopo il rinvio a giudizio (per Vallettopoli, ndr) è meglio che sto in carcere".

Sente anche di non poter parlare liberamente come l'ultima volta che è uscito di galera, perché ormai la "vivo una vita sul filo del rasoio. Devo pensare a mia moglie - ha detto -, a mio figlio e a quei pochi dipendenti che mi sono rimasti". Il primo pensiero era stato per la compagna anche all'uscita dal tribunale. "Un bacio a Nina" sono le uniche parole urlate mentre saliva sul cellulare, con gli avvocati che si dichiaravano "moderatamente soddisfatti" dell'esito dell'udienza. E sempre alla moglie, Corona chiede perdono.

"Speriamo - ha detto - che mi passi anche questa". Nel merito della vicenda, invece, che lo ha visto in manette per i 4mila euro di soldi falsi di cui è stato trovato in possesso e per i 4 bigliettoni da 100 che avrebbe speso - pendono altre due denunce in tal senso, oltre a quella di detenzione illegale d'arma per la pistola trovata dalla polizia nella casa di Milano -, Corona respinge ogni accusa. Anche quella di aver buttato i soldi dal finestrino della Bentley. Dice, infine, di volersene andare al più presto dall'Italia, "altrimenti in carcere ci marcisco - ha affermato - questo non è un paese libero".

Il patteggiamento, dunque, lo avrebbe chiesto solo per evitare il carcere. "Questa volta non ce l'avrei fatta a stare un altro mese in cella", ha detto. E che stavolta non era come le altre, lo si era visto chiaramente quando, alle 9,30 puntuali, il cellulare della penitenziaria lo aveva scaricato, al mattino, sulla piazzetta del tribunale. Provato, scuro in volto, teso, non una parola con i giornalisti. Dietro di lui l'autista, il 25enne fiorentino Tiziano Bruno e il 23enne di Udine, Fabio Frassinelli. Bruno ha patteggiato anche lui, arrivando a 16 mesi (pena sospesa, 300 euro di ammenda), mentre il 23enne che non è ricorso al patteggiamento, verrà processato il prossimo 13 marzo. Entrambi sono usciti dal carcere. In particolare, Frassinelli che lavora ad Udine nella ditta di trasporti del padre, è risultato molto marginale nella vicenda. Avrebbe semplicemente accettato un passaggio per recarsi a Roma, dove aveva un appuntamento per una trasmissione televisiva. Avrebbe conosciuto Corona soltanto un paio di mesi fa, in discoteca. Lo hanno raccontato tanto il padre del giovane che il legale difensore ed amico di famiglia, Filippo Barbiero.

Diversa la posizione dell'uomo di fiducia di Corona, Tiziano Bruno che ha anche materialmente speso una delle banconote da 100 euro incriminate. "Gliel'ho sempre detto - ha commentato amaramente il padre del giovane che per due giorni è rimasto incollato ad Orvieto alle sorti del figlio - chi va al mulino s'infarina. Speriamo che sia la volta buona che lo capisca".

Bruno - da fan accanito a collaboratore - è legatissimo a Corona. C'era di nuovo lui ieri sera alle 19 alla guida della Bentley appena dissequestrata con la quale il fotografo di Vallettopoli - che attualmente è ancora senza patente - ha lasciato Orvieto. Non prima di aver passato in rassegna, presso la caserma della stradale, in attesa delle pratiche di dissequestro, tutti i tg che riportavano della sua avventura orvietana.

Pubblicato il: 06/03/2008

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