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Vineria delle Buone Lettere

Uno spazio-evento dedicato al vino umbro e alla cultura sensoriale, all'interno di Orvieto con Gusto

Per tre giorni, da venerdì 5 a domenica 7 ottobre 2007, sarà il centro del vino umbro, prefigurando così un nuovo modello tolemaico con al centro le vigne e alcune buone letture destinate ai gourmet d'ogni risma, anche letterari.

 

Stiamo parlando della "Vineria delle Buone Lettere", spazio-evento organizzato a Palazzo dei Sette dal Comune di Orvieto, dalla Strada dei Vini Etrusco Romana in provincia di Terni unitamente alle altre strade dei Vini dell'Umbria, in collaborazione con la Condotta Slow food di Orvieto.

Uno spazio che vuole essere l'occasione per interrompere la frenesia dei tempi presenti, dedicando il giusto tempo ad approfondimenti della cultura del vino. In tal senso, la presenza dei migliori volumi editi dalla casa editrice di Slow Food è garanzia di una maieutica sottile, educatamente solerte a tirar fuori dai sensi anche le conoscenze di godimenti due volte più intensi. Pur sapendo che  "Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu". In questo quadro, la presenza di importanti figure dell'enologia umbra che presenteranno in degustazione le loro etichette più significative, rappresenta la garanzia di una esperienza sensoriale d'eccellenza.

 

La Vineria è - da venerdì a domenica, dalle 18.00 alle 24.00 - banco di assaggio dei vini delle Strade dell'Umbria e piccola vetrina delle edizioni Slow Food; ma anche, e verrebbe da dire "soprattutto", occasione per frequentare alcune  evidenze della filosofia Slow Food e taluni gloriosi protagonisti della cultura enoica umbra.

 

Gli "eventi speciali" cominciano venerdì 5 ottobre, alle ore 18, con "Buono Pulito, Giusto: idee e progetti per una città sostenibile", conversazione con il segretario di Slow Food Italia Silvio Barbero. Scopo dell'iniziativa quello di presentare le linee guida del nuovo corso di Slow Food attraverso una rassegna di progetti realizzabili a sostegno della sostenibilità, della biodiversità e dei sapori del territorio.

 

Alle 21.30, sempre di venerdì 5 ottobre, degustazione dei "Grechetti d'Umbria" e presentazione del libro di Slow Food Editore "Vitigni d'Italia". L'evento, condotto da Antonio Boco del Gambero Rosso, vuole offrire l'opportunità di un confronto a tutto campo delle diverse espressioni di uno dei vitigni autoctoni più  rappresentativi dell'Umbria: il Grechetto. Protagoniste della serata quattro cantine e altrettanti grechetti chiamati a rappresentare le Strade dei Vini del cuore verde d'Italia. Queste le etichette:  Monterone (Azienda Castello di Magione), Colle Nobile Grechetto di Todi  (Cantina Tudernum), Vigna Tonda  Colli Martani Doc  (Cantina Antonelli di Montefalco), Podere Il Caio (Castello di Corbara).

 

"L'altra metà del vino" è l'evento del  pomeriggio di sabato 6 ottobre (ore 18.30), sull'Umbria enoica declinata al femminile. Una degustazione che vuole raccontare, attraverso vini di eccellenza,  l'esperienza di donne impegnate a trasformare le diverse Nature in icone della qualità. A condurre la serata, Alessandra Ruggi del Gambero Rosso Channel. Partecipano Podere Marella, Chiara Lungarotti (Cantina Lungarotti), Roberta Vitali (Tenuta Rocca di Fabbri), Dominga Cotarella (Falesco), Rossella Moncelsi (Cantina Colli Amerini).

 

Sempre sabato, alle 21.30 va in scena "Orvieto Classico una nuova lettura. Una panoramica sul futuro di un classico in compagnia di alcuni suoi illustri interpreti". Un'occasione di confronto sul vino d'Orvieto tra storia, letteratura e  scenari futuribili. Alessandra Ruggi del Gambero Rosso Channel guiderà la degustazione degli Orvieto Classico DOC delle aziende: Tenuta Castello della Sala - Antinori (Renzo Cotarella) , Vallesanta/Barberani (Luigi Antonio Barberani), Tenuta Le Velette (Corrado Bottai), Palazzone (Giovanni Dubini).

Nel corso della serata gli allievi di Elisabetta Spallaccia, docente del laboratorio di lettura del laboratorio Teatro Orvieto, eseguiranno interludi con letture poetiche e letterarie sempre in tema bacchico esplicitamente dedicate al Vino d'Orvieto.

 

La denominazione di origine controllata dei vini di "Orvieto" viene riconosciuta nel 1971 e ha subito nel corso degli anni diverse modifiche. L'ultima, nel 2003, ha riformato profondamente l'uvaggio tradizionale aumentando la percentuale di Grechetto e riducendo invece quella di Trebbiano a favore dei cosidetti "vitigni miglioratori". All'interno della denominazione Orvieto si distingue la denominazione "Orvieto Classico", menzione riservata al vino prodotto mediante l'utilizzo di uve raccolte nella zona di origine più antica, quella intorno alla Rupe e il suo circondario. L'Orvieto Classico, vino classico dell'Umbria, rischia talvolta di perdere le sue peculiarità in una produzione ampia ed eterogenea. Si presenta quindi alla rassegna "Orvieto con gusto" nella sua espressione migliore che sorprenderà anche gli intenditori.

Pubblicato il: 04/10/2007

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