Vino. Consiglio di amministrazione domani alla Cardeto
L'accordo con la grande disrtibuzione è sostenuto con vigore da Andrea Muzi, ma non mancano visioni diverese di come uscire dalla crisi dell'Orvieto e della cantina sociale storica di Orvieto
di Stefania Tomba
ORVIETO - Accordo con la grande distribuzione tedesca, la partita dell'Orvieto con Aldi manda in fermento il mondo vinicolo orvietano. Se lo scetticismo del presidente della Monrubio, Tommaso Piccolini, sulla possibilità di risolvere i problemi dell'Orvieto attraverso la grande distribuzione, schiaccia il pedale del freno sull'eventualità di una trattativa con la multinazionale tedesca, anche alla Cardeto la marcia verso l'affare d'oltralpe non è poi così spedita come sembra. La nota "litigiosità" dei soci sembra, infatti, stia avendo un peso anche stavolta sulle importanti decisioni da prendere.
E' così che la proposta di Aldi (acronimo di Albrecht-Discount) per acquistare annualmente 4milioni di bottiglie (il 30% della produzione) per 4milioni di euro all'anno, rischia di diventare l'ennesimo banco di prova per il suo presidente, Andrea Muzi che dell'accordo si è fatto promotore a mezzo stampa. La questione è in cima alla lista dei problemi e dei progetti che la storica cantina sociale dell'Orvietano, che delle sue difficoltà non fa assolutamente mistero, dovrà affrontare domani nel consiglio di amministrazione che ha fissato.
Come noto, l'offerta che si è presentata con Aldi, per
Pubblicato il: 21/08/2007