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Note a margine della vicenda 'Guardia medica e vecchia R4'

Cronaca

L’opinione

Di Alessandro Quami

Il vezzo dei giornalisti e le paure dei lettori.

Sui giornali si dovrebbe preferire la verità alla voglia di fare impressione: la situazione gestionale della Guardia medica di Fabro e dell'Alto orvietano non è così brutta come la si dipinge (su alcune cronache locali)

«Spesso per divertirsi…», inizia così una stupenda poesia di Charles Baudelaire, Les fleurs du mal ossia I fiori del male. Il letterato francese parlava per metafora e paragonava l’albatro, un uccello dalle ali così grandi da renderlo impacciato quando era a terra, ai poeti. I quali sono così sensibili e diversi dagli altri uomini, che non si trovano a loro agio in mezzo agli altri. Ora tutto questo non c’entra molto con l’argomento che si vuole trattare, molto più prosaico e, per dirla semplice, terra terra. Ma, poiché c’è sempre un ma, le parole iniziali della lirica del poeta maledetto, «Spesso per divertirsi…» che in francese suonano «Souvent pour s’amuser…», mi sono balenate in mente quando sulla cronaca locale orvietana di ieri (20 dicembre 2002) di un quotidiano nazionale ho letto un articolo preoccupante. Infatti, tutte le volte che si parla di Sanità e di servizi relativi alla salute qualsiasi notizia, strillata o meno, ha un’eco rilevante. E per un semplice motivo: interessa tutti.

Ma facciamo un po’ d’ordine. Capisco i miei colleghi, comprendo le loro preoccupazioni quotidiane nel riempire gli spazi a loro assegnati dai superiori (caposervizi, caporedattori, forse direttori); ma uno degli aspetti principali della deontologia professionale dei giornalisti è scrivere, innanzi tutto, fatti veri, senza - se possibile e non in contrasto con la verità (oggettiva non quella pirandelliana di «Così è (se vi pare)») - spingere il lettore verso facili allarmismi. È questo il caso, secondo me, dell’articolo a cui accennavo prima. E la mia sensazione è diventata certezza quando ho cercato di fare luce sulla vicenda. Ora, il titolo dell’articolo diceva: «Guardia medica a pezzi». Ed era riferito al servizio offerto dal Centro di salute di Fabro che cerca di soddisfare i bisogni di circa 8 mila persone (oltre a Fabro si interessa anche di Ficulle, Monteleone, Montegabbione, Parrano). Centro di salute che dipende amministrativamente dalla Asl (Azienda sanitaria locale) di Orvieto. La causa dello «sfacelo» in cui si troverebbe la Guardia Medica di Fabro sarebbe una «vecchissima Renault 4», la sola auto a disposizione del servizio. La quale danneggerebbe, sempre secondo il cronista, i risultati del lavoro dei medici della Guardia medica che, questo lo aggiungo io, si troverebbero nella spiacevole e disagiata condizione di fare chilometri e chilometri al volante di una vettura non di lusso. Poverini, perché George Clooney (il protagonista principale di «E.R. Medici in prima linea») dovrebbe usare delle macchine fiammanti nella sua opera di soccorso ai malati e i dottori di Fabro no?

Pubblicato il: 21/12/2002

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