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W l'Italia! parola di Paolo Hendel

Vizi e contraddizioni del nostro paese nell'ironia dissacrante di Paolo Hendel. Satira pungente sull'attualità politica e sociale che non risparmia nessuno

Cronaca

di Maria Flavia Timperi

Condito da una sana dose di cinismo toscano, Hendel ha proposto al Mancinelli lo spettacolo "W l'Italia", un monologo come sempre improntato ad una pungente satira della nostra realtà sociale e politica disegnando il ritratto di un paese ricco di contraddizioni e vizi.

Hendel è un fiume in piena, un fuoco di fila di battute e di ritratti al vetriolo che non risparmia nessuno, "del resto - confessa lui stesso - nel mirabolante regno di Berlusconia per noi comici è una pacchia, dovrei pagarli tutti per le battute che mi forniscono!"

E così, saltellando sul palcoscenico come un irriverente giullare di corte, per un'ora e mezza naviga nella politica e nella cronaca dei nostri giorni e tutti vengono messi a nudo da una comicità dalla partigianeria dichiarata.

Nel mirino del suo umorismo velenoso gli atteggiamenti, l'aspetto fisico, l'abbigliamento, le facce dei potenti: il Presidente del Consiglio "la Wanna Marchi di Arcore" con il suo inimitabile doppio-petto; l'orso Yoghi Rocco Buttiglione; Vesperatu, un incrocio tra Bruno Vespa e il vampiro maggiordomo Nosferatu; il manzo padano Umberto Bossi; Giulio Tremonti, bionico cartone animato giapponese, senza trascurare l' ''opposizione soft del centro sinistra'' con Rutelli e Fassino garbati maestri di bon-ton.

Comicità tagliente è anche quella assicurata dal richiamo di Hendel al solido matrimonio politica - pubblicità, che dimostra come

attraverso la televisione si possano vendere sia caramelle che presunti ideali politici, attraverso spot che hanno il sapore delle perle di saggezza di Francesco Alberoni, insuperabile maestro di pensiero dei nostri tempi e leader di una rosa di fini intellettuali come Gigi Marzullo e il Mago Otelma.

Molta cronaca ed anche un cenno all'inutilità della guerra, che diventa subito farsa con il Mullah Omar in fuga dall'Afghanistan a bordo di una vespa 50; dall'operazione "Libertà Duratura" con un dialogo tra Bush e Berlusconi sull'avvocato Previti e la "Giustizia Sfinita" in Italia, fino all'operazione "O.K. il prezzo è giusto" con Iva Zanicchi maestra di cerimonie e, in compagnia di Wanna Marchi, ideologa del Polo delle Libertà.

Non manca neppure un'incursione del noto industriale CarCarlo Pravettoni (una delle più riuscite caratterizzazioni di Hendel) che, in qualità di consigliere personale e portavoce del Presidente del Consiglio con topo Gigio e nonna Papera, membri della sua valida equipe, interviene autorevolmente sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori avanzando, a difesa delle "sacrosante ed irrinunciabili libertà individuali degli imprenditori", proposte rivoluzionarie: il "salario facoltativo" e la "depenalizzazione del reato di furto con scasso".

Ma alla fine, come sempre, "il bene trionfa" con l'avvento della nuova radiosa era del faraone Berluskete I° di Arcore, Presidente e proprietario del mondo, Imperatore, Papa, Ayatollah e Dalai Lama ad interim che risolve in un sol colpo tutti i mali che affliggono l'umanità.

Tante risate sulle contraddizioni e sulle mostruosità del nostro presente, cercando di decifrare il nostro confuso quotidiano...

Pubblicato il: 10/05/2003

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