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Ma perch? Berlusconi non avrebbe dovuto vincere? E ad Orvieto cosa ? successo?

Paolo Borrello

Io non ho certo votato per il Pdl n? per la Lega (Dio ce ne scampi e liberi, si usa dire nei luoghi dove vivo?).

Non capisco per? tutto lo stupore che in molti blog si manifesta nei confronti di questo risultato elettorale.

Certo le dimensioni del successo del centrodestra erano inattese, come del resto l?assenza di rappresentanti della sinistra arcobaleno in Parlamento. E su questi eventi non attesi occorrer? riflettere con attenzione, successivamente.

Ma il successo del centrodestra era pi? che prevedibile.

Per molti motivi, provo a esaminarli alcuni.

L?attivit? del governo Prodi aveva lasciato insoddisfatti molti italiani. Le cause di questa insoddisfazione sono diverse, quello che ha inciso ? che comunque l?insoddisfazione era diffusa ed ha costituito oggettivamente un potente trampolino di lancio per il centrodestra. Occorre aggiungere che l?esito delle precedenti elezioni, quelle del 2006, non fu certo esaltante per il centrosinistra che vinse per il rotto della cuffia e quindi due anni dopo non ci si poteva certo attendere un risultato decisamente migliore per lo stesso centrosinistra.

Veltroni e il partito democratico hanno introdotto una sola e rilevante novit? e cio? quella di andare quasi liberi alle elezioni contribuendo in questo modo a semplificare il sistema politico italiano, riducendo il numero dei partiti rappresentati in parlamento e quindi eliminando uno dei principali problemi del sistema politico italiano. Ma questo non ? il solo problema del sistema politico italiano e del ruolo che in esso viene svolto dal Pd. E poi il Pd non ? ancora (lo sar? in futuro?) un partito davvero nuovo. Di fatto rappresenta poco pi? che la sommatoria dei Ds e della Margherita, partiti che certamente non erano molto innovativi. Va considerato che la nascita del Pd ? recente ma, nel pur breve tempo a disposizione, si poteva fare molto di pi?.

La Sinistra l?arcobaleno ? stata percepita, perch? di fatto lo era, come una pura e semplice coalizione elettorale, decisa all?ultimo momento perch? si dovevano tenere le elezioni anticipate e alcune delle formazioni politiche che l?hanno creata temevano di non raggiungere nemmeno il 2% dei voti. Quindi anche in questo caso quasi niente di nuovo.

E le candidature? Sia nel Pd che nella Sa contrasti  a non finire, spesso candidature calate dall?alto, scelte da poche persone e frequentemente candidature solo d?immagine. La legge elettorale, ? vero, ? pessima, con le liste bloccate fra l?altro, ma nessuno vietava ai partiti interessati di scegliere candidati migliori. Ed anche questo non lo si ? voluto fare.

E i programmi? Spesso inadeguati e comunque con molti silenzi. Il Pd con il silenzio sui cosiddetti temi ?eticamente sensibili? ha generato forti perplessit? sulla natura laica del nuovo partito. E su altri temi ha assunto posizioni troppo moderate nella speranza di ?catturare? parte dell?elettorato di centro, obiettivo reso ancor pi? difficile dalla presenza elettorale autonoma dell?Udc. La Sa ha continuato a proporre progetti inattuabili e comunque non in sintonia con le vere esigenze che lo stesso suo elettorato di riferimento manifesta. In entrambi i casi, per il Pd e per la Sa, le due questioni oggi fondamentali per il futuro dell?Italia e che sinteticamente possono essere definite ?la questione settentrionale? e la ?questione meridionale? sono rimaste sullo sfondo e sono state oggetto di scarsa attenzione.

Le considerazioni che ho svolto non credo che possano essere ritenute considerazioni formulate con il  cosiddetto ?senno di poi?. Osservatori attenti delle vicende del centrosinistra italiano, non semplici ?tifosi?, avrebbero potuto, e lo hanno fatto in taluni casi, formulare considerazioni simili prima dello svolgimento delle elezioni. Forse ? mancato il coraggio di prendere di petto determinati problemi e i risultati si sono visti. E maggiore coraggio ci voleva, se ? vero, come ? vero, che si partiva da una situazione di svantaggio nei confronti del centrodestra, come ho rilevato all?inizio.

E di queste elezioni non mi occuper? pi?. Torner? ad occuparmi nel mio blog di problemi molto concreti, nella consapevolezza che la strada da intraprendere, per ottenere in futuro successi elettorali, passa necessariamente da qui, dall?affrontare i problemi concreti e dal tentativo di risolverli, senza lasciare spazio agli slogan.

 Alcune brevi considerazioni sui risultati nel comune di Orvieto:

-         anche ad Orvieto si ? manifestata una evidente tendenza al bipartitismo ma non poteva essere altrimenti (se quella tendenza si ? cos? diffusamente manifestata nell?intero territorio nazionale non si vede perch? non si doveva verificare anche ad Orvieto, va bene che Orvieto ? una citt? altra e strana ma fino ad un certo punto?);

attenzione a trarre delle conclusioni affrettate per le elezioni comunali del 2009 prendendo spunto dai risultati di elezioni che sono politiche e quindi hanno una natura profondamente diversa (spesso certi partiti prendono pi? voti alle politiche e meno alle amministrative e per altri si verifica l?opposto e poi alle comunali ci pu? essere la presenza di liste civiche) ed inoltre nelle elezioni comunali contano molto di pi? i candidati soprattutto quelli all?incarico di Sindaco e se si sbagliano i candidati si possono avere anche amare sorprese

Pubblicato il: 16/04/2008

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