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A Orvieto per ricordare Antonio Gramsci. Il Governo delle cose: tra politica ed economia

Carlo Emanuele Trappolino, segretario Unione Comunale dei Democratici di Sinistra

Lettera aperta ai segretari dei partiti politici del Centro-Sinistra di Orvieto per una riflessione pubblica sul pensiero gramsciano

Quest?anno ricorre il settantesimo anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci, fondatore del Partito comunista ma, soprattutto, maestro di una tradizione culturale che ha fornito alle masse popolari e alla politica possenti strumenti di interpretazione della realt? e di progettazione politica.

Gramsci scrisse soffrendo nelle carceri del regime fascista e tuttavia, pur relegato, fu capace di cogliere il senso delle grandi trasformazioni del tempo, delle conseguenze politiche connesse al fordismo, della centralit? del lavoro culturale rispetto al crudo esercizio del potere e della potenza.

Vorremmo cogliere questa occasione per invitare tutte le forze del Centro-Sinistra del Comune di Orvieto ad un confronto pubblico, con studiosi e interpreti di diversa estrazione, su un pensiero, come quello gramsciano, che ancora oggi stupisce per la fecondit? delle analisi e per il rigore intellettuale. Un poderoso sistema di idee nato per collocare l?individuo e le grandi masse ? che si apprestavano a diventare protagoniste delle democrazie moderne ? al centro della politica.

Una occasione che vuole essenzialmente ricordare l?importanza del lavoro intellettuale allorch? fenomeni storici straordinari ? come la globalizzazione, il ritorno dei fondamentalismi, la crisi del rapporto uomo-natura ? impongono temi inauditi e che necessitano di un pensiero all?altezza delle sfide.

Antonio Gramsci ? patrimonio dell?Italia, del mondo e di quelle forze politiche che, pur nelle diverse articolazioni e prospettive, non temono di affrontare le grandi questioni della tarda modernit?.

Il tema che vorremmo proporre alla discussione riguarda il ruolo della politica e la funzione dei partiti in quella fase storica che ? stata definita ?post-democratica?, in cui prevalgono le determinazioni sociali, culturali ed economiche di centri di potere, privi di volto e di legittimazione democratica.

Pubblicato il: 12/05/2007

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