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Lo stato di "salute" dei ds orvietani: grave.

Paolo Borrello

di Paolo Borrello

 

Sono un semplice iscritto alla sezione di Orvieto centro storico dei DS. In passato ho fatto parte degli organi dirigenti locali del PCI e del PDS dai quali mi sono dimesso nel 1995.

Intendo esclusivamente formulare alcune valutazioni del tutto personali sullo ?stato di salute? dei Democratici di Sinistra di Orvieto.

A me sembra che l?attuale situazione dei DS di Orvieto sia particolarmente preoccupante principalmente perch? sta ormai prevalendo una concezione della politica considerata come pura e semplice ricerca e gestione del potere e un governo del partito guidato da un ristretto gruppo di persone che puntano solamente a perseguire i propri interessi personali. Tali tendenze che oggi si manifestano soprattutto nell?ambito della maggioranza fassiniana ? i cui dirigenti a livello locale si dicono riformisti mentre in realt? portano avanti comportamenti la cui natura conservatrice ? evidente ? hanno contraddistinto da molti anni la politica dei DS orvietani ed anche l?azione di alcuni esponenti locali del cosiddetto ?correntone?. La novit? del momento attuale ? forse rappresentata dal fatto che si ? ormai superato ogni limite e ci? potr? determinare, in parte lo ha gi? determinato, una considerevole riduzione del peso politico e culturale dei DS nell?ambito del sistema economico e sociale orvietano. Ci? non sarebbe in s? un problema particolarmente preoccupante se fossero presenti ad Orvieto all?esterno dei DS e all?interno del centro sinistra, e perch? no nel centro destra, estese e forte componenti consapevolmente orientate ad attuare un progetto di sviluppo del territorio orvietano finalizzato a migliorare il benessere dei cittadini. Tali componenti sono invece molto limitate e pertanto, almeno ancora per il momento, le responsabilit? dei DS orvietani per il futuro del nostro territorio sono notevoli e se non saranno all?altezza di tali responsabilit? le conseguenze per la societ? orvietana non potranno che essere negative.

Certo sarebbe ingenuo pensare che la politica, a livello locale e a livello nazionale, non sia anche gestione e ricerca del potere ma, se essa si riduce solo a questo, le ripercussioni non possono che essere negative anche per la vita di tutti i cittadini, compresi coloro che non si occupano di politica e che anzi la rifiutano.

Ribadisco che certe tendenze, nella concreta azione politica dei DS orvietani, si manifestano da molti anni ed inoltre interessano anche molti altri territori dell?Umbria e dell?Italia. Alcuni esempi possono essere citati per quanto riguarda la nostra realt?. Una definizione delle candidature caratterizzata non dalla ricerca di persone competenti e con elevate capacit? politiche ma dal potere che determinati esponenti politici avevano raggiunto all?interno del partito. Ci? avvenne ad esempio nel 1985 con la candidatura alle elezioni del consiglio regionale di Fausto Prosperini invece che di Adriano Casasole, nel 1995 con la candidatura sempre alle elezioni del consiglio regionale di Costantino Pacioni, persona sul piano umano di notevole spessore ma che allora non era l?unico e nemmeno il pi? adatto ad assumere l?incarico in questione, nel 1990 quando dopo il suo allontanamento dall?incarico di segretario del partito, prima della scadenza naturale ? e ci? non si era verificato mai negli anni precedenti - Valentino Filippetti fece di tutto per candidarsi alle elezioni comunali per ottenere successivamente un incarico di rilievo in giunta per poi accontentarsi di diventare capogruppo consiliare, i vari incarichi assunti da Marino Capoccia, da segretario della Lega delle Cooperative, a segretario della CGIL, ad assessore provinciale, a presidente dell?ATO, incarichi nell?ambito dei quali Capoccia non ha ?brillato? particolarmente, gli incarichi di Loriana Stella, spesso finalizzati a conseguire posizioni di ancora maggiore rilievo, fino ad ora per la verit? non sempre ottenuti. Inoltre altri esponenti dei DS, come lo stesso Stefano Cimicchi, non si sono opposti, per vari motivi, fino in fondo, al verificarsi degli eventi appena citati.

 

E? venuto per? il momento di promuovere una svolta.

Ci? potr? avvenire con opportune iniziative all?interno degli organi dei DS ma potrebbe avvenire anche tramite soluzioni diverse, ad esempio la costituzione di un?associazione, di cui potrei essere uno dei promotori, che faccia riferimento al centro sinistra, principalmente alle sue componenti riformistiche, anche quelle pi? radicali, e che consideri l?esperienza dell??Ulivo? una delle pi? importanti innovazioni che hanno caratterizzato il sistema politico italiano negli ultimi anni. A tale associazione potrebbero aderire sia persone iscritte ai partiti sia persone che non lo sono, per creare un efficace strumento di collegamento fra di loro. L?associazione dovrebbe contrastare le tendenze negative prima esaminate e pi? in generale potrebbe operare per rinnovare la politica a livello locale, senza perdere di vista per? le problematiche che si manifestano a tale proposito a livello nazionale, nella consapevolezza che il rinnovamento della politica nell?Orvietano non pu? che passare anche per un rilancio della progettualit? che a partire dagli anni ?70 ha contraddistinto l?azione politico-amministrativa ed inoltre per un forte impegno volto a fare in modo che il ruolo dell?Orvietano nell?ambito dell?Umbria si sviluppi ancora di pi?, contrastando in primo luogo la tendenza alla riduzione di quel ruolo che recentemente, in forme diverse, si sta manifestando. L?associazione potr? divenire un laboratorio politico-programmatico che indichi anche percorsi innovativi per promuovere lo sviluppo locale, favorendo tra l?altro la nascita di una nuova classe dirigente, composta prevalentemente da soggetti appartenenti alle giovani generazioni ed inoltre da coloro non pi? giovani o che hanno abbandonato la politica per ?delusioni? o ?esclusioni? di varia natura o che non si sono fatti coinvolgere in essa perch? non si riconoscevano almeno in una parte dei suoi caratteri peculiari, i pi? negativi. L?associazione potr? divenire un centro di iniziativa politico-culturale, rivolto a sviluppare il dibattito sulle problematiche citate in precedenza, ad esempio organizzando conferenze, incontri, seminari a cui partecipino personaggi di rilievo nazionale, ma anche a formulare e a portare avanti proposte e progetti ben definiti, cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, obiettivo non sempre raggiunto dalle istituzioni locali e dai partiti e che invece l?associazione dovrebbe assumere come obiettivo prioritario per fare in modo che si sviluppi considerevolmente l?insufficiente partecipazione dei cittadini sia all?attivit? politica che al dibattito culturale relativamente sia a tematiche locali che nazionali, anche per quanto concerne la scelta delle candidature, tramite strumenti quali le primarie, a partire dalle prossime elezioni politiche.

Concludo auspicando che su quanto ho scritto ci siano altri interventi, anche fortemente critici, i quali saranno ugualmente ben accolti.

 

Pubblicato il: 09/06/2005

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