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La grande eredit? di Barzini jr.

Stefano Cavastracci

di Stefano Cavastracci 

Prendo lo spunto dal corsivo di Fausto Cerulli sul finto ingegnere. In quell?articolo l?autore ricordava l?amicizia tra il suo vecchio avvocato e maestro Domenico Moretti, personaggio orvietano che ho conosciuto grazie ai racconti di mio padre, e Luigi Barzini jr, definito liberale doc.

Questa definizione mi ha molto colpito perch? corrisponde esattamente a quello che io penso. Forse Luigi Barzini jr ? l?ultimo ed uno dei pochi veri liberali che siano esistiti in Italia.

Di famiglia orvietana, Barzini jr era nato a Milano, ma tornava volentieri nella sua citt? di origine ed ? stato forse il pi? grande saggista italiano del novecento.

Persino il grande Indro Montanelli, che con Beniamino Placido si ? avventurato nello scrivere un saggio sul nostro carattere nazionale, ?Eppur si muove..?, ? rimasto notevolmente al di sotto di quel capolavoro riscoperto negli ultimi anni che ? ?Gli Italiani?, una sorta di bibbia ?laica? che dovrebbe essere precetto nella vita civile anche per chi, come me, liberale non ?.

Ho letto recentemente ?L?antropometro italiano?, un libro stupendo del 1973 mai ristampato, cosa assurda se si pensa a libri insignificanti e vacui come quello di Vespa cui viene fatta una promozione scandalosa in ogni sede. Un saggio ancora pi? coinvolgente de ?Gli Italiani?, a tratti poetico. In esso convivono: la genesi del romanzo ?Il Gattopardo? raccontata in maniera originale, l?inquadramento della mafia (gi? avvertendoci dell?esistenza di un concorso esterno all?associazione mafiosa) e dell?evoluzione dei partiti politici ancor oggi attuale, i ritratti  di  Gramsci e di Einaudi, Mussolini che urina davanti ai suoi generali, Cavour che si preoccupa del conflitto di interessi ed altri ricordi personali intensi e struggenti.

La sua straordinaria capacit? di ritrarre i personaggi ? pari a quella di Montanelli, se non per arguzia, per il vivo interesse che ispira nel lettore, vedi anche il De Gaulle de ?L?Europa domani mattina? o il segretario di stato americano Acheson in ?Gli americani sono soli al mondo?.

Voglio porre una domanda provocatoria. Ma noi orvietani un personaggio di cos? grande valore lo teniamo in considerazione quanto merita o potremmo fare qualcosa di pi? per ricordare lui e le sue opere? E? vero, tutti gli anni si assegna il premio Barzini all?inviato speciale, ma in quel caso il riferimento ? soprattutto alla vita avventurosa e brillante del padre, la cultura vastissima e l?intelletto sobrio e vivace del figlio sono un altro paio di maniche. Io, da orvietano, sono molto orgoglioso di vantare un concittadino cos? illustre.

 

 

                                                                                             

Pubblicato il: 04/02/2005

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