Alafabeto per Orvieto: 'Elle' come libero

Potevo, ma forse del tutto non volevo, offrirVi  quali spunti di riflessione altre lettere dell?Abecedario Orvietano.

Stanotte, per?, una sola iniziale ha bussato insistentemente alla porta del mio intelletto e del mio animo e, questa, Vi affido.

L come Libero: utilizzo la parola ?libero?, sia come aggettivo qualificativo e sia come prima persona singolare del verbo ?liberare?. Mi sento, quindi, uomo libero perch? ?io libero?. Libero la mia vita dalle costrizioni e dalle ristrettezze della materia, oro, potere, denaro; libero il mio Spirito dalle seduzioni del presente e dalle lusinghe del passato e del futuro; libero me stesso dal nullismo disperante per consegnarlo, trasformato e redento, alla fiammella sempre viva di una Umanit? rigenerata e migliore. La Provvidenza aveva reso Grazia a noi Orvietani con il dono di Padre Giovanni. Una luce di carit?, di fede, di speranza, di sapienza e che molti, dentro e fuori la Chiesa, hanno preferito spegnere per ripiombare nel buio delle tenebre. Come, dunque, risollevarsi se non liberandoci dai cialtroni, dagli imbonitori, dagli intrallazzatori, dagli imbroglioni, dagli ipocriti e dai mestatori della verit??. Che le debolezze e le miserie del tempo corrente siano vinte dalla forza morale, seppur limitata degli uomini, e purificate dalla Misericordia consolatrice, eternamente infinita di Dio.