La politica orvietana ha l'odore di una vecchia maglia infeltrita acquistata in un outlet di periferia
Massimo Gnagnarini
Ieri ho assistito sul web a una buona parte della seduta del consiglio comunale.
Pergiorgio Pizzo (udc) ha votato le modifiche alla viabilit? varate dalla giunta riaffermato cos? il principio di coerenza alla coalizione nella quale ? stato eletto dai cittadini, egli ha per? pure sottolineato che questo imperativo morale e politico non annulla la capacit? e la libert? di proposta del partito a cui appartiene.
L?idea, cristallina, della completa pedonalizzazione del centro storico e la sua realizzazione concreta ? parte, ormai, del bagaglio culturale e politico con il quale l?UDC di Orvieto presenter? i sui programmi alle prossime elezioni comunali e sui quali chieder? i voti ai cittadini e sceglier? le sue alleanze.
Certo nel merito dell?argomento in discussione, non sono stati incoraggianti, ieri, n? il minimalismo mostrato dalla destra , n? la prudenza mostrata dalla sinistra.
Fatalmente minimizzare da un lato e problematicizzare dall?altro porta al nichilismo totale delle idee e delle scelte necessarie.
E? la ragione per la quale questa consigliatura, pur provvista di ottime personalit?, non riesce a decollare e sembra restare basita di fronte a un destino avverso e alle difficolt? congiunturali, producendo solo un livello di confronto tra partiti, quello imperante oggi a Orvieto, che, se si potesse descrivere con un odore lo si potrebbe confondere facilmente con quello pungente di una vecchia maglia infeltrita acquistata in un outlet di periferia.
?Adda pass? a nuttata !?
Pubblicato il: 31/01/2012