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Piano della mobilit?. Tanto rumore per nulla, o quasi

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

luned? sera il consiglio comunale di Orvieto ha impiegato oltre tre ore per discutere il cosiddetto ?piano per la disciplina della mobilit? nel territorio comunale?. All?inizio della discussione, ho tentato di spiegare, come gi? avevo fatto su ping pong, che non si tratta del ?piano urbano del traffico? previsto dal codice della strada per i comuni maggiori e turistici, e che non si tratta nemmeno di un piano. Ho esplicitamente affermato che se ne poteva fare a meno, dato che la giunta e il dirigente della polizia municipale derivano le loro competenze in materia di traffico direttamente dal codice della strada. A voler essere buoni, si tratta di indirizzi ispirati dal buon senso che giunta e dirigente potrebbero tranquillamente disattendere con provvedimenti motivati.

Ho cercato di sdrammatizzare la discussione spiegando le ragioni psicologiche che stanno alla base di questa mania di dare disposizioni. Anche perch? mi ero reso conto che, trattandosi di materia nella quale ? facile mettere becco, l?opposizione ci si era attaccata come alla bombola dell?ossigeno, e si era rianimata.

Anche gli irriducibili ex consiglieri comunali Maurizio Conticelli e Massimo Gnagnarini non avevano potuto fare a meno di intervenire, l?uno per criticare l?impostazione e la procedura, l?altro per  rilanciare la pedonalizzazione radicale del centro storico.

Dopo aver detto la mia, mi sono immerso nella lettura di un libro di teologia semplificata per il volgo; ma ogni tanto mi distraevano gli sforzi dei colleghi di maggioranza per individuare una ?filosofia? positiva nello pseudopiano e gli sforzi contrari dei colleghi di minoranza.

Tutto lecito e tutto conforme ai confronti dialettici che sono l?anima della democrazia, ma ? anche mio diritto ribattere che in quello pseudopiano non c?? nessuna ?filosofia?.

Mi sono venuti pure due sospetti.

Primo, che l?opposizione cercasse di tirarla per le lunghe, chiedendo rinvii e sospensioni e sfruttando tutto il tempo disponibile per gli interventi, perch? un consigliere di maggioranza era assente, un altro scalpitava (e infatti ha finito per andarsene a met? discussione) e altri si assentavano spesso mostrandosi molto indaffarati; talch?, alla fine, la maggioranza ? riuscita ad evitare di essere clamorosamente battuta solo grazie alla prontezza del presidente Frizza, pi? nervoso del solito, ma come al solito efficiente.

Secondo, che la inevitabile interruzione del consiglio comunale per il sopraggiungere della notte avrebbe evitato la discussione di due argomenti che credo interessassero a pochi: la costituzione di una commissione di studio sulle vicende urbanistiche degli ultimi decenni e la mozione sul megaportale comunale ispirata dal COVIP.

Pier Luigi Leoni

Pubblicato il: 31/01/2012

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