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27 gennaio 2012 Il Giorno della Memoria


Cristina Calcagni

Il 27 gennaio del 1945 i cancelli di Auschwitz furono aperti e tutto il Mondo scopr? cosa veniva celato al suo interno, cosa l?inquietante cartello ?Arbeit Match Frei? , le recinzioni di filo spinato, le torrette di controllo, i capannoni/dormitorio e gli impianti di incenerimento avevano generato nel perimetro che delimitava uno dei tanti campi di lavoro, cos? venivano definiti, sorti nella Polonia occupata.

Nel settantasettesimo anniversario di questa sconvolgente scoperta, ? dovere di ciascuno di noi, ricordare per non dimenticare, conoscere quello che ? stato per scongiurare che accada di nuovo, informare e formare i nostri figli, i nostri giovani  al  rispetto per l?altro. Il rispetto ? uno dei fondamentali del nostro vivere civile e della nostra democrazia.  Difficile compito il nostro, tantissimi anni sono passati, tantissime testimonianze sono venute a mancare, le guerre non ci appartengono pi?, o almeno non quelle combattute con le armi, i valori morali ed etici sono stati forzatamente declassati nelle logiche del profitto e della bellezza esteriore. Oggi i nostri giovani fanno fatica a comprendere termini come Shoa, Olocausto. Fanno fatica a capire cosa port? all?origine di tutto quell?odio verso un?altra razza. ?Capire ? impossibile, conoscere ? necessario? (Primo Levi). Sono lontani persino dalle divisioni geografiche che caratterizzarono fortemente l?intera Europa, alla conclusione del secondo conflitto mondiale. Alcuni ignorano persino il Muro di Berlino e il senso di libert? che provammo tutti noi con la sua caduta, e sono passati poco pi? di vent?anni.

Dalla scuola e dalla famiglia parta sempre pi? forte il senso di responsabilit? per far in modo che non si dimentichi mai,  che si tramandi sempre quella orribile pagina della nostra storia, che cost? il martirio di quasi sei milioni di ebrei , che uniti a centinaia di migliaia di zingari, di prigionieri politici, di disabili e di omosessuali, furono mortificati prima nello spirito, poi nel fisico; marchiati, sodomizzati, privati dei loro affetti pi? cari, separati dai loro figli: a milioni di persone tocc? un destino comune, di fronte alle fosse da loro stesse scavate o nell?oscurit? di camere a gas ermeticamente sigillate. 

Oggi pi? che mai occorre essere vigili, senza scendere in allarmismi, affinch? storture e veleni, che in questo periodo difficile stanno mettendo a dura prova le sensibilit? e le capacit? degli individui, possano far emergere fenomeni razzisti e xenofobi.

Ai giovani l?invito ad ascoltare, a tollerare, a sopportare, ad accettare, e a rifiutare con tutte le forze qualsiasi atto e/o fatto che porti all?emarginazione dell?altro. Non c?? crescita senza confronto, non c?? conoscenza senza informazione, non c?? futuro senza  passato.

Il 2012 ? anche la ricorrenza dei venticinque anni della scomparsa di Primo Levi, vi riporto perch? rimanga ancora di pi? il senso di queste poche righe e  di quello che ? stato, una frase che nessuno di noi dimenticher? mai: ?Oggi io penso che, se non altro per il fatto che Auschwitz ? esistito, nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza??.

Per non dimenticare.

Pubblicato il: 26/01/2012

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