Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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CONSEQUITUR VALETUDO REBUS NATURALIS

Mario Tiberi

Raccogliendo l?esortazione di Maurizio Staffa il quale, assieme a Sergio Santini e Valerio Marinelli, possiede requisiti e valenze tali da poter essere annoverato tra i pochi seri e capaci all?interno del PD Umbro, mi prover? ad illustrare il teorema fondato sul presupposto che, solo in un contesto di sano ambiente naturale, ? conseguibile una condizione di buona e soddisfacente salute psico-fisica degli umani e non solamente, ma pi? in generale di tutti gli esseri viventi sul pianeta Terra.

Ci addentreremo, quindi, nei campi dell?Ecologia e del Welfare State senza dimenticarci ovviamente dell?onnipresente demiurgo o leviatano, a seconda dei casi, rappresentato dal fattore economico.

Scrive Publio Ovidio Nasone nelle ?Metamorfosi?: ??Cos? la bocca dell?empio Erisittone accoglie ogni vivanda e nel contempo di pi? ne desidera; e pi? ne desidera e pi? a dismisura si accresce la sua insaziabilit? tanto che, con morsi laceranti, egli divora pur anche le sue membra: lo sciagurato nutre il suo corpo consumandolo??. Erisittone, dopo aver incendiato un bosco sacro ad Artemide, viene punito dalla dea medesima con la condanna ad una eterna fame inestinguibile.

La parabola ? chiara; netto ? il riferimento all?ingordigia del vorace ?homo oeconomicus?, la cui presenza ancor?oggi furoreggia nelle moderne societ?, ciniche, violente e brutali.

Non, dunque, di aride formule matematiche o di rigide tabelle numeriche abbisogna la scienza economica per essere ben pi? umana e meglio riflettuta, quanto piuttosto di approcci filosofici e letterari derivanti e rivolti ad economisti, scrittori e pensatori di ogni epoca. L?economia infatti, sembra spesso dimenticato, ha i suoi interpreti negli individui che popolano l?ambiente terrestre, con i loro sentimenti e le loro fragilit?, e non in astratti automi, perfetti e freddi calcolatori di utilit? da massimizzare e immemori discepoli di una aristotelica ?eudaimonia? da perseguire e possibilmente raggiungere.

D?altronde, ? proprio l?ambiente terrestre che immerge e avviluppa le persone in un contesto di reciprocit?: l?uomo deve custodire la Terra la quale, a sua volta, custodisce l?uomo donandogli i suoi frutti; e tutto ci? in una dimensione di compiuta relazione con l?altro, nostro prossimo. In codesto senso ? lecito parlare di un legame indissolubile tra l?ambiente e la felicit?: cio? di una Natura come ponte tra ?l?io e il tu?.

A corollario di quanto sopra esposto, discende inevitabile la conseguenza di dover ideare ed immaginare un nuovo paradigma di sviluppo non solo economico, ma anche e soprattutto sociale ed ecologico, avendo la consapevolezza che non sar? mai possibile ingabbiare l?essenza di un qualcosa che ? di per s? inafferrabile e libero, come tutto ci? che riguarda l?uomo nel suo essere tale e nel suo relazionarsi con gli altri, in un modello di equazioni matematiche, pur elegante e forse attraente nella sua, per?, non umana algidit?.

Del resto, non ? l?uomo che ? stato creato per lo Stato Sociale, bens? ? lo Stato Sociale ad essere stato progettato per l?uomo se ? vero, come ? vero, che per Welfare ? da intendersi universalmente il crogiuolo della assistenza sanitaria, della pubblica istruzione e della difesa ambientale.

In tale ottica, tutto ci? che ? sottratto all?ambiente, unico e massimo contenitore di ogni attivit? umana, diviene un ulteriore crimine perpetrato da quella intoccabile e inarrivabile casta della finanza nazionale e mondiale che si ? ingrassata negli anni dell?espansione e della crescita, che si ciba oggi della crisi economica attraverso spregiudicate manovre speculative e che, con i politici che ci hanno governato negli ultimi due decenni, ha avuto e continua ad avere un inconfessato, ma visibilissimo e indecente rapporto incestuoso.

Per concludere, non sono del tutto certo che un nuovo Welfare e un nuovo modello di sviluppo, fondato sull?economia ecologica, possa condurre alla sicura realizzazione del sogno di una societ? pi? giusta ed armonica; sono per? certo che un ambiente sano e ben protetto, che una adeguata istruzione formativa delle giovani generazioni, che il ricevimento di idonee cure sanitarie qualunque sia la individuale condizione economica, sono e saranno il medio comun denominatore dell?unico Welfare che mi sento di condividere e di auspicare.

P.S. :  l?occasione dello scrivere mi ? propizia per formulare a Voi tutti un ecumenico augurio di serene e santificate Festivit?.

Pubblicato il: 22/12/2011

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