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Il Comune di Orvieto acquista la collezioni Perali. Qualche titubanza sulla giustezza dell?intera operazione

Lucio Riccetti, Italia Nostra

Il recente acquisto da parte del Comune di Orvieto, per una spesa complessiva di 18.000 euro, della

raccolta di ceramiche orvietane degli Anni Venti appartenuta allo studioso Pericle Perali (ottobre 2011)

? 73 ceramiche prodotte dalla fabbrica dell??Arte dei Vascellari di Orvieto? e 24 documenti, destinate

all?inesistente ?Centro di Documentazione, Ricerca e Sperimentazione della Ceramica di Orvieto? -

solleva pi? di un interrogativo. Premesso che non s?intende mettere in discussione la competenza degli

esperti coinvolti, si resta perplessi per la troppa fretta, palesata dall?iter comunale, con cui sono state

seguite le operazioni di verifica e deciso l?acquisto. Fretta dovuta alla scadenza, ormai prossima, del

finanziamento regionale, dopo che era rimasto nel cassetto per oltre due anni.

L?acquisto di raccolte, storicamente importanti pi? per essere appartenute a personaggi famosi o

studiosi, piuttosto che per il loro valore intrinseco, ? sempre un?operazione delicata che dovrebbe

essere fatta con estrema cautela, specialmente quando gli oggetti acquistati sono destinati ad un museo

inesistente.

Tutto ci? solleva qualche titubanza sulla giustezza dell?intera operazione, in parte alimentata anche

dalla decisione dell?assessore di assentarsi durante la discussione in Giunta. Probabilmente sarebbe stato

meglio procrastinare l?acquisto della collezione Perali, magari dopo una presa visione e analisi pi?

particolareggiata della stessa e della documentazione prodotta, con pi? tempo rispetto a quanto

permesso dalla scadenza del finanziamento.

Se quei soldi erano destinati al ?Centro di Documentazione, Ricerca e Sperimentazione della

Ceramica di Orvieto?, forse il Comune ne avrebbe potuto destinare almeno una parte allo

smantellamento di quella specie di ?cavatappi gigante? in metallo addossato al Palazzo Simoncelli,

indicato come sede del Centro, che offende la storia e l?architettura di Piazza del Popolo.

Pubblicato il: 22/12/2011

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