Signor sindaco di Orvieto, mi perdoni il disturbo
Mario Tiberi
Illustre Signor Sindaco,
Le scrive pubblicamente chi, per avversione alle proprie idee, per ostracismo al proprio pensiero, per punizione del suo anticonformismo, si considera l?ultimo dei cittadini orvietani.
Ad Ella si rivolgono i maggiorenti della citt? o coloro che lo furono e con essi ? costretto, volente o nolente, a scendere a patti talora evidenti e talora occulti. Tutti per?, Lei compreso, sono portatori di interessi, alcuni dei quali rivolti al bene comune (i meno), alcuni altri proiettati al riposizionamento delle proprie fortune personali (i pi?).
Signor Sindaco, almeno per una volta e come goccia bianca in un mare scuro perch? non dare umile udienza a chi non ambisce a nulla per se stesso e tiene solo a riportare in alto lo stemma, ricco di antica nobilt?, della citt? di Orvieto?.
Non pretendo risposte che probabilmente non verranno; chiedo solamente rispetto e diritto di cittadinanza per l?ultimo degli orvietani.
La ossequio deferentemente.
Pubblicato il: 21/12/2011