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Orientamento scolastico: scelta, scelta consapevole, scelta condizionata, scelta per esclusione o imposizione?

Donato Catamo

Ernest von Wolzogen letterato, filosofo, redattore e storico, nonch? conoscitore di storia dell?arte, a cavallo tra ?800 e ?900, diceva che la pratica senza la teoria ? cieca e che la teoria senza la riforma ? monca (da Riforma della Scuola).

Giorgio (Valentino) Bocca, scrittore e critico politico / letterario, giornalista, studente di Liceo Classico a Torino negli anni Quaranta del ?900, racconta che nella sua classe il compagno di banco disegnava divinamente, la compagna di banco antistante il suo disegnava e modellava altrettanto divinamente, mentre il compagno di banco alla sua destra risolveva problemi tecnici di elettricit? e di meccanica, degni di brevetto, nell?arco di tempo di qualche minuto.

Sostiene inoltre che la manualit? di questi tre compagni e anche di altri, guidata dalla loro mente, faceva di essi degli artisti, mentre Egli riusciva soltanto a scrivere, forse correttamente, e pensava di poter svolgere nella sua vita al massimo la professione di giornalista.

Ma che differenza c?? tra la mano di un disegnatore, di un modellatore, di un tecnico, quella di un giornalista, di un giurista e quelle di un contadino, di un muratore ecc?, se tutte operano e sono direttamente collegate al pensiero di ognuno?

La Riforma Gelmini? Non ha fatto grandi sforzi se non guardare alla riforma pensata da Benedetto Croce nel 1921 e messa in atto nel 1922 / 23 da Giovanni Gentile, salvo aggiungere la tecnologia avanzata che allora non la si immaginava neanche e le lingue straniere non necessarie a quei tempi.

L?unica nota positiva ? l?introduzione della filosofia in tutti i licei.

Comunque non ? soltanto questione di norme, ma di messa in atto delle stesse e quindi di interpretazione corretta da parte degli operatori scolastici, i quali hanno anche la possibilit? e la responsabilit? di sperimentare nell?ambito del progetto ministeriale e, quindi, dei programmi che prescrittivi sono solo sulla carta.

Nel piano educativo d?istituto il collegio dei docenti prima ed i singoli insegnanti poi, hanno il diritto, ma direi anche il dovere di pensare e di proporre progetti da adeguare alla realt? scolastica ambientale, territoriale e locale, ferme restando l?impronta e l?ossatura degli organi superiori competenti.

Spesso gli operatori scolastici dimenticano, nel dialogo quotidiano, di far notare agli studenti che il diploma e / o la laurea non debbano significare a tutti i costi scrivania ma possono pensare sviluppo, impresa, nei settori pi? disparati della realt? quotidiana, che vanno dalla progettazione alla realizzazione di opere che siano frutto dell?ingegno personale e della manualit?, innata o acquisita, cos? come recita Giorgio Bocca.

Indipendentemente dalla scuola superiore scelta e frequentata, dalla maturit? e dalla laurea acquisite, l?importanza sta nel mettere insieme pensiero e realt?, mente e mano, conoscenza e produzione, strumenti adoperati e risultati.

E? chiaro che la creativit? supportata da una forte preparazione culturale generale e da un?altrettanta forte formazione specifica, fa dell?uomo non solo un artista, ma un protagonista di vita, probabilmente soddisfatto delle proprie scelte quando sono consapevoli, cercate e volute.

Oggi dunque per orientarsi nel passaggio dalla scuola media alla scuola secondaria superiore vanno evitate le scuole di moda, non si deve scegliere ci? che il compagno di classe o di banco sceglie, per non perdere l?amico o gli amici del cuore, ma spero che genitori e studenti, opportunamente supportati dalla ricerca nel e sul mondo del lavoro, si orientino sulle qualit? pi? consone alle capacit? dei giovani, pensando all?immissione, in un futuro successivo, nella realt? quotidiana della vita.

E? comunque la creativit? ci? che conta in tutti gli ambiti di lavoro, dipendente ed autonomo in camice ed in cravatta, in cantiere o in studio, in laboratorio, in aperta campagna o in fabbrica, alla luce del fatto che tra lavoro dipendente ed imprenditoria autonoma io sceglierei la seconda. Perch??

La soddisfazione di aver pensato, creato e prodotto un oggetto, un messaggio, una qualsiasi cosa che sia frutto del proprio pensiero e della propria mano, credo superi ogni gratificazione di carattere economico ? finanziario e soprattutto materiale: pecunia viro e non vir pecuniae.

Pubblicato il: 12/12/2011

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