SERVE UNA MOBILITAZIONE GENERALE
Rodolfo Ricci
I pivelli della classe politica di destra e di sinistra che hanno abdicato da tempo al ruolo di rappresentanza popolare che la Costituzione italiana riconosce loro, adesso starnazzano stupiti della durezza delle misure imposte da Mario Monti. Cosa credevano ? Anche il segretario PDL Alfano parla ora di necessit? di non far pagare sempre i soliti, mentre quell?altra eccellente figura di politico che ? Walter Veltroni, dice che vi sono misure inaccettabili. Sanno entrambi che le misure del boss ?tecnico? del neoliberismo, Prof. Mario Monti, scateneranno la rivolta sociale.
Prendere o lasciare replica Monti, che si rivolger? direttamente agli italiani, nel migliore stile del populismo totalitario; dir? agli italiani: o accettate questo o per tutti voi sar? molto peggio. Governo (non eletto) vs popolo.
D?altra parte, questo signore a cui il presidente della Repubblica Napolitano ha conferito l?incarico ? uno dei massimi rappresentanti al mondo delle oligarchie dogmatiche della finanza neoliberista cha hanno costruito il disastro che abbiamo di fronte in Italia e in Europa.
Cosa si pensava che potesse proporre ? Che facesse pagare i danni alle complici oligarchie nazionali che hanno speculato e si sono arricchite insieme alla cupola globale?
La politica appare completamente annientata, come casta e anche, purtroppo come funzione.
Si deve reagire rapidamente. E? necessaria una mobilitazione di massa per esigere le dimissioni di questo governo (che tenta di annacquare il dogmatismo montiano con la presenza di qualche ministro rispettabile la cui responsabilit? ? tuttavia collegiale ed ogni ministro a questo punto ? pienamente coinvolto). Bisogna chiedere di andare rapidamente al voto prima che la Lega nord abbia la possibilit? di cavalcare il malcontento inevitabile prospettando nuovamente, e questa volta con maggiori chances, la divisione definitiva del paese che diventerebbe il prezzo che gli italiani pagherebbero per salvaguardare l?unit? neoliberista dell?Europa.
Bisogna chiedere il varo di un nuovo governo transitorio che insieme a traghettare il paese alle elezioni, sia abilitato a verificare la possibilit? di una revisione complessiva dei trattati comunitari, del patto Europlus, all?insegna della salvaguardia dei beni comuni e del rilancio dell?occupazione e di una BCE che diventi prestatore di ultima istanza. Un governo che all?interno applichi le necessarie misure tampone facendole pagare solo ai ricchi con una imposta patrimoniale che raccolga i 50-100 miliardi necessari.
Se la trattativa con l?Europa non ? praticabile (e la responsabilit? a quel punto sar? anche dei paesi cosiddetti virtuosi), bisogna uscire dalla UE e dall?Euro e recuperare la piena sovranit? nazionale e monetaria. E? cento volte meglio soffrire nei prossimi 3/5 anni piuttosto che impegnare i prossimi 50 anni in povert? e in miseria individuale e collettiva imposta dall?esterno e della fine di ogni possibilit? di effettiva democrazia nel nostro paese.
Solo una impostazione di questo tipo pu? influire positivamente sull?atteggiamento di Francia e Germania. E? una possibilit?, ovviamente, e non una probabilit?. Ma ci? pu? consentire almeno di ripartire le responsabilit? in modo uniforme tra i membri dell?eurozona cos? come gli effetti della grave crisi europea.
Allo stesso tempo, ci? pu? consentire la salvaguardia dell?unit? nazionale, perch? in questo momento l?opzione ? quella di restare dentro l?Unione, ma con un paese smembrato e in preda a sollecitazioni sociali ingestibili.
L?emergenza cui far fronte ? questa, non quella del povero Bersani che insiste nel descrivere responsabilit? affibbiate a Berlusconi, ma che in realt? sono anche, pienamente, di un centro-sinistra che ha cavalcato l?onda lunga delle privatizzazioni e della scolastica di Milton Friedman & C., impersonata da tutta la serie di governi emergenziali che ha visto uomini del Pd o ad esso vicini condividere il governo del paese negli ultimi 18 anni.
Pubblicato il: 04/12/2011