Non saranno le leggi, i giudici e il prefetto a risanare le finanze orvietane
Pier Luigi Leoni
Massimo Gnagnarini, con un recente articolo, ritorna sull?ombra del dissesto che incomberebbe sul comune di Orvieto, anche alla luce di nuove disposizioni che danno alla sezione di controllo della Corte dei conti il compito di promuovere un procedimento che si conclude con l?invito a dichiarare il dissesto. Se il consiglio comunale si rifiuta di pronunciare il dissesto ritenuto necessario dalla Corte, il prefetto lo scioglie. Chi vuole approfondire il tema pu? andarsi a leggere l?articolo 6 del decreto legislativo 149 del 2011 e consultare la seguente pagina su internet: http://www.quotidianodifoggia.it/cronaca/3811-comune-di-foggia-dissesto-adesso-decide-la-corte-dei-conti.html.
Massimo richiama alla ?consapevolezza che ? mutato il quadro normativo sul dissesto e che i cambiamenti necessari al modo di approcciare la questione del risanamento finanziario per evitare il commissariamento del comune non rivestono pi? carattere ordinatorio, ma piuttosto perentorio?. Si premura di avvertire gli amministratori comunali: ?Devono prenderne coscienza i Consiglieri comunali che si vedrebbero rispediti a casa e soprattutto il Sindaco e gli assessori che, peraltro, per gli effetti punitivi della stessa normativa innovata, non potrebbero neanche pi? candidarsi alle prossime elezioni?. Quindi fa mostra di meravigliarsi della ?calma piatta che si respira passeggiando per la citt??.
Per un lanciatore di sassi come Massimo, la ?calma piatta? ? una provocazione, ma, secondo me, egli sa bene che le leggi in materia di finanza pubblica sono poco pi? che ?gride? manzoniane. Infatti, o la situazione finanziaria di Orvieto ? irrimediabilmente compromessa, e allora non ci sono giudici o prefetti che tengano. O vi sono dei rimedi, e allora non c?? bisogno di geni per trovarli, n? di giudici, n? di commissari prefettizi.
Pertanto, se qualcuno ha in tasca ricette migliori di quelle che l?amministrazione comunale sta cercando di applicare, le tiri fuori.
Quanto al rischio dei consiglieri comunali di essere rispediti a casa, posso dire, per quanto mi riguarda, che aspetto il momento di poter dire: ?Va? avanti tu, ch? a me viene da ridere?.
Pubblicato il: 29/11/2011