Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

L? attuale eredit? cimicchiana

Massimo Gnagnarini. Udc

 

E? nel 2006 , appena dopo il cambio d?amministrazione tra Cimicchi e Mocio ,  che accade un fatto alquanto bizzarro. Con delibera n. 104 del 27/9/2006,  in occasione della verifica settembrina del bilancio, viene accertato, come un fulmine a ciel sereno,  uno squilibrio di 5.153.723,93  euro formatosi da minori entrate e da una spesa corrente passata da 20.965.432 euro del 2005 a 24.281.994 euro previsti per il 2006.

Se si considera che i bilanci precedenti, compreso quello del 2005 erano stati chiusi mostrando avanzi positivi, si capisce quanto il deficit strutturale  provenisse gi? dagli esercizi precedenti.

Tuttavia la politica di bilancio condotta in quegli anni da Stefano Cimicchi ancorch? improntata all?indebitamento del Comune comportava il vantaggio di un ruolo e un?azione, sia direttamente e sia  nell? indotto, positivi sull?economia orvietana.

 

Solo da una lettura superficiale pu? scaturire un giudizio solo negativo, magari improntato al pregiudizio che si agisca solo per il proprio tornaconto o di quello di un gruppo di potere.

Infatti, ragionando al netto dei costumi politici e senza farsi condizionare dalle tifoserie, si pu? discutere della qualit? e certo anche dello scarso rigore nell?aver messo in moto decine di attivit? culturali, turistiche e di nuovi servizi gravanti sul bilancio, ma se nel saldo mettiamo lo stimolo all?economia locale e la plusvalenza che la stima del patrimonio faceva registrare alla luce della maggiore visibilit? della citt? si pu? dire che essa era, allora,  assai pi? ricca di quanto sicuramente non lo sia oggi.

 

Per dare un termine di paragone la stima del complesso immobiliare relativo all?ex Caserma Piave superava all?epoca i 30 Mln di euro. Adesso non supera i 15 Mln di euro. Questo dimezzamento di valore non dipende tutto dall?andamento negativo del mercato immobiliare che,  per ci? che concerne gli immobili di pregio,  ha sostanzialmente mantenuto i vecchi e alti valori.

La verit? ? che oggi Orvieto non si colloca pi? tra le location pregiate che, invece,  rappresentano la nicchia di mercato che continua a tirare e di conseguenza la citt?  non attira pi? gli investimenti auspicati.

Cos? si spiegano i clamorosi fallimenti delle vendite degli immobili comunali tentate da Concina in questi ultimi mesi. Si spiegano ma non giustificano poich? l?attuale Esecutivo cittadino non fa nulla per valorizzarli.

 

Questa politica di bilancio, quella scelta dal Sindaco Cimicchi, ma prima di lui dal Sindaco Barbabella con il ?Progetto Orvieto?, dunque, per essere vincente ha bisogno che intervengano investimenti esterni in modo che essi si riversino sulle entrate di bilancio in termini di incremento di tasse, tributi e incassi per i servizi comunali.

Il pericolo, invece, insito in un bilancio espansivo, ? quello di andare in default se gli investimenti non arrivano.

Purtroppo gli investimenti privati, dopo quelli pubblici copiosissimi di cui si nutr? la citt? con il Progetto Orvieto,  non sono arrivati, n? al termine del mandato di Cimicchi, n? in quello di Mocio, n? in questo di Concina.

Anzi le politiche di bilancio di questi ultimi due si sono caratterizzate, pi? o meno essi consapevoli , con modalit? e approcci differenti, come tenter? di spiegare in successivi miei corsivi, ma comunque con scarsissimi successi.

 

Il punto, come altre volte ho osservato,  rimane quello di riuscire a coniugare il rigore con lo sviluppo.

In altre parole bisogna continuare a rischiare se no si muore.

I tagli e basta, da soli,  uccidono Orvieto come stanno uccidendo l?Italia.

Pubblicato il: 10/10/2011

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