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L?obbligo della proposta alternativa

Guido Turreni

Si cominciano ad avvertire nella popolazione i primi effetti negativi relativi all?assestamento dei bilanci del Comune di Orvieto, ma non mi sembra che la gente sia completamente consapevole delle ragioni degli aumenti e dello scenario politico amministrativo che si va delinenando.

Mi pare necessario quindi ricordare un po? a tutti perch? ci troviamo in questa situazione, con grande ?gioia? del locale PD, (e non solo per la verit?) visto che ogni volta che lo faccio, mi vorrebbero tappare la bocca, tanto lo (li) infastidisco.

Mi sembra infatti che molti abbiano gi? dimenticato che quando ? stato eletto Toni Concina a Sindaco, il Comune spendeva 28 milioni di euro, e ne incassava 21, perdendo circa 7 milioni di euro secchi ogni anno, che venivano ?ribilanciati? non gi? comprimendo le spese o aumentando le imposte, ma in parte facendo finta che non esistessero, ed in parte vendendo immobili su immobili, fino a che sono rimasti solo la Caserma Piave, la Farmacia Comunale e poco altro di appetibile.

Questa situazione ? emersa dopo che l?amministrazione ha imposto agli uffici comunali di tirare fuori tutti i debiti che aveva in realt? il Comune, e che in teoria per le amministrazioni passate non esistevano neanche, perch? si erano ?scordati? di contabilizzarli.

E? verosimile ritenere che questo disastro finanziario a lungo tenuto nascosto a tutta la citt?, abbia cominciato ad incistare il bilancio pi? o meno dagli anni 2000, per ingrossarsi come un inquietante bubbone fino ai giorni di oggi, senza che le varie giunte PCI-Pds-Ds e suoi cespugli facessero gran ch? per impedirlo, anzi, contribuendo ancor pi? ad acuirlo, con l?aumento del debito consolidato, assumendo personale e portando la rata di mutui ed interessi pi? o meno a 3,5 milioni di euro all?anno.

Ora, questo essendo il punto di partenza, ormai contestato solo da quelli che potremmo definire ?i seguaci della Pravda?, abbiamo cercato, come nuova compagine di governo, intanto di migliorare la situazione; soprattutto, abbiamo cercato di evitare che il Comune divenisse insolvente (fallimento), prima cercando di trovare i soldi con l?appalato dei parcheggi e poi, non riuscendoci, facendo l?unica cosa che era possibile fare, aumentando le imposte e le tariffe (compresa la mensa scolastica), e diminuendo le spese, compensando dopo, e solo per quello che mancava per il pareggio, con gli ultimi asset immobiliari rimasti, cos? come farebbe ogni membro di una famiglia assai indebitata che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, tanto ? seria e compromessa la situazione ereditata.

Se oggi i genitori dello spontaneo comitato di protesta contro il caro mensa se la devono prendere con qualcuno, a mio parere dovrebbero rivolgere le loro lamentele contro chi li ha cacciati in questa situazione, e cio? rinfacciare il tutto agli stessi autori dello spudorato volonatino ?insurrezionalista? e non dovrebbero invece dirigere i loro strali contro chi vorrebbe rimediare ai danni causati.

A meno che, non si possa sostenere in modo serio e sensato che l?aumento della mensa poteva essere compensata dall?aumento di qualche altra tariffa o imposta, o dal taglio di altro servizio ritenuto meno necessario del servizio mensa, per esempio la biblioteca, la scuola di musica o altro.

Si pu?, anzi si deve dire: gentile (e non egregia per la verit??) Assessore Tardani, egregio Sindaco Concina, avete sbagliato ad aumentare il servizio mensa, perch? i soldi che ricavate da questa tariffa li avreste potuti prendere da questa altra entrata, o magari sopprimendo Umbria Jazz Winter, o altro evento o servizio, perch? a nostro parere ? pi? importante garantire il servizio mensa a poco, che altri servizi meno necessari.

Insomma bisognerebbe avere la capacit? di fare una proposta alternativa e non lagnarsi e basta di una situazione che di certo non ? voluta con piacere neppure da chi la impone, ovvero Giunta e Sindaco, perch? ovviamente non fa piacere a nessuno colpire economicamente la gente.

Certamente il comitato dei genitori mi potrebbe opporre che i politici siamo noi, e non loro, e quindi siamo noi che dovremmo proporre alternative o assumerci la responsabilit? delle decisioni.

Risponderei loro con piacere che mi assumo la responsabilit? dell?aumento della tariffa della mensa (che anch?io pago per due figli) perch? quando si colpisce un po? tutti, generalmente si compiono manovre eque, mentre se si colpiscono pezzi settoriali di societ? e basta, si ha l?impressione che si vogliano colpire solo i nemici politici, i concorrenti, e quant?altro di simile (come ha spesso fatto in passato la sinistra, sia in citt?, che a livello nazionale).

Noi abbiamo cercato di distribuire i sacrifici un po? su tutti: primi fra questi noi stessi politici; ? ormai di pubblico dominio che il Sindaco e la Giunta lavorano GRATIS (alla faccia della casta).

E questo diciamo che permette di chiedere, almeno con un minimo di legittimit? in pi?, sacrifici a pendolari (parcheggio), attivit? commerciali e turistiche del centro (parcheggi), aziende varie (rifiuti), e anche famiglie (es. l?aumento della tariffa della mensa), per contribuire al risanamento del disatro ereditato, con fermezza, ma anche con seriet?, cercando, dall?altro lato, di salvare i pi? deboli, per esempio lasciando sostanzialmente invariato il piano sociale (almeno finch? si potr?).

Certo, i genitori posson ben manifestare dissenso e disagio, ci mancherebbe, ma poi si dovrebbero anche rendere conto che se il comune ?fallisce? il servizio mensa non solo andrebbe a costare chiss? quanto, ma probabilmente sarebbe uno dei primi ad esser cancellato dall?organo prefettizio competente come servizio non necessario (per legge i servizi considerati indispensabili sono l?anagrafe, l?ufficio elettorale, quello urbanistico e poco altro), e dopo s? che sarebbe vero disagio per noi e per i nostri figli.

Se la gente lo capisce, bene; se non lo capisce, pazienza, vorr? dire che non ci rieleggeranno e promuoveranno magari gli stessi che li hanno cacciati in questa situazione, e che vogliono continuare a fare la politica del tanto peggio tanto meglio, magari limitandosi a giustificare tutto dando la colpa di quello che non va a Berlusconi, anzich? guardare prima alla loro coscienza e chiedersi che diavolo hanno LORO combinato in Comune per arrivare a tutto questo.

E se questo pu? esser vero per i cittadini che ci contestano, lo ? ancora di pi? per chi fa opposizione che dovrebbe avere il dovere istituzionale della proposta alternativa.

E invece il PD (ed assimilati), ritiene che sia ancora possibile fare politiche peroniste di gestione del consenso, con tariffe allegre nonostante l?incombente default comunale che hanno loro stessi determinato.

O magari continuando ad alimentare il debito con i privilegi delle tessere e e delle clientele, concludendo ?affari? vantaggiosi solo per questi, con il Comune che invece rimette sistematicamente ed ovunque su ogni appalto e su ogni convenzione (compresa quella della mensa) per favorire i soliti noti ecc.; tanto che importa ? C?? il debito pubblico, che poi facciamo finta che non c??, oppure se qualcun altro si porr? il problema, vorr? dire che se ne assumer? tutte le responsabilit?.

Io invece credo che la gente non sia affatto stupida, e capisca eccome che quest?epoca ? tramontata definitivamente, e che i cittadini ? almeno quelli pi? avveduti che non si accontentano della ?salamella? (figurata) rimediata alla festa dell?Unit? ? capiscano che ? il momento di fare politica seriamente, facendo vivere la citt? al livello che pu? permettersi, smettendola di indebitarla fino al collo, con operazioni scellerate ed irresponsabili che giovano, se va bene solo all?interesse di fazione.

Quando saremo riusciti a raddrizzare il disastro, e se ci riusciremo, visto che non ? n? scontato, n? facile farlo, potremo cominciare a ridare fiato a tutti, cos? come abbiamo prima chiesto un sacrificio a tutti, con la stessa equit? e seriet?.

Altrimenti avremo quello che ci meritiamo, una classe dirigente che non solo ci ha gi? portato ? comprovatamente ? al collasso, ma una sinistra che addirittura persevera nei suoi errori, incapace di proporre, di rinnovarsi e di aprire gli occhi dinnanzi al disastro combinato, che ? stato possibile scoprire, fra l?altro, solo grazie all?alternanza politica che per sessanta lunghi anni non era mai stata sperimentata prima.

Pubblicato il: 16/09/2011

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