Swap: chi ci capisce ? bravo, ma pare che non ne capisca niente nessuno

Caro Direttore,

il tuo giornale on line ? stato profetico dando risalto a un mio intervento sull?idea peregrina di potare province e comuni minori. La riforma semplicistica delle province e dei comuni sta finendo, come si meritava, a puttane e rimane solo come oggetto onirico per chi gode a immaginare nuove mappe colorate delle ripartizioni amministrative del territorio.

Ma non ? di questo che volevo scriverti. Perch? mi ? capitato di leggere sulla prima pagina del Corriere della Sera la seguente affermazione di Giovanni Sartori, a proposito di quelle che chiama schiettamente le ?malefatte dei banchieri?:

E poi si sono buttati sui derivati, una diavoleria escogitata da due matematici che nemmeno i banchieri hanno ben capito. Il che non toglie che siano riusciti a inondare il mondo con un nuovo tipo di pericolosa spazzatura.

Ho avuto un sobbalzo nel vedere autorevolmente affermato ci? che avevo sempre pensato e detto. Ma non mi sono per niente tranquillizzato.

Presto il consiglio comunale di Orvieto sar? chiamato a deliberare il famoso accordo con la Royal Bank of Scotland sui cosiddetti swap, che sono proprio contratti derivati. Dir? ancora una volta (ma citando questa volta il prof. Sartori) che non sono mai riuscito a capire i meccanismi diabolici di questi contratti che svenano Orvieto, che non sono riuscito a capire quello che dicono gli avvocati del comune, che non sono nemmeno riuscito a capire quello che scrive il nostro amico Massimo Gnagnarini e, quel che ? peggio, non voglio pensare a quel che possono capirne i giudici, che potrebbero decidere di giudicarmi, col potere di rovinare me e la mia famiglia.

Appena spedito questo corsivo vado a stipulare una polizza di assicurazione.