Vendere la Piave ? una sciagura
Vinicio Tango
Ho letto l? editoriale di Mario Tiberi che sempre mi invia quando qualche stimolo politico sociale che stuzzica ed in questo caso la ferale notizia che l ? Amministrazione comunale si accinge a mettere in vendita l ? enorme patrimonio rappresentato dalle dismesse caserme e palazzine dell ? ex comando e quel gioiello dell ? ex ospedale vicino il Duomo. Non vivo ad Orvieto ma a Castel dei Fiori nel Comune di Montegabbione dunque seguo le vicende dell ? area perch? le decisioni di un Comune inevitabilmente coinvolgono il territorio e per me ? recuperatore ? del l ? antico e prestigioso patrimonio umbro ? motivo di attenzione. Come la proposta urbanistica del Comune di Parrano che ha previsto una colata di edifici di circa 80. 000 ( ottantamila ) metri quadrati che fra fuori terra ed interrati possono arrivare a 350 / 400.000 mc con l ? accordo del Comune di Ficulle ? dirimpettaio e non nuovo a scempi territoriali ? con l ? avallo del presidente della Provincia di Terni ? Polli ? e del consigliere regionale Galanello . Follie che rovinerebbero per sempre le valli del Chiani e l ? incommensurabile bellezza di boschi secolari come il colle dell ? Elmo .
Mario Tiberi nel suo editoriale stigmatizza con azzeccatissime riflessioni la ventilata alienazione da parte dell ? Amministrazione comunale dei contenitori per migliaia di mc al centro di Orvieto , prestigiosi sia perch? fabbricati storici ?l ? ex ospedale ?sia per l ? ampiezza delle strutture delle caserme e annessi ma soprattutto del vastissimo terreno di pertinenza .
Cita nel suo editoriale l ? orazione di Pericle alla popolazione ateniese spiegando che la democrazia ? sancita come regola per tutti . Nell ? orazione si d? senso all ? aristocrazia della cultura che usata per tutti diffonde fra il popolo un senso di eguaglianza al di l? delle leggi perch? tutti percepiscono il bene ed il male istintivamente e che mai in dettaglio possono essere codificati ma scritte solo regole fondamentali , dunque il resto ? demandato alla sensibilit? di tutti al rispetto degli altri .
Qualcuno ha opinato che la cultura ? elitaria. No ! non ? cos? ho risposto che l ? Assemblea Costituente la Repubblica era composta dai migliori intellettuali esperti di leggi e di economia , oltre che dirigenti e cito i Presidenti che hanno illuminato i loro settennati per la tutela della Repubblica De Nicola , Einaudi , Ciampi , Pertini ed ora Napolitano . I componenti di quella Assemblea e i Presidenti citati mai hanno imposto la supremazia della cultura ma l ? hanno discretamente usata per comunicare concetti e comportamenti che hanno indicato la strada della democrazia e dell ? etica pubblica per chi avesse voluto impegnarsi politicamente .
Attualmente ci governano personaggi che fanno esami di abilitazione professionale dove ? facile ottenere il nulla osta o figli di politici importanti nominati , come Caligola che impose il suo cavallo , in questo caso la ? trota ? o un ministro che afferma che con la cultura non si mangia alla faccia della pi? importante industria italiana . Orvieto sarebbe morta di fame secondo questo enunciato .
Purtroppo anche le attuali Amministrazioni comunali ragionano sul breve che ? il loro mandato e non allungano lo sguardo al futuro lasciando il testimone ai successivi governanti in particolare per quella sfera di interessi comuni che non ha colore politico. Prendono decisioni che apparentemente sono logiche date le circostanze e le peripezie dell ? economia ma sul lungo periodo si dimostrano disastrose e spianano la strada alla povert? di risorse del Comune che rappresentano . E? mancanza di preparazione , di fantasia progettuale , o incapacit? politica , a proporre un progetto che viene da una visione del bene cittadino ? non lo so ma affermo che un patrimonio ? sottolineo di tutti - di questa entit? ? un sacrilegio venderlo . Orvieto ? una delle pi? belle citt? del centro Italia , illuminata da un Duomo che al mondo tutti conoscono insieme al vino ? sacro e profano ?ricca di storia e archeologia , architettura ed ? anche un posto dove si sviluppa un micro tessuto artigianale , commerciale , di arti e mestieri che ? stato privato del sostegno informativo che avrebbe portato ad un miglioramento delle produzioni. Ma sono stati informate le associazioni degli industriali , degli artigiani , dei commercianti ,albergatori ed agriturismo prestigiosi ? Si ? pensato ad un piano che preveda per questi splendidi contenitori fiere, mostre periodiche e permanenti , scuole di arti e mestieri , esposizioni , uffici , centri studi ,prodotti enogastronomici , sale d ? esposizione per artisti ,studi di artisti e mi fermo per non fare una lista enorme. Quale indotto eterogeneo creerebbero queste attivit? tipicamente italiane .L area potrebbe diventare anche un centro sportivo in superficie finanziato dal credito sportivo o una associazione con privati e nel piano interrato un parcheggio di 2/300 macchine .il tutto in comodato perch? i redditi vengono dalla ricchezza delle iniziative.
Al contrario cosa succederebbe se si vendessero queste strutture, si coprirebbero i buchi di bilancio e poi ? ? stato riorganizzato il Comune a contenere le spese ed eliminare i costi superflui altrimenti tempo pochi anni saremmo nuovamente con le contabilit? in rosso . Mentre una intelligente politica di investimenti su tutte le voci dell ? elenco porterebbero regolari introiti , direttamente o indirettamente , al Comune conservando intatto il capitale con le plusvalenze .
Senza iniziative di grande respiro si compir? un grande furto al futuro di Orvieto
Pubblicato il: 03/08/2011