Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

PRIME IDEE PER UNA CITTA? DA RIFONDARE (Parte sesta)

Mario Tiberi

Per affrontare con obiettivit? e spirito realistico l?argomento inerente alla Integrazione e Accoglienza in una societ?, come quella attuale, caratterizzata dalle qualificazioni di essere ?aperta, plurietnica e interrelazionale?, vi ? di bisogno affidarsi ad una ponderazione preliminare.

Ci? che sono in procinto di dichiarare discende da personali esperienze, dirette e mediate, sviluppatesi nel corso di lunghi periodi di tempo vissuti, sempre, senza preclusioni o pregiudizi di sorta ed, anzi, con ampi sentimenti di solidaristica fraternit?. Ho potuto per? appurare, in svariate circostanze, come, all?interno di seppur circoscritti settori delle folte schiere di immigrati, si annidino ancora mentalit? diffidenti e utilitariste.

Per dirla tutta, sono spiccate e prevalenti le richieste di riconoscimento dei soli diritti, mentre ? carente e flebile il senso dei doveri non valutando appieno, secondo l?insegnamento di un martire della libert?, che senza la pratica quotidiana del dovere ?la stagione dei diritti si riveler? effimera?.

Il concetto dello ?Stato di Diritto? ? uno e indivisibile e, dunque, il sottostare alle leggi di un popolo ospitante deve valere sempre e comunque perch? non si spalanchino le porte dell?anarchia, prima, e della tirannide, poi. Di questo ulteriore passo di civilt? gli stranieri, che volentieri vogliamo accanto a noi italiani, devono darsene conto e ragione.

Nonostante, quindi, la perdurante presenza di alcune inadeguatezze sul fronte di usi, costumi e tradizioni a malapena conciliantisi, il corso inarrestabile della storia impone alle pubbliche amministrazioni di adottare condotte politiche tese al rispetto delle differenti culture insite in popolazioni venute da lontano e, oggi come non mai, a noi cos? prossime.

Orvieto, nel particolare, deve andare ben al di l? della retorica e rafforzare il suo ruolo di citt? ?ospitale per eccellenza?, dimostrando di essere in grado di offrire vivibili spazi esistenziali a tutti i suoi abitanti pur nelle loro differenze.

In tale prospettiva, sar? necessario ripensare e riorganizzare i tempi di vita della citt? in modo da rendere pi? snello l?accesso al lavoro, ai servizi collettivi e alle attivit? socializzanti, sia culturali che ricreative; ideare forme di ?discriminazione al contrario? che favoriscano i soggetti meno protetti e che garantiscano effettivamente condizioni di pari opportunit?; allargare la sfera di competenza per interventi di mediazione culturale in maniera da trasformare in pi? tangibile e concreto il rapporto di accoglienza e di integrazione comunitaria.

La realizzazione, inoltre, di una consulta permanente denominata ?Comunit? Aperta?, pi? volte ipotizzata e mai seriamente sperimentata, potrebbe senz?altro innescare nuovi corsi civili perch?, se ? vero che noi italiani abbiamo molto da offrire agli immigrati, ? pur vero che abbiamo anche molto da ricevere.

Quanto sinora scritto, nella presente e nelle parti precedenti, corre l?immanente pericolo di ammuffire in qualche polveroso archivio se, ad esso, non si affiancher? la caparbia volont? che, per ben affrontare la sfida volta al miglioramento della citt?, bisogner? radicare la politica dei diritti-doveri e non quella dei favori, rompere gli equilibri di potere che bloccano o ostacolano il cambiamento, non usare mai pi? le difficolt? e gli errori del passato come alibi per giustificare le proprie incapacit? e, non da ultimo, che l?unica legge da non rispettare sar? quella del pi? forte o del pi? prepotente.

La credibilit?, infatti, di un progetto non ? legata soltanto alle pi? o meno valide proposte in esso contenute, ma anche e soprattutto alle risorse umane da selezionare per calarle nella mischia e che, necessariamente, dovranno essere le migliori. Otterr?, al fine, il crisma del migliore chi sar? pronto ad innovare assumendosene la responsabilit? morale e politica; chi sar? pronto a confrontarsi serratamente con i cittadini e ad ascoltare le istanze provenienti dal mondo dell?associazionismo e dell?imprenditoria responsabile; chi sar? pronto a far valere le sue competenze specifiche, vale a dire via libera prioritaria ai meriti e al valore individuale per applicazione agli studi, conoscenze acquisite ed esperienze maturate.

Pubblicato il: 22/07/2011

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