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I revisori dicono no al bilancio

Massimo Gnagnarini

Il parere non favorevole, verbalizzato lo scorso 8 luglio,  ? conseguente a un giudizio di non veridicit? delle previsioni in entrata per 1,1mln dai parcheggi, per 0,9 mln dal recupero della evasione delle imposte e tasse e, per le spese, dalla mancata iscrizione dei fitti da pagare alla Asl nonch? dalla copertura di altre spese correnti per 1,7 mln con proventi da destinare invece, obbligatoriamente, ad altri specifici settori.

Ma c?? dell?altro.

Il collegio dei revisori dei conti del comune di Orvieto eccepisce che il bilancio presentato dalla giunta non ? coerente con alcun piano di sviluppo e di programmazione.

Dunque una stroncatura totale che arriva stavolta, pur simile nei contenuti a quelle pi? volte sostenute dai cosiddetti ?soloni? e ?corvi?,  dall?organo ufficiale di controllo interno.

Che succede adesso ?

Probabilmente niente. Al grido di ?me ne frego?, se c?? una maggioranza disposta a farlo, il consiglio comunale pu? approvare ugualmente questo bilancio proposto dalla giunta . Sarebbe un cosiddetto voto politico che prescinde dalla certificazione di legittimit? negata dall?organo preposto.

Naturalmente ogni singolo consigliere se ne assumerebbe la personale responsabilit? in caso di mancato riassestamento o peggio di danno erariale senza poter invocare a sua discolpa il preventivo e favorevole viatico dei revisori dei conti, ma anzi con l?aggravante di aver agito consapevolmente e contrariamente a quanto da essi indicato.

L?altra opzione ? quella di emendare la bozza di bilancio in modo da rimuovere le ragioni del diniego opposto e di riformularla ottenendo il pareggio attraverso altri e differenti cespiti previsionali che appaiano maggiormente leciti da far di nuovo preventivamente valutare al collegio dei revisori.

Tuttavia rimaneggiare i conti per trovare in questi giorni i 3,5 mln che ancora servirebbero per l?equilibrio strutturale del bilancio ?, realisticamente, una missione impossibile.

Ecco perch?, io credo, prevarr? l?opzione del voto politico.

Nessuno parler? pi? di conti e di cifre.

Gli argomenti prevalenti saranno quelli del tipo siamo tutti sulla stessa barca?  Non dobbiamo dargliela vinta? Italia o morte ? insomma un festival dell?irrazionalit? e di passioni politiche che mal si coniugano con la lucidit? e il pragmatismo di chi veramente ha a cuore il bene comune insieme  alla propria serenit? individuale

Pubblicato il: 15/07/2011

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