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Per un partito dei cattolici: un altro contributo al dibattito

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

dalla tua tesi di laurea, e non solo, ti deriva una particolare profondit? e sensibilit? nei confronti del rapporto dei cattolici con la politica. Io ho sempre approfittato della tua amicizia per arricchire la mia formazione in materia, anche se ho seguito, nel marasma della cosiddetta seconda repubblica, un percorso politico diverso dal tuo. ? quindi con grande rispetto che intervengo nel dibattito da te aperto.

A me sembra che la dottrina politica che va sotto il nome di dottrina sociale cristiana non abbia ancora dato i suoi frutti. Solo per una disattenzione dei marxisti e dei massoni, il principio della sussidiariet? (fulcro della dottrina sociale della Chiesa messo a fuoco da papa Pio XI) s?? infilato nelle direttive europee e nella costituzione italiana. Un fatto che ha del miracoloso, come la bandiera europea (un diadema di dodici stelle d?oro in campo blu) che riproduce il simbolo mariano che si trova nella medaglia della Madonna del Globo, tratta da una visione di Santa Caterina Labour?. Ricordi la medaglietta ovale che le Suore dell?ospedale legavano al polso dei ricoverati con un cordoncino celeste? La commissione incaricata di scegliere la bandiera, presieduta da un ebreo, prefer?, senza rendersene conto, il bozzetto di un giovanotto devoto della Madonna.

Ma non basta la recente introduzione della sussidiariet? nella costituzione italiana e nemmeno la bandiera europea. ? necessario che maturi una generale convinzione che il capitalismo non d? risposte adeguate alla dignit? dell?uomo. Chi, dei fattori della produzione, possiede solo il lavoro ? alla merc? del mercato e dei capricci del prossimo. Un lavoratore disoccupato, cos? come un professionista o un artigiano senza salute, e cos? come un commerciante travolto dalla concorrenza, ? cittadino solo per modo di dire, ? vittima della peggiore umiliazione: quella di non poter provvedere a se stesso e alla propria famiglia. Quanto alla soluzione collettivistica, basata sull?utopia anticristiana che l?uomo ? naturalmente buono mentre cattiva ? la societ?, ha dato i frutti che conosciamo.

Ricordo lo slogan democristiano del dopoguerra, che riecheggiava le parole di papa Leone XIII, ?tutti proprietari, non tutti proletari!? Ricordo le riforme agrarie e le leggi per la piccola propriet? contadina. N? dimentico le terre di uso civico, le corporazioni medievali e i monasteri. Princ?pi e istituti, prodotti dalla civilt? cristiana, che sono stati sepolti dal capitalismo e dal collettivismo prima che potessero dare frutti copiosi e maturi. Il collettivismo ? crollato e il capitalismo sta avvelenando il pianeta e le coscienze. Credo che abbiamo il dovere di cercare sotto le macerie prima che i veleni ci distruggano.

Pubblicato il: 17/11/2010

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