Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

LE POLITICHE DEL GOVERNO BERLUSCONI PER L'AGRICOLTURA

Flavio Zambelli

Questa volta vorrei affrontare temi che riguardano le imprese e il lavoro nel mio settore: l'agricoltura.  Che l'agricoltura a Orvieto, e a livello nazionale , ha vissuto un anno particolarmente critico ? fuor di dubbio. I prezzi dei cereali sono scesi quasi ai livelli del 2004, dopo gli anni del boom 2007-2008, in cui il prezzo del grano duro arriv? a dicembre 2007, addirittura a 500 ?/ a tonnellata. A marzo 2010 sciamo scesi a 145  ?/ a tonnellata. A questo si aggiungono le condizioni climatiche sfavorevoli, che non hanno permesso di seminare tutti gli ettari di superficie preventivati dagli agricoltori, e hanno falcidiato la crescita delle colture  dopo le semine, seppur in maniera minore rispetto all'annata precedente. Si ? verificato infatti,  in Italia,un aumento di produzione rispetto al 2009: 3,6 milioni di tonnellate contro 3,2 milioni. Tuttavia il grano ? di qualit? pi?  mediocre  quest'anno; sia come tenore proteico, sia come peso specifico. Quindi non ? tutto facilmente vendibile a prezzi accettabili per il bilancio. In questa estate 2010, si ? registrata una ripresa dei prezzi dei cereali, dovuta   all'effetto  della situazione di  enorme siccit? in Russia, che ha ridotto le produzioni di frumento tenero di circa 5 milioni di tonnellate. In previsione di una carenza di  grano in Russia, i molini si affrettano ad acquistare grano tenero, ma anche duro, qui in Italia. Tuttavia bisogna frenare i facili entusiasmi, perch?' la Russia e gli Stati dell'ex-URSS, comunque non dovrebbero soffrire tantissimo un calo di 5 milioni di tonnellate di grano ,visto che hanno  una produzione complessiva di 190 milioni di tonnellate. Ma a preoccupare gli imprenditori agricoli sono le ultime scelte in materia di agricoltura dell'attuale governo Berlusconi. Infatti un decreto del Governo ha  di fatto bloccato la fiscalizzazione degli oneri sociali prevista dalla legge 81 del 2006. E lo ha fatto chiedendo su quel decreto il voto di fiducia. Quindi senza possibilit? di dibattito parlamentare. In pratica la legge stabiliva che nelle zone montane o svantaggiate , ( quindi vi rientra anche Orvieto e l'Umbria), lo Stato fa delle agevolazioni agli imprenditori agricoli per il pagamento dei contributi Inps . Ragion per cui,  riducendo queste agevolazioni statali di una cifra pari a circa il 65%, si mettono  le imprese agricole in condizioni di spese contributive che aumenterebbero pi? del doppio. E quindi aumenter?  in maniera esponenziale il costo del lavoro e  si metteranno a rischio circa 50 mila posti di lavoro. La Confagricoltura, di cui mi onoro di rappresentarne a Orvieto la sezione dei cereali, chiede una proroga delle agevolazioni contributive fino al 31 dicembre perlomeno. Anche la Coldiretti e la CIA hanno dato l'adesione a questa richiesta al governo. Per coprire la fiscalizzazione da parte dello Stato di questi oneri sociali, servono circa 84 milioni di euro. Ma i soldi non ci sono ancora perch? il Governo non ha provveduto ad intascare completamente le rate dovute dagli allevatori, per aver superato le quote-latte negli anni precedenti .Questo perch? gli allevatori nel Nord sono una casta significativa e  potente , in grado di determinare gli esiti elettorali di alcune forze politiche. E  il governo evita di imporgli i pagamenti dovuti.  Gli stessi pagamenti  ammontano a circa 1,7 miliardi  che 1300 produttori di latte devono ancora pagare allo Stato; quest'ultimo  ha anticipato il pagamento delle multe all'Unione Europea. Questo non ? corretto verso quegli allevatori che, al contrario, hanno pagato le multe in tempo, o hanno rispettato le quote-latte imposte dalla UE. E poi, si viene a dire che non si trovano 84 milioni di euro per coprire la fiscalizzazione degli oneri contributivi!  A farne le spese, sono  tutte le imprese agricole  e i lavoratori. Inoltre il decreto prevede anche  l'aumento delle accise per il gasolio utilizzato nelle serre a scopo florovivaistico. Dall'accise 0 si passerebbe a 22. Un danno da far chiudere altre piccole o medie aziende. La commissione agricoltura della Camera promette di dar battaglia sulla questione, cercando intanto di votare un documento che preveda le proroghe del blocco delle agevolazioni, almeno per tutto il 2010. La Confagricoltura comunque, ? bene chiarirlo, non fa  lotte di tipo politico, ma svolge unicamente funzioni di rappresentanza degli imprenditori agricoli e dei loro interessi legittimi. Se il Governo fa scelte sbagliate per la nostra categoria, lo si critica, indipendentemente dal colore politico. Cos? come lo si approva, a prescindere dal colore politico, se rispetta le richieste  della  nostra categoria. Attendiamo i prossimi sviluppi della situazione generale.

Pubblicato il: 30/08/2010

Torna ai corsivi...