Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Un consiglio comunale 'impopolare' per il bene del popolo

Pier Luigi Leoni

Il piano operativo che avvia, tra l?altro, l?espansione edilizia verso San Giorgio, ? stato approvato a larga maggioranza dal consiglio comunale di Orvieto. Un voto che senz?altro non rispecchia la volont? della stragrande maggioranza della popolazione. Cos? come contrasta con la diffusissima voglia di nuove elezioni la convergenza di quasi tutti i gruppi consiliari nel tentativo di fare il bilancio 2010 in modo responsabile. Se cos? ? (e io sono certo che cos? sia) sindaco, assessori e gran parte dei consiglieri di maggioranza e di minoranza hanno assunto un atteggiamento ?impopolare?.

Nessuno vieta ai rappresentanti del popolo di interpretare, in certi momenti, l?interesse collettivo in modo difforme dalla prevalente opinione pubblica. In tutte le democrazie, grandi e piccole, nazionali e locali, l?opinione pubblica prevalente diverge sovente da quella dei rappresentanti eletti. ? per questo che non si governa coi sondaggi d?opinione, anche se ? bene tenerli d?occhio.

? chiaro per? che i rappresentanti eletti, anche quando si discostano dalla prevalente opinione popolare, lavorano per riconquistare la fiducia del popolo.

Nella contingente situazione di Orvieto, sindaco e assessori hanno passato pi? di sei mesi a calcolare l?effettivo deficit comunale, del cui enorme ammontare non erano consapevoli n? loro, n? gli amministratori uscenti, n? i dirigenti comunali, n? i revisori dei conti. Nemmeno l?ex consigliere comunale bastian contrario di sinistra, che d? quasi quotidiane lezioni di come si salva l?ambiente e il bilancio, aveva percepito la profondit? della voragine. Nella generale magra figura vi sono diversi livelli di responsabilit?, ma ha giocato un ruolo anche un sistema informatico comunale inadeguato a gestire la contabilit?. Sindaco e assessori hanno anche dovuto impratichirsi della gestione amministrativa, e non hanno trovato certamente dei maestri molto solerti negli amministratori uscenti e nei dirigenti che da costoro erano stati nominati. Avrebbero potuto sostituire qualche dirigente e rinnovare lo staff del sindaco, ma non avrebbero fatto altro che provocare altri ritardi.

Non mi sembra strano che, a questo punto, sindaco, assessori e consiglieri che siedono alla loro destra, non vogliano buttare all?aria il lavoro fatto e rischiare il tutto per tutto in nuove elezioni, di fronte a un elettorato di destra disilluso e a un elettorato di sinistra ansioso di rivincita.

Ma i consiglieri di sinistra, dopo tutto ci? che ? emerso, non hanno ancora voglia di andare alle elezioni perch? esse presuppongono pi? di un anno di commissariamento del Comune. Un periodo pieno di insidie per i responsabili del deficit, tutti regolarmente di sinistra, per i dipendenti comunali in soprannumero e per l?apparato portavoti delle cooperative sociali e non.

In questo contesto, la gran parte dei consiglieri di destra e di sinistra sono costretti dal buon senso, ma anche dalla coscienza del loro ruolo e della loro dignit?, a tentare una collaborazione. In certi casi ci vuole pi? coraggio a mantenere la carica che a defilarsi. Anche se con la legittima speranza di portare risultati positivi ai rispettivi elettorati quando, presto o tardi, vi sar? la resa dei conti.

Resta la presa di distanza di un solo gruppo, costituito da un solo consigliere. Mi ? capitato di commentare scherzosamente che anche le pulci hanno la tosse. C?? da augurarsi che la tosse del consigliere comunista non sia troppo stizzosa.

Pubblicato il: 21/02/2010

Torna ai corsivi...