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Bilancio condiviso e rospi da ingoiare

Pier Luigi Leoni

La costituzione del cosiddetto gruppo di lavoro politico per la redazione del cosiddetto bilancio condiviso, nell?ambito del cosiddetto patto per la citt?, sostanzialmente (anche se non formalmente) aggiunge un organo collegiale temporaneo a quelli previsti dalla legge. Le pi? importanti decisioni di indirizzo politico e amministrativo dovranno essere concordate in seno al gruppo. Nel gruppo, il sindaco rappresenter? se stesso, mentre un paio di assessori garantiranno il collegamento con la giunta. ? inevitabile il parziale depotenziamento della giunta che, da organo che collabora col sindaco nel definire gli indirizzi da proporre al consiglio, scende al rango di organo che collabora col sindaco e col gruppo nel definire tali indirizzi. La questione ? delicata perch? gli assessori sono stati nominati dal sindaco in quanti idonei, per capacit? e per fedelt?, a collaborare con l?organo monocratico direttamente posto dal corpo elettorale al vertice dell?amministrazione comunale. Nel nuovo m?nage gli assessori dovranno tener conto dei punti di vista di personaggi coi quali non hanno un impegno di collaborazione e di fedelt?. Dovranno, in parole povere, ingoiare sia i rospi che gli metter? nel piatto il sindaco sia quelli che vi aggiungeranno i capigruppo della maggioranza-opposizione. Tutti i rospi sono indigesti, ma quelli propinati da avversari politici lo sono di pi?. Il sindaco e gli assessori non hanno bisogno dei miei consigli n? io oso ecc. ecc., ma fossi in loro, a ogni inciampo, inviterei i capigruppo della maggioranza-opposizione a fare proposte alternative dimostrando con carta, penna e calcolatrice cosa ne consegue.  E viceversa.

Pubblicato il: 31/01/2010

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