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NOTIZIE CORSIVI

QUANDO SI SUPERA LA MISURA?!

Mario Tiberi

Che l?essere umano fosse il soggetto pi? stravagante e cocciuto che abbia mai calcato la terra del nostro Pianeta, ? aneddoto conosciuto e risaputo: che, per?, fosse pure cos? diabolico nella sua miserevolezza, lo stiamo scoprendo di recente nello scorrere di fatti e personaggi alla ribalta degli strumenti di comunicazione di massa.

Prendiamo due episodi di pungente attualit? e di rara esemplarit? per delle riflessioni generali sulla nostra condizione di cittadini, in parte divertiti, e in parte esasperati.

Partendo dalla vicenda della velocizzazione dei processi giudiziari, aldil? della fondatezza incontestabile dell?assunto che una giustizia a ?lumaca? rischia di produrre infinite ingiustizie, vi ? da chiedersi come mai l?annoso e antico problema della brevit? processuale sia esploso cos? all?improvviso tanto da portare alla ricerca di soluzioni congegnate all?insegna del pressappochismo e della frettolosit?.

Nell?arco di pochissimi giorni il ?pool? di giureconsulti di Palazzo Chigi, composto per la stragrande maggioranza dagli avvocati del Capo del Governo e tutti nominati in Parlamento, ha redatto un testo legislativo di soli tre articoli da sottoporre nel pi? breve tempo possibile all?approvazione di Camera e Senato.

Dal Quirinale sono subito giunte delle note critiche sulla costituzionalit? del provvedimento; il Presidente della commissione Giustizia ha anche Lui sollevato le stesse perplessit? in sintonia, seppur parziale, con l?ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati; le opposizioni tutte, con toni e accenti diversificati, hanno comunque convenuto sulla inopportunit? di tale atto e qualcuno ? arrivato perfino a dire che trattasi di una vera ?porcheria?; all?interno della stessa maggioranza parlamentare si sono avvertite chiare voci di dissenso e di dissociazione; l?Associazione Nazionale Magistrati, infine ma non ultima, ha reso pubblico un documento nel quale si invita il Governo a tenere nella dovuta considerazione gli ?effetti devastanti? che una siffatta legge produrrebbe sul gi? ingolfato ed annaspante ordinamento giudiziario italiano.

Di fronte a tutto ci?, una qualsiasi ragionevole persona arresterebbe la sua sperticata corsa per riflettere e, semmai, per ripensarci e tornare indietro; ma il nostro Presidente del Consiglio ? cos? pieno delle sue presuntuose convinzioni da non ascoltare niente e nessuno a costo di battere la testa e rompersela. Il guaio ? che la batteremmo pure noi, semplici e comuni cittadini!.

Il secondo episodio riguarda il rovente scambio di accuse che, nell?ultimo periodo, si sono indirizzati quelli che, per dirla alla maniera del Sindaco in carica, vanno sotto il nome di Stefano 1? e Stefano 2? suoi predecessori.

Non volendo considerare gli aspetti pi? squisitamente giuridici e politici della vicenda ancora in corso d?opera, ? comunque da segnalare che dopo una cos? virulenta tenzone a colpi di ?pesci in faccia?, sarebbe come minimo decoroso per entrambi i duellanti fermarsi e innestare, non una, ma cento marce indietro fino a tornare alla condizione di una pi? consona ?vita solo ed esclusivamente privata?.

Non ci si lamenti, poi, se la rabbia popolare tende ad esplodere come quella, ad esempio, dei pendolari orvietani che, gi? tartassati da orari impossibili, si alzano di buon?ora tutte le mattine per onorare il loro dovere di lavoratori raggiungendo regolarmente i rispettivi posti di lavoro anche se disagiati.

Lo ?Est modus in rebus?, di oraziana memoria, che ha guidato il buon senso di uomini e donne comunemente responsabili, sembra non trovare pi? stabile dimora nell?animo di chi dovrebbe fare della RESPONSABILITA? la sua stella polare.

Pubblicato il: 15/11/2009

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