Ancora De Andr
Fausto Cerulli
Genovese di Sardegna e del mondo,
occhio segnato dal destino come
succede ai maghi, giullare empio
e padre di anarchia, voce che muore
e poi nella resurrezione si fa
grido. Io lo conobbi, giovane
lui giovane io quando eravamo
noi giovani i veri vecchi,
in una notte del sessantanove
nel fumo di vino e sigarette
alla balera dell?alzaia pavese.
Lui non cantava, ascoltava
distratto da qualche sogno
avvinazzato, la musica di Punny.
Poi piangeva abbracciando
una donna, poi rideva abbracciando
la notte. Lo corteggiavano le stelle,
che lui disegnava impudiche
nel velo stropicciato del suo
cielo. Genovese di Pr?, delle
puttane pensierose, dei preti
allegri. Dio di se stesso, e diavolo.
Pubblicato il: 03/08/2009