Il degrado di Orvieto. Ora basta
Carlo Perali, presidente Assocommercio
Venendo a Orvieto dall?Autostrada non ? immediata la percezione della citt? turistica perch? una vista desolante di rottami e una serie innumerevole di gabbie presentano una citt? molto diversa, senz?altro meno slow e pi? incline all?incuria e alla trascuratezza e il disagio di certo non migliora una volta sulla rupe.
Infatti Orvieto si presenta agli occhi del turista sciatta come forse non ? stata mai. Insegne di tutti i tipi, sedie e tavolini che occupano le strade, furgoni che, nonostante i varchi, procedono in tutti i sensi a loro piacimento, mentre la mancanza di regole e il permissivismo dilagante viene concesso quasi come atto di benevolenza alla popolazione, mentre in realt? denuncia l?indifferenza di una classe dirigente ridotta ormai allo sbando.
Poi provate ad entrare in un bagno pubblico, ad esempio in quello dei giardini di piazza Cahen o in un altro preso a caso, vedrete che sar? impossibile perfino avvicinarsi dallo schifo e dalla puzza nauseabonda che la latrina emana, arrivati poi a piazza duomo ci troviamo al cospetto di un parcheggio costantemente invaso dalle autovetture e la cosa peggiora in via del Duomo, una volta considerata la via turistica per eccellenza e oggi ridotta un magazzino a cielo aperto in cui da mesi riposano stivati depositi di sedie, ombrelloni e stufe a gas aspettando la stagione del turismo.
Adesso per? il degrado ha raggiunto livelli insopportabili e va ristabilito l?ordine ad ogni costo, magari ricorrendo anche alle multe, si capisce che il momento ? grave e bisogna portarla para para a tutti in quanto si avvicina lo spettro delle prossime elezioni, ma quando ? troppo ? troppo, e a noi serve un sindaco che possa riportare le piazze ?in piano? e Orvieto alla normalit?.
Pubblicato il: 25/02/2009