Io sto con gli operai della SECE
Fausto Cerulli
Sto dalla parte degli operai della SECE, ovviamente; in quanto operai, e non in quanto operai della SECE. Riassumo brevemente la questione della SECE. Si tratta di una Societ? che scava nei terreni basaltici per estrarne il prezioso materiale. Sin qui nulla di male. E nulla di male neppure nel fatto che la SECE, a suo tempo, abbia aperto una cava in quel del Botto. Io odio le cave, ma da qualche parte, se occorre materiale per costruire, occorre ben scavare: anche se sarebbe preferibile che gli scavi, di carattere merceologico e non archeologico, fossero fatti in siti che non abbiano impatto sull?ambiente naturale ed antropico. La SECE aveva ottenuto dal Comune di Orvieto l?autorizzazione a scavare, come dicevo in quel del Botto; ma lo aveva fatto, sia pure nel dispregio dell?ambiente, perlomeno nel rispetto della normativa allora vigente. Poi
Il Tar ha deciso, dunque, per il blocco del progetto di ampliamento. Ma la SECE, che ha i suoi avvocati e se li paga di tasca sua, ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato- che sarebbe una specie di Corte di Cassazione in materia amministrativa- per chiedere l?annullamento della decisione del Tar con la conseguente possibilit? di riprendere a scempiare in quel del Botto. Anche qui,
la SECE ha fatto quello che una qualunque Societ? avrebbe fatto; utilizzare tutti gli infiniti marchingegni che la legge mette a disposizione di chi non vuole accettare di aver torto. E dunque, ancora una volta la SECE sta facendo i seci suoi; ma quello che lascia sconcertati ? il fatto che anche questa volta il Comune, sempre con i nostri soldi per pagare un avvocato la cui parcella per una causa al Consiglio di Stato ? almeno cinque volte superiore a quella per una causa al TAR, ha deciso di accodarsi alla SECE, e di ricorrere anch?esso al Consiglio di Stato nello stesso procedimento; in sostanza per fare in modo che
e gli altri Amministratori si sentono scocciati perch? il Tar li ha tacciati di insipienza, fanno bene a ricorrere al Consiglio di Stato per lavare l?offesa: ma dovrebbero farlo di tasca propria,
e non con i soldi della collettivit?. Io non so come andr? a finire la causa davanti al Consiglio di Stato; avendo letto la sentenza del Tar, dovrei ritenere che il Consiglio di Stato non possa non confermare la decisione del Tar: una decisione giuridicamente precisa, a mio modesto parere di avvocato, e soprattutto innovativa, a mio modesto parere di cittadino che ama i posti dove vive; perch? il Tar ha stabilito che il singolo cittadino, oltre che a tutela del proprio interesse legittimo, pu? ricorrere alla giustizia anche a tutela di un interesse generale; come nel caso in cui la sua richiesta di rispetto dell?ambiente coincida con un interesse generale alla difesa di quell?ambiente.Pubblicato il: 02/12/2008