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Il lungo week-end di Venti ascensionali

Giovedì 7 dicembre alle 21, Sala del Carmine, "Parola scritta parola sonora". E da venerdì 8 dicembre a domenica 10, alle 21, Sala del Carmine, "Metamorfosi"

Due appuntamenti densi di reale passione quelli che accompagneranno la programmazione di Venti ascensionali per questo lungo week-end. Si parte giovedì 7 con un vivace reading di poesia, per continuare con la compagnia dell'Amleto in viaggio (attori, principianti, attori diversamente abili) e la sua Metamorfosi, da venerdì 8 a domenica 10.

GIOVEDÌ 7 DICEMBRE ORE 21 Sala del Carmine

PAROLA SCRITTA PAROLA SONORA
Nel gorgo sonoro della poesia contemporanea: voci e ritratti 
da In un gorgo di fedeltà, dialoghi con venti poeti italiani, di Maurizio Casagrande per il Ponte del Sale, 2006, con la fotografia di Arcangelo Piai, a cura di Anna Maria Farabbi

Entriamo nel cuore sonoro della poesia contemporanea italiana attraverso un percorso di voci alcune delle quali importanti, nevralgiche. Ciascuna si accenderà svelando la sua interiorità, la sua proiezione, le sue relazioni maestre, il suo rapporto con il territorio, la lingua, il dialetto. Abbiamo creato un evento di presenze vocali, poetiche ed esistenziali, che indirettamente - fuori campo - agiranno nel pubblico, coinvolgendolo con emozione. L'audizione sarà sostenuta dalla proiezione delle immagini degli stessi autori colti nei lori luoghi: fotografie firmate da Arcangelo Piai, che ha collaborato al libro intervista curato da Maurizio Casagrande per il Ponte del Sale, In un gorgo di fedeltà. Trasformeremo l'inchiostro intimo di quest'opera, di nuovo in canto, in fiato, e impronte visive. Aprirà la serata una giostra di voci dalla memoria, grandi pilastri della scrittura internazionale, e la chiuderà nella sua scia potente l'espressione artistica di Maria Grazia Lenisa.

 

METAMORFOSI
DA VENERDÌ 8 A DOMENICA 10 DICEMBRE - ORE 21 Sala del Carmine

della compagnia Amleto in Viaggio, da un percorso di laboratorio teatro integrato nell'ambito del progetto MOSAICO con attori, attori principianti e attori diversamente abili, Ce.S.Vol (Provincia di Terni), Ass. A.F.C.H.O., Laboratorio Teatro Orvieto, Coop. Il Quadrifoglio, centro socio-riabilitativo L'albero delle voci Orvieto, centro socio- riabilitativo La Porta del Sole Ficulle, comunità terapeutica L'Airone Orvieto, La Ginestra Orvieto.
Regia Felizitas M. Scheich e Elisabetta Moretti
 
Dopo il successo dello scorso anno con la messa in scena di "Viaggiare senza binari" torna il gruppo ancora più ampio dell'Amleto in viaggio.
La vicenda è quella nota: il giovane Gregor Samsa un mattino si risveglia senza 'essere più lui', perché nel corso della notte si è trasformato, senza nemmeno rendersene conto, in un insetto.

Liberamente tratto dal racconto di Kafka, lo spettacolo si avvale della partecipazione di attori, attori diversamente abili, e principianti, 30 in tutto. Un gruppo estremamente consistente per un unico spettacolo teatrale dal testo piuttosto lineare. I ragazzi provengono da 4 centri riabilitativi e si portano dietro diverse problematiche. È proprio a partire dalle singole individualità che, attraverso il lavoro dell'improvvisazione sul testo, è stato possibile assegnare i ruoli e crearne di nuovi. C'è, per esempio il vicino di casa, la zia, il passante casuale tutti personaggi che fungono da occhio esterno alla vicenda.

"E' inevitabile -ci dice una delle registe - che ci siano dei riferimenti autobiografici nei personaggi così nati".
Pur mantenendsi piuttosto fedele al testo, la Metamorfosi dell'Amleto in viaggio, è un percorso di ricerca simbolica: nell'insetto kafkiano si ritrovano l'immaginazione, la malattia, l'emarginazione sociale, l'inadeguatezza dell'uomo contemporaneo di fronte alle richieste e pressioni sociali che lo circondano.
"Il nostro intento non è quello di fare teatro-terapia" continua la regista " ma di fare teatro, seguendo le tecniche proprie di un qualsiasi laboratorio teatrale".
"L'unico timore era che l'idea di un essere ripugnante potesse in qualche modo turbare la sensibilità degli attori coinvolti- conclude la regista- invece, fortunatamente non è stato così, anzi i ragazzi hanno affrontato lo spettacolo con il giusto spirito: un gioco da fare insieme".

E PRESTO LA COMPAGNIA STABILE
E, dalla fine di quest'anno, Amleto in viaggio si prepara a diventare una compagnia stabile, un soggetto autonomo con un proprio statuto e con degli obiettivi specifici:
-formare un nucleo di operatori volontari con competenze in campo teatrale;
-creare un laboratorio integrato di teatro di ricerca e sperimentazione;
-promuovere una cultura dell'integrazione; sensibilizzare attraverso la produzione e diffusione di materiale informativo (progetti con le scuole, per esempio);
-realizzare spettacoli teatrali da esportare anche fuori.
Anche se l'intento non è quello di mettere in pratica gli strumenti della teatro-terapia rimane però una constatazione: le diversità si mescolano e si arricchiscono a vicenda e gli attori sperimentano la condivisione di uno spazio scenico che per loro è fonte di benessere.
I soggetti coinvolti sono molteplici: enti pubblici e privati, associazioni, cooperative sociali, comunità terapeutiche per un progetto ambizioso ma che porterà sicuramente buoni frutti alla vitalità socio-culturale di Orvieto.

Pubblicato il: 06/12/2006

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