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Varchi elettronici. Confcommercio minaccia serrate

Continua la battaglia di retroguardia dei commercianti orvietani di Santi.  "Vogliamo dai nostri amministrazione scelte capaci di  futuro" scrivono la sindaco. Si sentono penalizzati dagli "esodi legati allo spostamento delle scuole, dell'ospedale, e allo svuotamento della caserma"

foto di copertina

"Vogliamo dai nostri amministrazione scelte capaci di  futuro"- scrivono al sindaco i commercianti di Santi, che sventolano addirittura la possibilità di serrate di fronte all'installazione dei varchi elettronici.
Noi, invece, come cittadini che operano in questa realtà, "vogliamo dai nostri commercianti scelte capaci di  futuro".
Non porsi il problema se è anche la loro politica commerciale che non è attraente ed allontana gli utenti dal centro storico, verso Viterbo o Perugia, non conduce lontano.
Ad Orvieto ci sono attività commerciali e turistiche floride, nel centro ed in periferia, perché ci sono imprenditori capaci. O no, al di là degli amministratori.  
Definire l'installazione dei varchi elettronici come "un'ulteriore batosta" è emblematico di una miopia gravissima, che si collega ad una altrettanto grave presbiopia, all'incapacità di cogliere un futuro che è già qui, vicino, presente e incalzante.
La lotta contro la limitazione del traffico è culturalmente lotta di retroguardia. E'contro la salute dei cittadini, il loro benessere, la stessa economia.
Cògliere e perseguire gli interessi di tutti i cittadini, consumatori e commercianti, è il dovere degli amministratori ed è necessario il coraggio di scegliere.
"Sindaco bravo".

Segue il comunicato della Confcommercio, che si riferisce ad alcune affermazioni del sindaco Mocio sulla sua decisone a perseguire la quarta fase della mobilità alternativa.

 "Sindaco che delusione": sembrano perseverare linee che vengono da lontano..

Il "dialogo e la concertazione" con le associazioni di categoria sui temi e le scelte importanti che sono lo stravolgimento di usi nella nostra città e quindi anche il destino di alcuni negozi vanno approfondite e messe a sistema  su un progetto globale non solo riguardante il traffico ma anche riguardo altri aspetti, come parcheggi, arredo urbano, segnaletica, caserme, e posizionamento turistico di Orvieto e del territorio.

In questa fase, dove, per varie problematiche e una indifferenza programmatica da parte delle amministrazioni che negli ultimi anni non sono state in grado di ricollocare Orvieto e il territorio ai livelli di splendore a cui eravamo abituati, si necessita di una vera concertazione con chi opera, vive, investe e ha investito sul territorio per mettere a punto quella che sarà la "Orvieto di domani".

Vogliamo dai nostri amministrazione scelte capaci di  futuro

Sono state dette molte parole sui varchi elettronici ormai e al di là delle ragioni e dei torti è importante evidenziare la gravità con cui si portano avanti determinate scelte: non tenendo conto delle tante piccole economie che operano e lavorano concretamente.

Orvieto sta, negli anni, colando a picco, diminuiscono costantemente le presenze degli abitanti e le persone che vengono dal comprensorio stesso. Intravedendo lo spettro di un intervento come quello dei varchi si scoraggiano i cittadini a fare visita alla rupe, già pesantemente penalizzata da esodi legati allo spostamento delle scuole, dell'ospedale, e allo svuotamento della caserma.

Quando viene affermato che quasi tutti i centri storici cittadini sono regolati da questi dispositivi che limitano l'accesso al traffico non c'è altro da ribattere se non che non si può ragionare per massimi sistemi ma valutare caso per caso la condizione contingente di una città.

Orvieto non può essere ora come ora soggetta a questa ulteriore batosta. Certe scelte vanno ponderate concertandole prima di affermare, come fa il sindaco, che non c'è "alcun motivo plausibile per rimettere nel cassetto un provvedimento ritenuto utile".  Sarebbero stati molti i motivi da portare su un tavolo di discussione se ci fosse stata l'intenzione di applicare il concetto di democrazia che tanto viene decantato.

L'amministrazione ha instaurato negli anni 10-12 tavoli di concertazione con le associazioni...poi svaniti nel nulla

Confcommercio si esprime contraria all'istallazione dei varchi in questa fase prematura e non esclude  di arrivare a vere e proprie serrate delle attività commerciali se non ci sarà un dietrofront di scelte sentendo anche chi investe e lavora sul territorio".

Pubblicato il: 05/12/2006

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