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Oculistica. Ridotto del 100% l'export di pazienti, potenziati i servizi e più che triplicati gli interventi

Due anni di profonde trasformazioni quelle contrassegnate dal primariato del dottor Enrico Poddi. In complesso si effettuano tra i mille e i 1200 interventi all'anno

foto di copertina

 

ORVIETO - Ridotto del 100% l'export di pazienti, potenziati i servizi e più che triplicati gli interventi.  Sono questi i brillanti risultati raggiunti in due anni circa dal reparto di Oculistica del "Santa Maria della Stella" di Orvieto.  Due anni di profonde trasformazioni quelle contrassegnate dal primariato del dottor Enrico Poddi, giunto ad Orvieto, nel settembre del 2004, dopo anni di esperienza presso la Asl di Foligno - Spoleto, proprio con l'obiettivo di potenziare l'attività di quello che era, allora, un servizio ambulatoriale a giorni stabiliti e che è diventato, oggi, un reparto a tutti gli effetti.

 

 "Oggi, soprattutto grazie agli investimenti della Asl che hanno consentito di acquistare strumenti chirurgici più rapidi ed efficaci - afferma il primario, il dottor Enrico Poddi - il reparto è diventato un punto di riferimento, e non solo strettamente locale, per le patologie oculari".  Il primo risultato raggiunto è stato quello di recuperare completamente l'export di pazienti che ricorrevano alle cure di altre Asl.  "Il fenomeno è stato addirittura invertito - sottolinea Poddi - con un import dall'Alto Lazio e la Bassa Toscana".  

 

L'inversione di tendenza si spiega col potenziamento dei servizi offerti.  Gli interventi, fino ad un paio di anni fa, si limitavano, infatti, alle cataratte mentre oggi, per quanto la cataratta rappresenti sempre un buon 80% degli interventi complessivi, si trattano anche glaucomi, distacchi della retina e trapianti di cornea. Tutti interventi per i quali l'ospedale di Orvieto, fino a non troppo tempo fa, indirizzava i propri pazienti a Terni o a Perugia. In complesso, addesso si effettuano tra i mille e i 1200 interventi all'anno contro i 3-400 di prima. In particolare, nell'ultimo anno al "Santa Maria della Stella", sono stati 7 i trapianti di cornea.  Praticamente la metà della media regionale.

 

Una discreta fetta sul numero totale degli interventi è rappresentato anche dai trattamenti per la retinopatia diabetica. Una patologia sociale a forte incidenza soprattutto tra la popolazione anziana, per la quale è in vista l'acquisto di nuove strumentazioni a scapito, per il momento, dell'acquisto del laser per la riduzione della miopia, un trattamento che è nei piani del nosocomio orvietano ma non in quelli più prossimi. "Anche questo è un treno da non perdere - commenta Poddi - ma per il momento l'azienda preferisce dare la priorità alle malattie sociali per le quali c'è maggiore richiesta".  

 

Alla carenza cronica di personale del Santa Maria della Stella, comunque, non si sottrae neanche il reparto di Oculistica che può contare su quattro medici (di cui uno a contratto) e tre infermieri. "Coprire i turni in caso di malattia di qualcuno - dice Poddi - è uno sforzo che si compie solo con l'estrema dedizione del personale".  

 

Oltre 6mila, infine, sono stati nell'ultimo anno le prestazioni di pronto soccorso oculistico. "Anche in questo caso si può migliorare - ammette Poddi - soprattutto considerando che il servizio è disponibile solo fino al sabato alle 14 e la reperibilità è limitata ai casi di estrema urgenza".

Pubblicato il: 05/12/2006

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